Con code
in alcuni centri già prima dell’apertura dei seggi, i venezuelani
hanno cominciato a votare in queste elezioni presidenziali che
vedono favorito Nicolás Maduro, candidato del Gran Polo Patriottico
(GPP).
In un
percorso per la capitale, Prensa Latina ha constatato che c’erano
code con persone che affermavano d’essere lì dall’alba, quando
l’orario d’apertura stabilito era alle 6.00 di mattina.
Fuochi
artificiali e lo squillo della tromba alle 3.00, hanno chiamato alle
elezioni dopo la campagna elettorale più corta della storia
venezuelana, prodotto della terribile perdita del presidente Hugo
Chávez, avvenuta il 5 marzo scorso.
In una
dichiarazione alla Venezolana de Televisión, la presidentessa del
Consiglio Nazionale Elettorale (CNE), Tibisay Lucena, ha detto che
l’apertura dei seggi è avvenuta al 60% nei primi minuti dell’ora
prevista.
“Questo
risultato e soddisfacente per la rapidità e inoltre giaà all’alba la
totalità del personale del CNE incaricato del processo in tutto il
territorio nazionale era al suo posto”, ha detto.
Vari
cittadini intervistati hanno indicato che l’affluenza dev’essere di
massa, in accordo con l’importanza di questa votazione per il futuro
della nazione, perchè si decide tra due progetti diametralmente
opposti.
Maduro,
che le inchieste indicano come vincitore, propone di dare continuità
al processo socialista guidato da Chávez, mentre il suo principale
oppositore, il candidato Henrique Capriles, con la promessa di un
cambio, cerca di sedurre una parte dell’elettorato.
Il capo
della campagna del GPP, Jorge Rodríguez, ha esortato, in una
conferenza stampa, alla concordia e a non vulnerare la potestà
dell’arbitro.
A poche
ore dall’inizio delle votazioni, Rodríguez ha sottolineato la
necessità di eliminare l’intolleranza e l’odio emersi in alcune
azioni dell’opposizione nelle settimane più recenti.
Questa
domenica 14 di marzo è iniziata con il sole, ma le previsioni
prevedono una leggera pioggia in alcuni punti della nazione.
Più di
170 accompagnatori internazionali sono nel paese, spiegati nei
differenti stati, e tra loro c’è una Commissione dell’Unione delle
Nazioni Sudamericane presieduta dall’argentino Carlos Chacho Álvarez.
La famiglia di Chávez ha votato
nella parrocchia 23 de Enero
Verso le
13.00, di domenica 14 marzo, i familiari del leader bolivariano,
Hugo Chávez sono arrivati alla Scuola Tecnica Robinsoniana Manuel
Palacio Fajardo, nella Parrocchia 23 de Enero, a ovest di Caracas,
per esercitare il loro diritto al voto.
Al loro
arrivo al seggio dove votava lo stesso Hugo Chávez, le figlie del
comandante che lo accompagnavano sempre, sono state ricevute con
forti applausi e mostre d’affetto dai vicini della zona.
Nello
stesso quartiere – parrocchie in Venezuela - caratterizzato dal suo
spirito combattivo popolare, c’è la Caserma della Montagna, dove
riposa il leader rivoluzionario bolivariano.
Con le
mani piene di fiori offerti dalla gente, Rosa Virginia, la figlia
maggiore del comandante supremo, è stata la prima a votare,
accompagnata dai suoi bambini, il più piccolo, “il galletto”, come
lo chiamava Chávez, in braccio.
Rosa
Virginia non ha potuto trattenere le lacrime entrando nel luogo in
cui aveva votato tante volte suo padre e al termine, quando ha
firmato il quaderno, è scoppiato un forte applauso.
Poi ha
votato Maria Gabriella, l seconda figlia del leader, che si
riferisce a suo padre come “al gigante”, nel suo immenso amore. Il
suo nipotino l’ha accompagnata a votare e per ultimo ha esercitato
questo diritto Arreaza, marito di Rosa e oggi vicepresidente.
Erano
con loro la capo del governo del Distretto della Capitale, Jaqueline
Faría, e il deputato Darío Vivas.
Nicolás Maduro ha esercitato il suo
diritto al voto
Il
presidente incaricato del Venezuela e candidato socialista nelle
elezioni di domenica 14, Nicolás Maduro, ha votato nel seggio Miguel
Antonio Caro a Caracas.
A bordo
di una camionetta nera, il candidato del Partito Socialista Unito
del Venezuela è giunto accompagnato dalla sua compagna Cilia Flores
e dal sindaco del Municipio Libertador, Jorge Rodríguez.
Ha
salutato un mucchio di simpatizzanti che lo aspettavano da ore e in
una breve dichiarazione per la Venezolana de Televisión, il
candidato ha mostrato un’immagine del Cristo Redentore e ha detto
che avrebbe votato e poi risposto alle domande.
“Stiamo
rompendo i record di partecipazione” ha detto.
Dopo il
voto, Maduro ha assicurato che i numeri di partecipazione per
l’inizio del pomeriggio erano favolosi.
“Io sì
che rispetto il Consiglio Nazionale Elettorale e non vengo a
lanciare pietre agli enti e ai poteri pubblici che fanno un tremendo
sforzo per far sì che queste elezioni si svolgano in modo pulito e
trasparente”, ha sostenuto.
Maduro
ha offerto una conferenza stampa pochi minuti dopo il suo voto e ha
chiesto ai giovani, alle donne e al popolo in generale d’esercitare
questo diritto.
L’aspirante presidente è stato anche con i familiari del presidente
Hugo Chávez, tra i quali la figlia Maria Gabriela Chávez, che ha
scritto in twitter: “Ho fatto il mio dovere con la Patria. Ho fatto
il mio dovere con te, amato amore eterno. Tutti a votare! Qui non si
arrende nessuno!”.
Maduro chiama i venezuelani a
decidere il futuro del
paese
Il
candidato del Gran Polo Patriottico alla presidenza del Venezuela,
Nicolás Maduro, ha chiamato la popolazione ad esercitare il suo
diritto di voto per decidere il futuro della Patria.
Attraverso la rete sociale Twitter, il presidente incaricato della
Repubblica ha scritto: “Andiamo alla Patria nuova, allo squillo
della tromba tutti a votare in famiglia per i nostri figli e nipoti,
per il futuro grande, per il gigante! È l’ora”.
Maduro
ha esaltato nel suo messaggio anche lealtà, unione e amore.
Lealtà
ai sogni di Chávez, unione del popolo e amore alla Patria, per
garantire il futuro e la pace perpetua. Alla carica!
"Andiamo
piccoli comandanti a rompere il record di partecipazione della
nostra democrazia mobilitata. Il sovrano deciderà la rotta della
Patria di Bolívar”, ha affermato ancora. Circa 18.9 milioni di
venezuelani hanno diritto al voto in questa domenica e sceglieranno
il capo dello Stato corrispondente al periodo
2013-2019.
Maduro ha incontrato gli
accompagnanti internazionali
Il
presidente della Repubblica, Nicolás Maduro, ieri sabato 13, ha
incontrato gli accompagnanti internazionali prima del elezioni
presidenziali che si svolgono oggi.
L’incontro si è svolto nel salone Simón Bolívar del Palazzo di
Miraflores, con la partecipazione degli ex presidenti di Guatemala,
Panama e Repubblica Dominicana, Álvaro Colom, Martín Torrijos e
Leonel Fernández, rispettivamente.
Inoltre
erano presenti José Socrates, ex primo ministro del Portogallo;
Horacio Serpa, rappresentante del Partito Liberale Colombiano; Iván
Ramalho, alto rappresentante del Mercato Comune del Sud (Mercosur).
Bill
Richardson, rappresentante della segreteria generale della la
Organizzazione degli Stati Americani (OSA), e Jennifer Mc Coy,
direttrice del programma per le Americhe del Centro Carter.
Questo
incontro si è svolto dopo quello di venerdì 12 tra Maduro e glia
ccompagnanti della Unione delle Nazioni Sudamericane – UNASUR.
Metropolitana e treni gratis oggi, per le elezioni
La
metropolitana di Caracas e di Los Teques, così come la linea
ferroviaria Caracas-Cúa, prestano servizio gratuitamente oggi per le
elezioni presidenziali, con il fine di facilitare il trasporto dei
cittadini ai centri di votazione.
La
misura include il sistema metropolitano sotterraneo e la rete dei
trasporto superficiali, del metrobus, dei Metrocables di San Agustín
y Mariche e di BusCaracas, ha informato la compagnia statale di
trasporto in una nota per la stampa.
L’orario
di funzionamento è l’abituale, dalle 5:30 della mattina alle 22:00
della notte, salvo l’eccezione dei Metrocables e alcune stazioni del
BusCaracas, che chiudono più presto abitualmente.
Il
presidente della Metropolitana di Caracas, Haiman El Troudi, ha
segnalato che sono attivi tutti i dispositivi d’operazione e
sicurezza per garantire il funzionamento dei principali mezzi di
trasporto della capitale del Venezuela.
Inoltre
gli utenti devono seguire le norme stabilite per preservare
l’armonia, la pace e la sicurezza.
Il candidato di Chávez : Nicolás Maduro Moros
Nato a
Caracas il 23 novembre del 1962 è stato militante della Lega
Socialista ed ha diretto il sindacato della Metropolitana di
Caracas, dopo anni di lavoro in questa impresa.
Negli
anni ’90 è entrato nelle fila del Movimento Quinta Repubblica (MVR),
partito con il quale partecipa nel comando della campagna delle
elezioni presidenziali del 1998, vinte da Hugo Chávez.
Con
questo stesso partito e nell’Assemblea Nazionale Costituente del
1999, che redige una nuova Costituzione nello stesso anno.
Successivamente viene eletto deputato dell’ Assemblea Nazionale del
Venezuela nel 2000, incarico per il quale viene rieletto nelle
elezioni legislative del 2005. Poco dopo viene scelto come
presidente del Parlamento.
Un anno
dopo risponde a una richiesta di Chávez e s’incorpora come Ministro
degli Esteri al gabinetto del Governo, in sostituzione di Alí
Rodríguez Araque, attuale Segretario Generale dell’Unione delle
Nazioni Sudamericane.
(UNASUR).
Il 10
ottobre del 2012 assume la Vicepresidenza del Venezuela, sostituendo
Elías Jaua, che doveva organizzare la sua campagna elettorale per il
governo dello stato di Mirando, nel centro nord.
Un mese
dopo, in un discorso trasmesso da radio e televisione, Chávez
segnala che se per qualsiasi ragione dopo la sua operazione
chirurgica a L’Avana non avesse più potuto svolgere il suo incarico,
Maduro doveva essere il candidato presidenziale per il Partito
Socialista Unito del Venezuela (PSUV) per virtuali elezioni
presidenziali straordinarie.
“Se si
presenterà una circostanza che m’impedirà di continuare al fronte
della presidenza, Maduro dovrà concluderla; la mia ferma opinione,
assoluta, totale e irrevocabile, è che in questo scenario voi
eleggerete Nicolás Maduro come prossimo presidente del Venezuela” ha
detto in quell’opportunità Chávez.
L’8
marzo del 2013, Maduro ha giurato nell’Assemblea Nazionale del
Venezuela (AN, Parlamento) come Presidente Incaricato, delegando
l’incarico che occupava come Vicepresidente Esecutivo al ministro di
Scienza e Tecnologia, Jorge Arreaza, per cui non ha avuto alcun
impedimento costituzionale per essere candidato per le forze
socialiste.
Paulo Coelho ha inviato un messaggio
di sostegno a Nicolás Maduro
Lo
scrittore brasiliano i cui best - seller hanno battuto i record di
vendita nel mondo, ha inviato un messaggio di sostegno al candidato
presidenziale Nicolás Maduro, per le elezioni in Venezuela, con una
collezione delle sue opere e l’augurio : “Che Dio ti benedica e ti
guidi”, ha informato il quotidiano O Globo.
“Per
Nicolás Maduro, che l’amore gli mostri il cammino”, dice una dedica
scritta in uno dei volumi inviati a Caracas poco prima della
votazione L’autore di “L’ Alchimista” e “Veronica decide di morire”,
due tra i libri portoghesi più venduti nel mercato mondiale,
abitualmente non rilascia criteri sulla realtà politica, ma ha molti
amici nel mondo del potere, come José Dirceu, braccio destro dell’ex
presidente Luiz Lula da Silva. Dirceu nel 2012 è stato condannato
per corruzione.
Due
settimane fa Lula ha registrata un video in cui ha espresso il suo
appoggio a Maduro e ha riferito che sicuramente questi continuerà il
legato lasciato dal deceduto Hugo Chávez. |