Cari amici,
nel messaggio che ho intitolato
“Ho ascoltato il concerto”, che ho inviato tutti coloro che connessi attraverso questo servizio (e che si è propagato a molti altri amici) voglio dirvi quanto segue. L'intenzione delle mie righe era esprimere la mia gratitudine, a nome dei Cinque, a tutti quelli che hanno organizzato e hanno partecipato a quello straordinario atto d’appoggio alla nostra libertà. Ovviamente, con un ringraziamento speciale, pieno d’amore patriottico, a tutto il popolo lì riunito.
È successo, durante il concerto, che nell'esibizione del gruppo Interactivo, il suo direttore Robertico Carcassés ha usato quella tribuna che non è una tribuna qualunque, ma la nostra Tribuna Antimperialista José Martí, per esprimere le sue opinioni sulle elezioni nella nostra patria. In mezzo alle mie emozioni, come spiegavo, ascoltando quello chiuso in una cella; mi sono domandato che cosa avrà voluto dire con quello di María e le altre cose.
Buono, il Miami Herald si è fatto rapidamente eco di questa interpretazione, come se quella fosse l’unica cosa che è successa lì. Questo giornale che non solo ci condannò dal giorno del nostro arresto, ma ha avuto influenza a favore del governo in tutto il nostro processo, con giornalisti pagati per lui, tentando di ridurre la grandezza del concerto disse che erano “poco più di una dozzina di musicisti”, quando con grande professionalità, esigendo la nostra libertà, si sono esibiti quella notte più di 40 interpreti. Ma, conosciamo già molto bene il Miami Herald, portavoce della mafia miamense. Cosicché, senza pretendere di estendermi, benché siano molti gli argomenti che posso dare, oggi voglio solo lasciare chiaro, a nome dei Cinque, che noi appoggiamo il sistema elettorale del nostro paese che è un esempio di partecipazione democratica del popolo,
Spero si capiscano bene le ragioni della mia lettera, ed è che in buon cubano diciamo: “Quello che tace concede!
Con profonda convinzione patriottica. |