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Il traduttore si scusa per gli errori

 

 

Sconfiggere il

 

colpo di stato

 

 

 

 

20.04.2013 - Ángel Guerra Cabrera http://lapupilainsomne.wordpress.com/
 

 

La violenza fascista e il tentativo di colpo di stato spuntano di nuovo in Venezuela. Erano nell'aria, si vedevano venire nel copione seguito per settimane dal gigantesco esercito mediatico del Pentagono e CIA, che fa gran parte del lavoro alla controrivoluzione. Come abbiamo denunciato anticipatamente, Henrique Capriles Radonsky, il candidato della controrivoluzione mascherata da opposizione politica, ha chiamato domenica 14 aprile i suoi sostenitori ad ignorare il risultato fornito dal Consiglio Nazionale Elettorale (CNE).

L'appello violava palesemente la Costituzione. Fatto ancor più grave data la riconosciuta affidabilità del sistema elettorale venezuelano ed il fatto che i testimoni e tecnici dell'opposizione non hanno formulato nessun tipo di lamentela durante i controlli del processo, compreso il finale, che copre il 54% delle urne. Inoltre, il rettore del CNE, Vicente Diaz, legato all'opposizione, in ogni momento ha convalidato i risultati. Per continuare il copione golpista Capriles ha allora invitato i suoi sostenitori a scendere in piazza. Così lui e il golpista Leopoldo Lopez sono responsabili dell'assassinio dei sette militanti pro Chavez e del ferimento di decine, l'assalto e l'incendio di numerosi ospedalieri, case popolari, negozi Mercal e locali del Partito Socialista Unito del Venezuela.

In parallelo, lo stesso apparato stampa internazionale e nazionale cha da anni orchestra il terrore mediatico contro il Venezuela bolivariano a malapena menzionava questi fatti e molto peggio, e gli sembrava poco dare tutto il tempo a Capriles e accoliti o amplificare il loro cinismo e menzogne. Che dire della sua posa di pecorella pacifista? Il caso della CNN in spagnolo merita  considerazione a parte perché i suoi conduttori hanno agito come virtuali portavoce  del leader golpista, diventato a sua volta stella splendente della programmazione.

Capriles esige, nei media, il riconteggio dei voti, ma la sua formazione non ha presentato la richiesta e le prove davanti alla CNE come stabilisce la norma. Il suo obiettivo è conseguire con la violenza fascista e lo show mediatico quello che non ha potuto raggiungere con il voto. Non c'è da stupirsi, Capriles è stato un attivo partecipante nel colpo di stato del 2002, quando ha cercato di irrompere nell'Ambasciata di Cuba e promosso il suo assalto da parte di una turba, nonostante che per la sua carica di sindaco, fosse obbligato a proteggerla in conformità delle leggi venezuelane e del diritto internazionale.

Nicolas Maduro è stato riconosciuto presidente eletto da tutti i governi latinoamericani, così come da Russia e Cina. Le missioni di osservatori Unasur, Parlamento Centroamericano e l'Unione Interamericana delle Autorità Elettorali hanno elogiato la civiltà della partecipata giornata elettorale e ha confermato la sua fiducia nel sistema elettorale del Venezuela. Solo Washington, che farebbe meglio a sistemare le sue corrotte elezioni, mantiene un atteggiamento arrogante e interventista contro Caracas seguito dai suoi accoliti.

La democrazia è forte nel paese caraibico, che ha costruito una coscienza di partecipazione invidiabile e istituzioni rispettabili. Molto pochi paesi possono vantare un'affluenza alle urne di circa l' 80% nelle ultime due presidenziali
(7 ottobre e il 14 aprile).

Maduro ha fatto uno sforzo eroico durante la campagna elettorale, che ha preso con molta serietà e consegna. E' molto difficile, da un giorno all'altro, costruire uno spazio adeguato alle proprie dimensioni e caratteristiche nella percezione dell'elettore per il posto, che per 14 anni, é stato occupato dall'enorme ed irripetibile leader popolare che é stato Hugo Chavez. Al momento opportuno il  chavismo deve analizzare i fattori che gli hanno fatto perdere, da  ottobre ad oggi, gran parte del suo vantaggio elettorale. Resta da realizzare il Piano della Patria, bussola lasciata da Chavez per la costruzione del socialismo in Venezuela, il consolidamento dell'unità e l'integrazione dell'America Latina e dei Caraibi e del mondo multipolare.

Ma ora l'urgente è smantellare e sconfiggere il golpe di fattura gringa con l'indiscutibile appoggio di massa di cui gode il chavismo e la serenità e fermezza che stanno mostrando i suoi leader. E con loro i latinoamericani, caribeni, e democratici e patrioti di tutto il pianeta. Per impedire questa ignominia che vuole rompere l'avanzata costruzione dell'unità latino-caraibica e ripristinare la nostra America all'epoca in cui Washington toglieva e poneva i governi a suo capriccio!

 

 

 

DERROTAR EL GOLPISMO
 

Ángel Guerra Cabrera http://lapupilainsomne.wordpress.com/


La violencia fascista y el intento del golpe de Estado asoman de nuevo su cara en Venezuela. Estaban en el ambiente, se veían venir en el guión seguido durante semanas por el gigantesco ejército mediático del Pentágono y la CIA, que le hace gran parte del trabajo a la contrarrevolución. Como habíamos denunciado anticipadamente, Henrique Capriles Radonsky, candidato de la contrarrevolución disfrazada de oposición política, llamó el domingo 14 de abril a sus simpatizantes a desconocer el resultado ofrecido por el Consejo Nacional Electoral(CNE).
El llamado violaba flagrantemente la Constitución. Hecho más grave dada la fiabilidad reconocida al sistema electoral venezolano y la circunstancia de que los testigos y técnicos de la oposición no formularon queja alguna durante ninguna de las auditorias del proceso, incluyendo la final, que abarca 54 por ciento de las casillas. Más aún, el rector del CNE Vicente Díaz, ligado a la oposición, en todo momento ha validado los resultados. Para continuar el guión golpista, Capriles convocó acto seguido a sus partidarios a lanzarse a la calle. Por eso él y el también golpista Leopoldo López son responsables del asesinato de siete militantes del chavismo y heridas a decenas, el asalto o quema de numerosos centros hospitalarios, viviendas populares, tiendas Mercal y locales del Partido Socialista Unido de Venezuela.
En paralelo, el mismo aparato de prensa internacional y doméstico que hace años orquesta el terror mediático contra la Venezuela bolivariana apenas mencionaba estos hechos y mucho peor, todo el tiempo le parecía poco para entregarlo a Capriles y comparsa o amplificar su cinismo y mentiras. ¿Qué tal su pose de ovejita pacifista? El caso de CNN en español merece renglón aparte pues sus conductores han actuado como virtuales voceros del cabecilla golpista, devenido a su vez estrella rutilante de su programación.
Capriles exige en los medios el recuento de votos pero su campaña no ha presentado la solicitud y las pruebas ante el CNE como establece la norma. Su objetivo es conseguir con la violencia fascista y el show mediático lo que no pudo lograr con los sufragios. No debe extrañarnos, Capriles fue activo participante en el golpe de Estado de 2002, cuando pretendió allanar la embajada de Cuba y promovió su asalto por una turba pese a que por su cargo de alcalde estaba obligado a protegerla en cumplimiento de las leyes venezolanas y del derecho internacional.
Nicolás Maduro ha sido reconocido presidente electo por todos los gobiernos latinoamericanos así como Rusia y China. Las misiones de acompañamiento de Unasur, el Parlamento Centroamericano y la Unión Interamericana de Autoridades Electorales han elogiado el civismo de la masiva jornada comicial y ratificado su confianza en el sistema electoral de Venezuela. Únicamente Washington, que haría mejor en arreglar sus corruptas elecciones, mantiene una actitud arrogante e injerencista contra Caracas seguido por sus falderos.
La democracia es sólida en el país caribeño, que ha construido una conciencia de participación envidiable y respetables instituciones. Muy pocos países pueden presumir de una asistencia a las urnas de alrededor de 80 por ciento en las dos últimas justas presidenciales(7 de octubre y 14 de abril).
Maduro hizo un esfuerzo heroico en la campaña electoral, que asumió con la mayor seriedad y entrega. Es muy difícil de un día para otro construir un espacio adecuado al tamaño y las características propias en la percepción del elector en el lugar que durante 14 años llenó el enorme e irrepetible líder popular que fue Hugo Chávez. En su momento el chavismo tiene que analizar los factores que lo hicieron perder de octubre a la fecha gran parte de su ventaja electoral. Queda por llevar a cabo el Plan de la Patria, brújula dejada por Chávez para la construcción del socialismo en Venezuela, la consolidación de la unidad e integración de América Latina y el Caribe y del mundo pluripolar.
Pero ahora lo urgente es desmantelar y derrotar el golpe de Estado de factura gringa con el incuestionable apoyo de masas de que goza el chavismo y la serenidad y firmeza que están mostrando sus dirigentes. Y junto a ellos los latinoamericanos, caribeños, y demócratas y patriotas de todo el planeta. ¡A impedir esta ignominia que quiere romper la avanzada construcción de unidad latino-caribeña y devolver a nuestra América a la época en que Washington quitaba y ponía gobiernos a su antojo!