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Il traduttore si scusa per gli errori

 

 

Il CNE ha proclamato Nicolás Maduro

Presidente del Venezuela

 

 

16.04.2013 - www.granma.cu

 

 

Il Consiglio Nazionale Elettorale (CNE) ha proclamato ufficialmente Nicolás Maduro Presidente eletto del Venezuela per il periodo 2013-2019, dopo aver confermato la sua vittoria nelle elezioni di domenica 14, respingendo le critiche al sistema elettorale del candidato dell’opposizione Henrique Capriles.

 

La presidentessa del CNE, Tibisay Lucena, ha confermato la vittoria di Maduro ed ha sottolineato l’efficacia e la validità del sistema esattoriale, che ha considerato perfetto.

 

Le Missioni internazionali d’accompagnamento hanno riconosciuto il buon funzionamento del sistema elettorale r il titolare della Unione Interamericana degli Organismi Elettorali, Roberto Rosario, ha segnalato l’automatizzazione del processo che ha permesso di sapere in maniera effettiva i risultati.

 

La missione dell’Unione delle Nazioni Sudamericane ha dichiarato che i risultati emessi dal CNE si devono rispettare e il capo di questa missione, Carlos Álvarez, ha indicato che il CNE è l’unica autorità competente in materia elettorale secondo le disposizioni legali del Venezuela.

 

Álvarez ha aggiunto che nei prossimi 15 giorni si consegnerà la reazione finale.

 

Con il conteggio al 99,15 % dei dati trasmessi al CNE, si verifica che Maduro ha ottenuto il 50.75 % dei voti e Capriles il 48,97 %.

 

Maduro ha vinto negli stati Amazonas, Apure, Aragua, Barinas, Carabobo, Cojedes, Delta Amacuro, Falcón, Guárico, Monagas, Portuguesa, Sucre, Trujillo, Vargas y Yaracuy, además del Distrito Capital, mentre Capriles ha vinto nei restanti otto stati: Anzoátegui, Bolívar, Lara, Mérida, Miranda, Nueva Esparta, Táchira e Zulia.

 

 

Popolo venezuelano accompagna

proclamazione del presidente Maduro

 

 

15.04.2013 - www.cubadebate.cu

 

 

Nelle ore del pomeriggio di questo lunedì si è svolto l’atto di proclamazione del presidente eletto della Repubblica, Nicolas Maduro, nella sede del Consiglio Nazionale Elettorale (CNE), con la presenza del popolo vittorioso.

 

Il ministro del Potere Popolare per la Comunicazione e l’Informazione, Ernesto Villegas, ha convocato la militanza rivoluzionaria, che ha confermato la sua necessità e compromesso per continuare la costruzione della patria socialista, ad accompagnare Maduro nella Plaza Caracas.

 

Il capo del Comando Hugo Chavez, Jorge Rodriguez, ha invitato all’atto di proclamazione, dopo che il Consiglio Nazionale Elettorale (CNE) ha offerto i risultati elettorali del processo di questa domenica, nel quale Maduro ha ottenuto 7.505.338 voti, che rappresentano il 50,75% della votazione.

 

“Il popolo ha già parlato, c’è un Presidente eletto, sarà conclamato già domani”, ha detto Rodriguez domenica.

 

Il giuramento di Nicolas Maduro come Presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela per il periodo costituzionale 2013-2019 sarà questo venerdì 19 aprile.

 

 

Ha vinto Nicolás Maduro,
la Rivoluzione continua

 

 

15.04.2013 - www.granma.cu

 

 

Il candidato bolivariano alla presidenza del Venezuela, Nicolás Maduro, ha ottenuto la vittoria nelle votazioni di domenica 14 aprile con il 50.66% dei voti (7.505.338), conferma il primo bollettino del consigli nazionale elettorale dl paese sudamericano.

 

Il candidato della destra, Henrique Capriles Radonski ha ottenuto il 49.07% dei voti dell’ elettorato (7.270.403 voti).

 

Secondo il CNE ha votato il 78,71% degli elettori.

 

La Presidentessa del Consiglio Nazionale Elettorale Tibisay Lucena ha dichiarato irreversibili i risultati ed ha chiamato alla calma la popolazione e i partiti politici di fronte alla stretta differenza dei risultati.

 

“Oggi possiamo dire d’aver avuto una vittoria elettorale giusta, legale e popolare”, ha affermato Maduro dal Balcone del Popolo nel Palazzo di Miraflores, a Caracas, festeggiando la vittoria con i suoi seguaci.

 

“Ho fatto un grande sforzo percorrendo ogni paese di questa terra bolivariano, uno sforzo fisico, emotivo e morale, con il dolore nell’anima della perdita del nostro Comandante Chávez, deceduto il 5 marzo”, ha detto.

 

“Hugo Chávez è sempre invitto! La lotta continua!”, ha esclamato.

 

Maduro ha sostenuto che: “Se il CNE avesse detto che l’altro candidato aveva vinto le elezioni per un voto, io starei qui dicendo, abbiamo perso, alla lotta, andiamo per le strade... non abbaiate dubbi che lo avrei fatto. Consideriamo coraggiosamente i risultati dettati dall’arbitro elettorale (...) benvenuto il controllo che vogliono fare!

Io domando al CNE formlmente che si faccia una verifica, perchè non restino dubbi sui risultati.”

 

Maduro ha detto d’aver conversato con Capriles e d’avergli detto che: “Abbiamo una differenza di fondo, perchè lui è condizionato dai risultati di un controllo che durerà settimane. Sottoporre questo paese ad un vuoto sarebbe burlarsi d’una maggioranza!” Nicolás Maduro ha chiamato i suoi seguaci a non accettare le provocazioni.

 

“Ora il piano della Patria entra in una fase d’accelerazione e di contributo”, ha affermato il nuovo Presidente della Repubblica bolivariana del Venezuela.

 

 

Capriles in un discorso violento,

reitera gli attacchi al CNE e la FANB

 

 

Dopo aver votato, il candidato dell’opposizione, Henrique Capriles, nelle sue dichiarazioni ai giornalisti ha continuato la sua campagna di discredito, mettendo in dubbio la legittimità delle istituzioni dello Stato, come il Consiglio Nazionale Elettorale (CNE) e la Forza Armata Nazionale Bolivariana (FANB).

 

Ha attaccato nuovamente il CNE, organismo elettale riconosciuto internazionalmente come uno dei più rapidi, sicuri e trasparenti ed ha anche attaccato il lavoro dei membri della Forza Armata Nazionale Bolivariana (FANB), la cui finalità è garantire il normale funzionamento delle elezioni e la sicurezza dei votanti attraverso il Piano Repubblica.

 

Poi ha accusato i mezzi di comunicazione di trasmettere messaggio al di fuori del periodo della campagna elettorale, ma ha furbescamente usato le parole d’ordine della sua campagna elettorale mentre parlava ai giornalisti.

 

Ancora una volta ha usato un linguaggio aggressivo e violento ed ha minacciato il capo del Commando Hugo Chávez, Jorge Rodríguez: lo ha chiamato "il Dottore pazzo", e ha detto che da lunedì non lo dovremo più ascoltare.

 

Capriles ha votato nel seggio Agustiniano Santo Tomás de Villanueva, nel municipio Baruta dello stato Miranda.

 

 

Grande affluenza di votanti all’apertura

dei seggi in Venezuela

 

 

14.04.2013 - www.granma.cu

 

 

Con code in alcuni centri già prima dell’apertura dei seggi, i venezuelani hanno cominciato a votare in queste elezioni presidenziali che vedono favorito Nicolás Maduro, candidato del Gran Polo Patriottico (GPP).

 

In un percorso per la capitale, Prensa Latina ha constatato che c’erano code con persone che affermavano d’essere lì dall’alba, quando l’orario d’apertura stabilito era alle 6.00 di mattina.

 

Fuochi artificiali e lo squillo della tromba alle 3.00, hanno chiamato alle elezioni dopo la campagna elettorale più corta della storia venezuelana, prodotto della terribile perdita del presidente Hugo Chávez, avvenuta il 5 marzo scorso.

 

In una dichiarazione alla Venezolana de Televisión, la presidentessa del Consiglio Nazionale Elettorale (CNE), Tibisay Lucena, ha detto che l’apertura dei seggi è avvenuta al 60% nei primi minuti dell’ora prevista.

 

“Questo risultato e soddisfacente per la rapidità e inoltre giaà all’alba la totalità del personale del CNE incaricato del processo in tutto il territorio nazionale era al suo posto”, ha detto.

 

Vari cittadini intervistati hanno indicato che l’affluenza dev’essere di massa, in accordo con l’importanza di questa votazione per il futuro della nazione, perchè si decide tra due progetti diametralmente opposti.

 

Maduro, che le inchieste indicano come vincitore, propone di dare continuità al processo socialista guidato da Chávez, mentre il suo principale oppositore, il candidato Henrique Capriles, con la promessa di un cambio, cerca di sedurre una parte dell’elettorato.

 

Il capo della campagna del GPP, Jorge Rodríguez, ha esortato, in una conferenza stampa, alla concordia e a non vulnerare la potestà dell’arbitro.

 

A poche ore dall’inizio delle votazioni, Rodríguez ha sottolineato la necessità di eliminare l’intolleranza e l’odio emersi in alcune azioni dell’opposizione nelle settimane più recenti.

 

Questa domenica 14 di marzo è iniziata con il sole, ma le previsioni prevedono una leggera pioggia in alcuni punti della nazione.

 

Più di 170 accompagnatori internazionali sono nel paese, spiegati nei differenti stati, e tra loro c’è una Commissione dell’Unione delle Nazioni Sudamericane presieduta dall’argentino Carlos Chacho Álvarez.

 

 

La famiglia di Chávez ha votato

nella parrocchia 23 de Enero

 

 

Verso le 13.00, di domenica 14 marzo, i familiari del leader bolivariano, Hugo Chávez sono arrivati alla Scuola Tecnica Robinsoniana Manuel Palacio Fajardo, nella Parrocchia 23 de Enero, a ovest di Caracas, per esercitare il loro diritto al voto.

 

Al loro arrivo al seggio dove votava lo stesso Hugo Chávez, le figlie del comandante che lo accompagnavano sempre, sono state ricevute con forti applausi e mostre d’affetto dai vicini della zona.

 

Nello stesso quartiere – parrocchie in Venezuela - caratterizzato dal suo spirito combattivo popolare, c’è la Caserma della Montagna, dove riposa il leader rivoluzionario bolivariano.

 

Con le mani piene di fiori offerti dalla gente, Rosa Virginia, la figlia maggiore del comandante supremo, è stata la prima a votare, accompagnata dai suoi bambini, il più piccolo, “il galletto”, come lo chiamava Chávez, in braccio.

 

Rosa Virginia non ha potuto trattenere le lacrime entrando nel luogo in cui aveva votato tante volte suo padre e al termine, quando ha firmato il quaderno, è scoppiato un forte applauso.

 

Poi ha votato Maria Gabriella, l seconda figlia del leader, che si riferisce a suo padre come “al gigante”, nel suo immenso amore. Il suo nipotino l’ha accompagnata a votare e per ultimo ha esercitato questo diritto Arreaza, marito di Rosa e oggi vicepresidente.

 

Erano con loro la capo del governo del Distretto della Capitale, Jaqueline Faría, e il deputato Darío Vivas.

 

 

Nicolás Maduro ha esercitato il suo diritto al voto

 

 

Il presidente incaricato del Venezuela e candidato socialista nelle elezioni di domenica 14, Nicolás Maduro, ha votato nel seggio Miguel Antonio Caro a Caracas.

 

A bordo di una camionetta nera, il candidato del Partito Socialista Unito del Venezuela è giunto accompagnato dalla sua compagna Cilia Flores e dal sindaco del Municipio Libertador, Jorge Rodríguez.

 

Ha salutato un mucchio di simpatizzanti che lo aspettavano da ore e in una breve dichiarazione per la Venezolana de Televisión, il candidato ha mostrato un’immagine del Cristo Redentore e ha detto che avrebbe votato e poi risposto alle domande.

 

“Stiamo rompendo i record di partecipazione” ha detto.

 

Dopo il voto, Maduro ha assicurato che i numeri di partecipazione per l’inizio del pomeriggio erano favolosi.

 

“Io sì che rispetto il Consiglio Nazionale Elettorale e non vengo a lanciare pietre agli enti e ai poteri pubblici che fanno un tremendo sforzo per far sì che queste elezioni si svolgano in modo pulito e trasparente”, ha sostenuto.

 

Maduro ha offerto una conferenza stampa pochi minuti dopo il suo voto e ha chiesto ai giovani, alle donne e al popolo in generale d’esercitare questo diritto.

 

L’aspirante presidente è stato anche con i familiari del presidente Hugo Chávez, tra i quali la figlia Maria Gabriela Chávez, che ha scritto in twitter: “Ho fatto il mio dovere con la Patria. Ho fatto il mio dovere con te, amato amore eterno. Tutti a votare! Qui non si arrende nessuno!”.

 

 

Maduro chiama i venezuelani a

decidere il futuro del paese

 

 

Il candidato del Gran Polo Patriottico alla presidenza del Venezuela, Nicolás Maduro, ha chiamato la popolazione ad esercitare il suo diritto di voto per decidere il futuro della Patria.

 

Attraverso la rete sociale Twitter, il presidente incaricato della Repubblica ha scritto: “Andiamo alla Patria nuova, allo squillo della tromba tutti a votare in famiglia per i nostri figli e nipoti, per il futuro grande, per il gigante! È l’ora”.

 

Maduro ha esaltato nel suo messaggio anche lealtà, unione e amore.

 

Lealtà ai sogni di Chávez, unione del popolo e amore alla Patria, per garantire il futuro e la pace perpetua. Alla carica!

 

"Andiamo piccoli comandanti a rompere il record di partecipazione della nostra democrazia mobilitata. Il sovrano deciderà la rotta della Patria di Bolívar”, ha affermato ancora. Circa 18.9 milioni di venezuelani hanno diritto al voto in questa domenica e sceglieranno il capo dello Stato corrispondente al periodo 2013-2019.

 

 

Maduro ha incontrato gli

accompagnanti internazionali

 

 

Il presidente della Repubblica, Nicolás Maduro, ieri sabato 13, ha incontrato gli accompagnanti internazionali prima del elezioni presidenziali che si svolgono oggi.

 

L’incontro si è svolto nel salone Simón Bolívar del Palazzo di Miraflores, con la partecipazione degli ex presidenti di Guatemala, Panama e Repubblica Dominicana, Álvaro Colom, Martín Torrijos e Leonel Fernández, rispettivamente.

 

Inoltre erano presenti José Socrates, ex primo ministro del Portogallo; Horacio Serpa, rappresentante del Partito Liberale Colombiano; Iván Ramalho, alto rappresentante del Mercato Comune del Sud (Mercosur).

 

Bill Richardson, rappresentante della segreteria generale della la Organizzazione degli Stati Americani (OSA), e Jennifer Mc Coy, direttrice del programma per le Americhe del Centro Carter.

 

Questo incontro si è svolto dopo quello di venerdì 12 tra Maduro e glia ccompagnanti della Unione delle Nazioni Sudamericane – UNASUR.

 

Metropolitana e treni gratis oggi, per le elezioni

 

 

La metropolitana di Caracas e di Los Teques, così come la linea ferroviaria Caracas-Cúa, prestano servizio gratuitamente oggi per le elezioni presidenziali, con il fine di facilitare il trasporto dei cittadini ai centri di votazione.

 

La misura include il sistema metropolitano sotterraneo e la rete dei trasporto superficiali, del metrobus, dei Metrocables di San Agustín y Mariche e di BusCaracas, ha informato la compagnia statale di trasporto in una nota per la stampa.

 

L’orario di funzionamento è l’abituale, dalle 5:30 della mattina alle 22:00 della notte, salvo l’eccezione dei Metrocables e alcune stazioni del BusCaracas, che chiudono più presto abitualmente.

 

Il presidente della Metropolitana di Caracas, Haiman El Troudi, ha segnalato che sono attivi tutti i dispositivi d’operazione e sicurezza per garantire il funzionamento dei principali mezzi di trasporto della capitale del Venezuela.

 

Inoltre gli utenti devono seguire le norme stabilite per preservare l’armonia, la pace e la sicurezza.

 

Il candidato di Chávez : Nicolás Maduro Moros

 

 

Nato a Caracas il 23 novembre del 1962 è stato militante della Lega Socialista ed ha diretto il sindacato della Metropolitana di Caracas, dopo anni di lavoro in questa impresa.

 

Negli anni ’90 è entrato nelle fila del Movimento Quinta Repubblica (MVR), partito con il quale partecipa nel comando della campagna delle elezioni presidenziali del 1998, vinte da Hugo Chávez.

 

Con questo stesso partito e nell’Assemblea Nazionale Costituente del 1999, che redige una nuova Costituzione nello stesso anno. Successivamente viene eletto deputato dell’ Assemblea Nazionale del Venezuela nel 2000, incarico per il quale viene rieletto nelle elezioni legislative del 2005. Poco dopo viene scelto come presidente del Parlamento.

 

Un anno dopo risponde a una richiesta di Chávez e s’incorpora come Ministro degli Esteri al gabinetto del Governo, in sostituzione di Alí Rodríguez Araque, attuale Segretario Generale dell’Unione delle Nazioni Sudamericane. (UNASUR).

 

Il 10 ottobre del 2012 assume la Vicepresidenza del Venezuela, sostituendo Elías Jaua, che doveva organizzare la sua campagna elettorale per il governo dello stato di Mirando, nel centro nord.

 

Un mese dopo, in un discorso trasmesso da radio e televisione, Chávez segnala che se per qualsiasi ragione dopo la sua operazione chirurgica a L’Avana non avesse più potuto svolgere il suo incarico, Maduro doveva essere il candidato presidenziale per il Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV) per virtuali elezioni presidenziali straordinarie.

 

“Se si presenterà una circostanza che m’impedirà di continuare al fronte della presidenza, Maduro dovrà concluderla; la mia ferma opinione, assoluta, totale e irrevocabile, è che in questo scenario voi eleggerete Nicolás Maduro come prossimo presidente del Venezuela” ha detto in quell’opportunità Chávez.

 

L’8 marzo del 2013, Maduro ha giurato nell’Assemblea Nazionale del Venezuela (AN, Parlamento) come Presidente Incaricato, delegando l’incarico che occupava come Vicepresidente Esecutivo al ministro di Scienza e Tecnologia, Jorge Arreaza, per cui non ha avuto alcun impedimento costituzionale per essere candidato per le forze socialiste.

 

Paulo Coelho ha inviato un messaggio

di sostegno a Nicolás Maduro

 

 

Lo scrittore brasiliano i cui best - seller hanno battuto i record di vendita nel mondo, ha inviato un messaggio di sostegno al candidato presidenziale Nicolás Maduro, per le elezioni in Venezuela, con una collezione delle sue opere e l’augurio : “Che Dio ti benedica e ti guidi”, ha informato il quotidiano O Globo.

 

“Per Nicolás Maduro, che l’amore gli mostri il cammino”, dice una dedica scritta in uno dei volumi inviati a Caracas poco prima della votazione L’autore di “L’ Alchimista” e “Veronica decide di morire”, due tra i libri portoghesi più venduti nel mercato mondiale, abitualmente non rilascia criteri sulla realtà politica, ma ha molti amici nel mondo del potere, come José Dirceu, braccio destro dell’ex presidente Luiz Lula da Silva. Dirceu nel 2012 è stato condannato per corruzione.

 

Due settimane fa Lula ha registrata un video in cui ha espresso il suo appoggio a Maduro e ha riferito che sicuramente questi continuerà il legato lasciato dal deceduto Hugo Chávez.

 

 

Chiusa la campagna presidenziale in Venezuela
Migliaia di persone hanno riempiono sette viali a Caracas, in appoggio a Maduro

 

 

12.04.2013 - www.granma.cu

 

 

La campagna presidenziale in Venezuela per le elezioni del prossimo 14 aprile, la più corta nella storia del paese, è terminata con i comizi dei due candidati principali: il socialista e attuale presidente incaricato, Nicolás Maduro, e l’aspirante oppositore Henrique Capriles.

 

Foto: AVNUna Caracas colma di popolo ha ricevuto Maduro nello stesso luogo in cui nell’ottobre scorso il leader bolivariano, Hugo Chávez, aveva terminato la sua campagna.

 

Davanti a migliaia di sostenitori, conil gruppo del governo e l’ex calciatore argentino, Diego Armando Maradona, Maduro ha detto che l’imperialismo e la borghesia venezuelana credevano che con la morte di Chávez, la Rivoluzione Bolivariana sarebbe terminata, ma non è così.

 

Chávez ha cambiato la storia del Venezuela e dell’America Latina, ed ha inaugurato un’ epoca nuova di democrazia, inclusione e partecipazione delle maggioranze esclusa. Ora il Governo sta smantellando un piano di violenza della destra, ha detto ancora.

 

Adán Chávez, governatore di Barinas e fratello del leader bolivariano, ha ricordato i fatti del colpo fascista dell’11 aprile del 2002 ed ha assicurato che come il 14 di quell’anno il popolo riscattò Chavez e lo portò nuovamente a Miraflores, questo 14 eleggeremo Maduro, per continuare il suo legato.

 

In un’intervista con vari media nello stato Lara, Maduro ha affermato che il Venezuela è al centro della rivoluzione socialista di quest’epoca e il suo processo ha generato il risveglio delle forze della sinstra del continente, riporta PL.

 

Inoltre ha commentato che: “Il 14 aprile dobbiamo ottenere una vittoria gigantesca, e più grande sarà la differenza meglio sarà”.

 

Dallo stato Apure , Capriles ha di nuovo attaccato le misure economiche del governo ed ha terminato la sua campagna nello stato Lara.

 

Il capo della missione di accompagnamento elettorale della Unione delle Nazioni Sudamericane, Carlos Álvarez, ha assicurato che i candidati presidenziali rispetteranno i risultati delle votazioni.

 

La presidentessa del Consiglio Nazionale Elettorale, Tibisay Lucena, ha ringraziato i membri di questa missione e ha detto che questa in sè è già una vittoria della democrazia latinoamericana.

 

Inoltre ha sottolineato che la Fondazione Associazione per la Giustizia Civile negli Stati Uniti ha rivelato che la CIA - Agenzia Centrale d’Intelligenza- rifiuta di dare informazioni a proposito della sua conoscenza o partecipazione a un complotto per assassinare Chávez. Protetta dalla Legge di Libertà d’Informazione, l’organizzazione ha presentato una domanda relazionata alla recente denuncia che sostiene che i servizi degli USA hanno cospirato per provocare la morte del defunto presidente bolivariano.

 

 

11º ANNIVERSARIO DEL COLPO DI STATO

 

 

La chiusura della campagna coincide con l’11º anniversario del colpo di Stato dell’11 aprile 2002, orchestrato dai gruppi oligarchici, mediatici e della destra contro l’allora presidente Hugo Chávez, frustrato dal popolo che riportò il suo presidente al potere.

 

Quel giorno i franco tiratori pagati dalla destra e dalla polizia realizzarono azioni contro il governo, che lasciarono morti e feriti, e quindi settori della borghesia, appoggiati da alcuni alti ufficiali dell’esercito sequestrarono Chávez.

 

Poi s’instaurò un esecutivo di fatto, guidato dall’allora titolare della padronale Federazione delle Camere e le Associazioni di Commercio e Produzione del Venezuela, Pedro Carmona. Nonostante tutto, il colpo durò poco perchè la reazione popolare il 13 aprile portò alla ribellione civico-militare che ottenne la liberazione e il ritorno trionfale del presidente Chávez.

 

 

Maradona accompagna Maduro nella

chiusura della campagna elettorale

 

 

11.04.2013 - www.granma.cu

 

 

Diego Armando Maradona partecipa oggi al comizio di chiusura della campagna elettorale in Venezuela del presidente interino e candidato Nicolás Maduro, che ha detto che Maradona è un grande amico del paese.

 

“In questa apoteosi che sarà la chiusura della campagna elettorale, oggi in sette viali di Caracas, la stella del calcio Diego Armando Maradona, grande amico del Venezuela, è con noi, già qui. Voleva venire anche a Coro, ma si era fatto troppo tardi”, ha detto Maduro annunciando la sua presenza.

 

Il candidato di Chávez ha informato sulla mancata partecipazione di Maradona alla concentrazione straordinaria in appoggio alla sua candidatura, realizzata a Coro nello stato Falcón, nel nordovest del Venezuela.

 

“Gli amici della Patria giungono dal mondo per essere protagonisti della grande vittoria del Venezuela, della grande vittoria delle forze di Chávez”, ha aggiunto Maduro, candidato del Partito Socialista Unito del Venezuela (Psuv) e del Gran Polo Patriottico (GPP).

 

Maradona ha sempre dichiarato la sua grande amicizia per Chávez e lo aveva anche visitato nel 2011 a L’Avana, quando stava ricevendo il primo ciclo di chemioterapia, come parte del trattamento per il cancro che gli ha poi tolto la vita il 5 marzo.

 

Maradona è anche un grandissimo ammiratore del leader cubano Fidel Castro.

 

 

Maduro segnala la democrazia e la libertà

d’espressione in Venezuela

 

 

10.04.2013 - www.granma.cu

 

 

Il candidato del Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV), Nicolás Maduro, ha affermato che il popolo del paese vive in una "democrazia vera" e con libertà d’espressione grazie al defunto presidente Hugo Chávez e alla Costituzione del 1999.

 

Durante un comizio nella campagna elettorale, Maduro ha segnalato davanti a migliaia di persone, a Barcelona, nello stato di Anzoátegui, che il postulante della destra, Henrique Carriles, dispone di tutte le garanzie per realizzare comizi e marce in questa sfida elettorale.

 

Maduro ha sostenuto che il popolo venezuelano è "profondamente democratico" ed ha citato come esempio la manifestazione dei barcellonesi in appoggio all’opzione socialista.

 

"Chávez non ti deluderemo il 14 aprile", ha esclamato Maduro, assicurando che è pieno d’amore per questa Patria ed ha ratificato la sua promessa di lealtà al leader del Venezuela.

 

Inoltre ha insistito sull’importanza di vincere nelle urne con la maggior differenza possibile, per scongiurare possibili piani dell’ opposizione per non riconoscere i risultati.

 

Questa sarebbe una vittoria perfetta, ha indicato Maduro che ha ricevuto a Mraflores una marcia della classe operaia venezuelana in appoggio alla causa socialista.

 

Apriamo le porte di Miraflores perchè questa è la casa della classe operaia e di Chávez, ha detto, preparandosi a percorrere gli stati di Vargas e Mirando durante questa giornata, mentre si vive già la retta finale della breve e intensa campagna elettorale venezuelana.

 

 

Venezuela: tutti i sondaggi segnalano
 

il vantaggio di Maduro

 

 

8.04.2013 - Edilberto F. Méndez Amador www.granma.cu

 

 

Alla chiusura del termine di diffusione delle inchieste in Venezuela, quelle principali realizzate segnalano il vantaggio del candidato del Gran Polo Patriottico, Nicolás Maduro, sull’oppositore Henrique Capriles.

 

La maggioranza degli studi coincidono che Maduro supererà Capriles, come media, di 17 punti, ma il capo del Comando della “Campagna Hugo Chávez”, Jorge Rodríguez, ha chiamato il popolo del Venezuela a non cadere nei trionfalismi.

 

Il giornalista José Vicente Rangel, durante il suo programma nel canale privato Televen, ha riassunto i risultati diffusi che sostengono quanto segnalato.

 

Rangel ha riferito che Datanalisis ha diffuso che il 50,3 % degli interrogati voterà per Maduro e il 33,9% per Capriles, mentre il 61,9% crede che Maduro vincerà nelle elezioni del 14 aprile.

 

Consultores 30-11, ha informato che il 60,3% degli interrogati vede Maduro come vincitore con il 52,8%, su Capriles, che lo segue con il 38,6%.

 

Rangel ha ricordato anche i risultati del Gruppo d’Investigazione Sociale, GIS XXI che riflettono un’aspettativa di voti del 55.3% per il candidato socialista.

 

Hinterlaces, un’altra nota esperta in inchieste, conferma, in accordo con l’ultimo sondaggio, che il 54% degli intervistati voterà per Maduro e il 37% per Capriles.

 

Infine Rangel ha citato la firma International Consulting Services (ICS), che nei dati del suo ultimo sondaggio riflette che il 56.9% voterà per Maduro, mentre il 41.1 lo farà per Capriles.

 

Lo studio di ICS aggiunge che il 67,1 per cento degli interrogati stima che Maduro vincerà le elezioni presidenziali e il 73.6% manifesta sicurezza e fiducia per il Consiglio Nazionale Elettorale.

 

Circa 19 milioni di venezuelani saranno chiamati alle urne il 14 aprile prossimo, per eleggere il presidente che dirigerà il paese nel periodo 2013-2019, dopo la morte del leader venezuelano, Hugo Chávez.

 

Maduro, candidato del Gran Polo Patriottico, e proposto da Chávez come presidente del paese se lui fosse mancato, guida le inchieste e l’oppositore Capriles marcia dietro a lui nelle preferenze dell’elettorato, in una disputa alla quale partecipano altri cinque candidati.

 

Maduro: Oggi cominciamo la

campagna della vittoria d’aprile

 

 

4.04.2013 - www.granma.cu

 

 

Il candidato socialista alle prossime elezioni e Presidente Incaricato del Venezuela, Nicolás Maduro, ha segnalato che il popolo ha cominciato la campagna della vittoria d’aprile per garantire il trionfo della Rivoluzione Bolivariana e, come conseguenza, la continuità del legato del Comandante Hugo Chávez.

 

“Oggi cominciamo questa campagna ‘Da Barinas a Miraflores’, la campagna della vittoria d’aprile”, ha detto Maduro a Barinas, lo stato dove ha iniziato la sua campagna elettorale accompagnato da familiari del leader bolivariano.

 

“Sarò presidente della Repubblica, ha affermato e voi mi eleggerete, e con la spada di Chávez sguainata vi giuro che non riposerò un secondo sino a vedere costruita in questa Patria una Patria socialista”, ha dichiarato.

 

Maduro ha chiamato i membri della Forza Armata Nazionale Bolivariana a stare all’erta di fronte ai piani di destabilizzazione della destra che cerca militari che non vogliono riconoscere la decisione del popolo del Venezuela nelle elezioni.

 

A Maracaibo e a Zulia, Maduro ha continuato la sua campagna in vista delle elezioni presidenziali del prossimo 14 aprile, ha riportato la AVN.

 

“Il candidato dell’opposizione Henrique Capriles, rappresenta "la borghesia rancida e la destra recalcitrante che odia il popolo”, ha detto Maduro alla folla riunita.

 

Carriles ha iniziato la sua campagna a Maturín, nello stato di Monagas, dove ha tentato di mostrarsi come “una soluzione ai problemi dei venezuelani” ed ha ripreso un discorso della sinistra indirizzato alle classi popolari. Il rappresentante della Mesa de la Unidad Democrática, di destra, come nelle passate campagne elettorali in cui è stato sconfitto da Chávez, ha esposto la sua retorica cercando di avvicinarla a quella del stesse forze rivoluzionarie in temi come le missioni sociali, e per questo molti analisti considerano che la destra venezuelana non ha più nemmeno un progetto proprio di paese.