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Il traduttore si scusa per gli errori

 

 

Venezuela: Maduro annuncia la mano dura

 

 

  18.10.2013 - Ángel Guerra Cabrera http://lapupilainsomne.wordpress.com

 

 

Nicolás Maduro ha annunciato un operativo contro la guerra economica in Venezuela

 

07.11 - Il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, ha annunciato l’immediata messa in moto di una grande operazione civico militare di controllo, per affrontare i fenomeni come l’accaparramento e la speculazione.

Il Governo sostiene che  fattori della destra venezuelana, alleati all’imperialismo, promuovono da mesi una guerra economica ed inoltre un colpo di stato silenzioso con azioni di questo tipo e un attacco alla moneta attraverso il mercato parallelo di divisa, con l’obiettivo di destabilizzare la situazione interna del paese.

Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha frantumato i sogni dell' imperialismo e della destra, che scommettevano sulla sua incapacità di mantenere l'unità e il corso rivoluzionario di Chavez.

Dopo aver disattivato l'escalation terroristica, dopo le elezioni di aprile, abbiamo visto consolidarsi un leader con un proprio profilo, fedele all'eredità di Chavez, in grado di prendere saldamente il timone  di un popolo con i mari in tempesta. Con i quadri che ha formato il Comandante, ha consolidato una leadership politica-militare coesa ed efficace.
 

Nominato il nuovo presidente del Banco Bicentenario del Venezuela

 

15.10 - La Presidenza della Repubblica ha designato il ministro di Stato per la Banca Pubblica, Rodolfo Marco, come presidente del Banco Bicentenario Banco Universale del Venezuela, informa la Gazzetta Ufficiale che circola nella capitale.

Addizionalmente, è stato disposto che il Banco Bicentenario Banco Universale e la Compagnia Anonima Banco Industriale del Venezuela s’incorporino al Ministero di Stato per la Banca Pubblica, per svolgere il controllo funzionale e amministrativo di questi enti finanziari.

L’incorporazione a cui ci si riferisce non si estende alla gestione del bilancio e nemmeno a quella finanziaria delle riferite istituzioni bancarie, che trasmetteranno gli elementi importanti in questa materia attraverso il Ministero delle Finanze.

La battaglia cruciale che affronta la direzione rivoluzionaria in questo momento è quella di strappare, di nuovo, la distribuzione dei proventi del petrolio al capitale finanziario, che è riuscito a riconquistarla in parte. La Banca Centrale del Venezuela riporta la fuga, per questa via, di 160144 milioni di dollari in attivi finanziari. In breve, i banchieri stanno speculando con i fondi che gli dà il governo venezuelano per l'importazione di beni capitali e di consumo deviandoli, attraverso vari trucchi, su conti esteri. L'economista Simon Andres Zuniga spiega molto bene questa trama e il contro golpe del governo bolivariano (alainet.org/active/68047).

E' li  dove sta la causa principale della mancanza di cibo e medicine, anche se ci sono altri problemi come l'accaparramento e il criminale incremento dei prezzi dai grandi imprenditori. Maduro ha scelto l'inaugurazione dell'impresa di proprietà sociale Algodones del Orinoco nello Stato di Miranda, dove l'agente CIA Henrique Capriles é stato eletto governatore, per denunciare che il piano dell'opposizione era quello di portare il paese al "collasso totale" il 15 ottobre: ​​"Abbiamo stretto i denti perché voi, a casa, teniate il cibo per la vostra famiglia. Se fossimo stati con le braccia conserte saremmo alla carestia". In effetti, il governo chavista ha adottato una serie di misure contingenti ed ha investito forti quantità di valuta per stabilizzare la fornitura di prodotti. Il presidente ha accusato direttamente il boss dell'opposizione Capriles, che ha descritto come "il parassita" per la guerra economica ed il progetto di destabilizzazione preparati per le elezioni comunali dell' 8 dicembre.

Come in Cile contro Salvador Allende, la contras guidata dagli USA pianificò ed organizzò la penuria di forniture con la complicità di molti funzionari governativi coinvolti in gravi atti di
corruzione. Il tutto al fine d'incolpare Maduro ed esacerbare il malcontento della popolazione per creare un clima favorevole al colpo di stato ed alla destabilizzazione.

Ma hanno incontrato una direzione rivoluzionaria che si é accorta per tempo della canagliata e delle sue precise cause  e sta prendendo misure drastiche per sconfiggerla. Il presidente ha avvertito molto chiaramente: "coloro che vogliono speculare con i dollari della Repubblica ... chiedere i dollari e poi hanno perso quei dollari ... e afferrano i dollari ... e poi hanno il coraggio di tornare a chiedere ... rubare al paese non lo permetteremo ... abbiamo controllato e ci sono persone in carcere per questo ... Dovremo avere la mano più dura che mai abbia conosciuto in Venezuela, sono in tempo, dopo non ci sarà pentimento".

Con tale agire il prevedibile risultato sarà un avallo al governo della fiducia popolare e un rafforzamento del chavismo che parteciperà con il morale alto alle elezioni di dicembre. Ma vedendo arrestati i loro piani, Washington e l'oligarchia s'impegnano nella recrudescenza del già folle assalto mediatico contro Maduro. Allo stesso modo, intensificheranno i piani golpisti che, insiste il ben informato giornalista José Vicente Rangel, includono ancora  l'assassinio di Maduro tra le sue ricette.

In questo spazio abbiamo ribadito che la distruzione del progetto chavista è il principale obiettivo di Washington e delle oligarchie della regione. Il Venezuela è ancora il fondamentale pilastro dell'architettura latino-caraibica dell'indipendenza, unità, integrazione e pace che loro odiano e si propongono recidere. Disperati con il consolidamento di Maduro e della sua capacità di leadership i nemici del Venezuela getteranno il resto tra oggi e le elezioni di dicembre per 'incendiare' il paese e provocare un' "insurrezione" il giorno delle elezioni, ha denunciato il presidente. Venezuela richiede più che mai la solidarietà incondizionata delle forze popolari latino - caraibiche.

 

 

Venezuela: Maduro anuncia mano dura

Ángel Guerra Cabrera

El presidente venezolano, Nicolás Maduro, ha destrozado los sueños del imperialismo y la derecha, que apostaban a su incapacidad para mantener la unidad y el rumbo revolucionarios del chavismo.
Luego de desactivar la escalada terrorista posterior a las elecciones de abril hemos visto consolidarse un líder con perfil propio, leal al legado de Chávez, capaz de llevar firme el timón junto al pueblo en mares tormentosos. Con los cuadros que formó el comandante, ha consolidado una dirección político-militar cohesionada y eficaz.
La crucial batalla que enfrenta la dirección revolucionaria en este momento es arrebatar de nuevo la distribución de la renta petrolera al capital financiero, que logró recapturarla en parte. El Banco Central de Venezuela reporta la fuga por esa vía de 160.144 millones de dólares en activos financieros. En pocas palabras, los banqueros han estado especulando con los fondos que les situaba el Estado venezolano para la importación de bienes de capital y de consumo y mediante distintos trucos desviándolos hacia cuentas en el exterior. El economista Simón Andrés Zúñiga explica muy bien esta trama y el contragolpe del gobierno bolivariano (alainet.org/active/68047).
Es allí donde radica la causa principal del desabastecimiento de alimentos y medicinas, aunque hay otros problemas como el acaparamiento y la elevación criminal de precios por los grandes empresarios. Maduro escogió la inauguración de la empresa de propiedad social Algodones del Orinoco en el Estado Miranda, donde el agente de la CIA Henrique Capriles fue electo gobernador, para denunciar que el plan de la oposición era llevar al país al «colapso total» el 15 de octubre: «Hemos hecho de tripas corazón para que ustedes en su casa tengan la comida para su familia. Si nos hubiéramos quedado de brazos cruzados estaríamos en una hambruna». En efecto, el gobierno chavista ha adoptado un conjunto de medidas contingentes e invertido fuertes cantidades de divisas para estabilizar el abastecimiento de productos. El presidente responsabilizó directamente al cabecilla opositor Capriles, a quien calificó como «el parásito», con la guerra económica y el proyecto desestabilizador preparado para las elecciones municipales del 8 de diciembre.
Como en Chile contra Salvador Allende, la contrarrevolución dirigida por Estados Unidos planificó y organizó el desabastecimiento, contando con la complicidad de numerosos funcionarios gubernamentales envueltos en graves actos de corrupción. Todo con el fin de culpar a Maduro y exacerbar el descontento de la población para crear el clima propicio al golpismo y la desestabilización.
Pero se han topado con una dirección revolucionaria que se percató a tiempo de la canallada y sus causas muy precisas y está adoptando medidas drásticas para derrotarla. El presidente ha advertido muy claro: “aquellos que quieran especular con los dólares de la República… pedir los dólares y luego, se perdieron esos dólares … y se agarran los dólares… y después tienen la desfachatez de venir a volver a pedir… robar al país no lo vamos a permitir… nosotros hemos revisado y hay gente presa por eso… Vamos a tener que poner la mano más dura que jamás se haya conocido en Venezuela, están a tiempo, después no va a haber arrepentimiento”.
Con ese accionar el resultado previsible será una ratificación al gobierno de la confianza popular y un fortalecimiento del chavismo que concurrirá con la moral alta a las elecciones de diciembre. Pero al ver contrarrestados sus planes, Washington y la oligarquía se empeñan en el recrudecimiento de la ya demencial acometida mediática contra Maduro. De la misma manera, intensificarán los planes golpistas que, insiste el bien informado periodista José Vicente Rangel, siguen incluyendo el magnicidio entre sus recetas.
En este espacio hemos reiterado que la destrucción del proyecto chavista es el objetivo principal de Washington y las oligarquías de la región. Venezuela sigue siendo el pilar fundamental de la arquitectura latino-caribeña de independencia, unidad, integración y paz que ellos odian y se proponen tronchar. Desesperados con la consolidación de Maduro y su capacidad de liderazgo los enemigos de Venezuela echarán el resto de aquí a las elecciones de diciembre para «incendiar» el país y provocar una «insurrección» el día de los comicios, denuncia el presidente. Venezuela requiere más que nunca la solidaridad incondicional de las fuerzas populares latino-caribeñas.