Miti e realtà dell'esilio cubano

13.02.2013 - Raul Antonio Capote http://eladversariocubano.wordpress.com

MITO 12: "Nell'ottobre 1962 Cuba ha portato il mondo sull'orlo di una catastrofe nucleare"

REALTA': Ciò che pose il mondo sull'orlo di una catastrofe nucleare fu l'estrema aggressività della politica degli Stati Uniti nei confronti di Cuba. La leadership rivoluzionaria accettò l'installazione di missili nucleari quando già il governo degli Stati Uniti, dopo aver provato con lo sbarco di mercenari, lo strangolamento economico ed altre misure ostili, avevano deciso di invadere l'isola militarmente. Fu allora, per Cuba, un atto di legittima difesa, senza nessuna altra opzione praticabile, per fermare l'imminente aggressione. Cuba lo accettò anche come "un elementare dovere di solidarietà e internazionalismo" con l'Unione Sovietica, i cui confini erano circondati, da tutti i lati, dai missili USA.

A Miami fu stabilita sotto la guida di
Ted Shackley ("il fantasma"), la più grande stazione della CIA di tutto il mondo. Migliaia di "esiliati" cubani furono reclutati e pagati ($ 200 al mese). Il bilancio della  JM WAVE (nome in codice della stazione) era di  più di 100 milioni di dollari all'anno. La sua missione principale era quella di assassinare Fidel. Tutti i tentativi fallirono, compreso alcuni in coordinamento con la mafia. La JM WAVE eseguì migliaia di azioni terroristiche contro Cuba.

Dopo la vittoria di Playa Girón, il governo degli Stati Uniti indurì la sua politica contro Cuba. L'arroganza imperiale non gli ha permesso di assimilare la sconfitta storica. La CIA lanciò l'Operazione Mangusta, la più grande e costosa di tutte quelle svolte dall'Agenzia. Il suo unico scopo: distruggere la Rivoluzione Cubana.

Inoltre, Washington s'impegnò ad isolare diplomaticamente Cuba e ottenne la sua espulsione dall'OEA. I governi sepoy (coloniali ndt) si piegarono e solo il Messico votò contro. Fidel rispose con la Seconda Dichiarazione de L'Avana, approvata - come la prima -  da più di un milione di cubani riuniti in Piazza della Rivoluzione.

Dal Vertice di Vienna nel giugno 1961 - secondo il figlio Sergei - Nikita Krusciov era convinto che Kennedy si sarebbe vendicato per la sconfitta a Playa Giron. Uguale convinzione aveva la dirigenza cubana. Scartata una nuova invasione di mercenari, sarebbe stato, questa volta, un intervento militare diretto da parte degli Stati Uniti.

In almeno due occasioni, nel corso del primo semestre del 1961, Cuba si mostrò disposta a migliorare le relazioni con gli Stati Uniti e a risolvere pacificamente le differenze economiche e politiche. Ma gli Stati Uniti non furono né sono mai stati disposti a discutere con Cuba su un piano di parità e senza condizioni.

Il 17 settembre 1962, in una riunione del Comitato Relazioni Estere delle Forze Armate del Senato degli Stati Uniti, fu concordato realizzare azioni contro Cuba, incluso operazioni militari. Il 24 settembre, la Camera dei Rappresentanti prese un'analoga decisione. L'aggressione contro Cuba era stata decisa.

Ciò che pose il mondo sull'orlo di una catastrofe nucleare, quindi, fu la politica aggressiva, ostile e minacciosa degli Stati Uniti contro un piccolo paese che solo chiedeva il rispetto della sua sovranità, l'arroganza imperiale che non poteva sopportare la sconfitta di Playa Giron e la sua decisione di schiacciare la Rivoluzione cubana attraverso un intervento militare diretto nell'isola.

Durante la Crisi di Ottobre, mai un leader rivoluzionario fu più all'altezza del suo popolo, e mai un popolo rivoluzionario fu più all'altezza del suo capo. Con il suo coraggio e dignità, Cuba dimostrò che aveva altri missili, missili morali, molto più potenti di quelli nucleari.

 

 

MITO 12 “En octubre de 1962 Cuba puso al mundo al borde de una catástrofe nuclear”

REALIDAD: Lo que puso al mundo al borde de una catástrofe nuclear fue la extrema agresividad de la política de Estados Unidos hacia Cuba. La dirigencia revolucionaria aceptó la instalación de misiles nucleares cuando ya el gobierno de Estados Unidos, después de ensayar con el desembarco de mercenarios , el estrangulamiento económico y otras medidas hostiles, había decidido invadir militarmente a la isla. Fue pues, para Cuba, un acto de legítima defensa, sin otra opción viable, para detener la inminente agresión. Cuba lo aceptó, además, como “un deber elemental de solidaridad e internacionalismo” con la URSS, cuyas fronteras estaban rodeadas por todas partes de misiles de Estados Unidos.
En Miami fue establecida, bajo la dirección de Ted Shackley (“El Fantasma”), la mayor estación de la CIA en todo el mundo. Miles de “exiliados” cubanos fueron reclutados y pagados ($200 mensuales). El presupuesto de la JM WAVE (nombre codificado de la estación) era superior a 100 millones de dólares anuales. Su misión principal era asesinar a Fidel. Todos los intentos fracasaron, incluyendo algunos en coordinación con la mafia. La JM WAVE realizó miles de acciones terroristas contra Cuba.
Después de la victoria de Playa Girón, el gobierno norteamericano endureció su política contra Cuba. La soberbia imperial no le permitía asimilar la histórica derrota. La CIA puso en marcha la Operación Mangosta, la mayor y más costosa de todas las emprendidas por la Agencia. Su único objetivo: destruir a la Revolución Cubana.
Por otra parte, Washington se empeñó en aislar diplomáticamente a Cuba y logró su expulsion de la OEA. Los gobiernos cipayos se plegaron y solamente México votó en contra. Fidel respondió con la Segunda Declaración de La Habana, aprobada –como la Primera- por más de un millón de cubanos reunidos en la Plaza de la Revolución.
Desde la Cumbre de Viena, en junio de 1961, -según su hijo Serguei- Nikita Kruschev estaba convencido de que Kennedy tomaría revancha de la derrota en Playa Girón. Igual convencimiento tenía la dirigencia cubana. Descartada una nueva invasión de mercenarios, sería esta vez un intervención militar directa de Estados Unidos.
Por lo menos en dos ocasiones, durante la primera mitad de 1961, Cuba se mostró dispuesta a mejorar las relaciones con Estados Unidos y a resolver pacíficamente las diferencias económicas y políticas. Pero los Estados Unidos no estuvieron ni han estado nunca dispuestos a discutir con Cuba en un plano de igualdad y sin condiciones.
El 17 de septiembre de 1962, en una reunión de los Comités de Relaciones Exteriores y de las Fuerzas Armadas del Senado de Estados Unidos, se acordó realizar acciones contra Cuba, incluyendo operaciones militares. El 24 de septiembre, la Cámara de Representantes tomó un acuerdo semejante. La agresión a Cuba había sido decidida.
Lo que puso al mundo al borde de una catástrofe nuclear, por tanto, fue la política agresiva, hostil y amenazante de Estados Unidos contra un pequeño país que solamente reclamaba el respeto a su soberanía, la prepotencia imperial que no soportaba la derrota de Playa Girón, y su decisión de aplastar a la Revolución Cubana mediante una intervención militar directa en la isla.
Durante la Crisis de Octubre, nunca un líder revolucionario estuvo más a la altura de su pueblo, y nunca un pueblo revolucionario estuvo más a la altura de su líder. Con su valentía y dignidad, Cuba demostró que poseía otros misiles, los misiles morales, mucho más poderosos que los nucleares.