Entra in vigore l’attualizzazione

della politica migratoria cubana

 

 

 14.01.2013 -  Sergio Alejandro Gómez www.granma.cu

 

 

Con l’entrata in vigore, oggi, dell’attualizzazione della sua politica migratoria, Cuba fa un altro passo per far sì che i movimenti migratori siano in forma legale, ordinata e sicura, anche per rinforzare la sua relazione con l’emigrazione, partendo dal principio che si tratta di misure approvate per decisione sovrana dallo Stato e che non rispondono a pressioni, né imposizioni di nessun tipo.

 

In tutto il paese, 195 uffici della Carta d’Identità e d’Immigrazione  e Temi Esteri, hanno creato tutte le condizioni per offrire i loro servizi.
In tutto il paese, 195 uffici della Carta d’Identità e d’Immigrazione e Temi Esteri, hanno creato tutte le condizioni per offrire i loro servizi

“La Direzione d’Immigrazione e Temi Esteri (DIE) del Ministero degli Interni ha "creato tutte le condizioni" nei 195 uffici della Carta d’Identità e d’Immigrazione e Temi Esteri abilitati nel paese, per offrire i servizi stabiliti nel Decreto Legge 302 dell’11 ottobre del 2012, che modifica la Legge No. 1312 "Legge di Migrazione", del venti settembre del 1976, e i Decreti e le risoluzioni complementari”, ha assicurato a Granma il colonnello Lamberto Fraga Hernández, secondo capo della DIE.

 

Questi servizi includono le richieste dei passaporti correnti e le loro proroghe, così come l’attualizzazione dei passaporti che sono vigenti e sono stati rilasciati prima del 14 gennaio del 2013, a favore dei minori di 18 anni e dei dichiarati ‘non capacitati’, che vanno realizzate nei punti corrispondenti al domicilio del richiedente.

 

Le richieste di residenza in Cuba e le proroghe di soggiorno in Cuba di emigrati cubani e di stranieri che sono in visita nel paese, come le richieste di cambio di classificazione migratoria degli stranieri, si faranno sempre negli Uffici d’Immigrazione e Temi Esteri.

 

Il colonnello Fraga ha reiterato che secondo la legislazione migratoria vigente, i titolari dei passaporti correnti non necessitano permessi d’uscita dal paese nè lettere d’invito.

 

 

Passaporto: garanzia dei diritti all’estero

 

 

Il passaporto cubano, che costituisce il documento fondamentale per i movimenti internazionali, è valido per due anni, prorogabili per due volte, con una validità totale di 6 anni.

 

Per ottenere questo documento i richiedenti devono presentare solo la loro carta d’identità. Nel caso dei minorenni e delle persone sotto tutela legale, oltre al documento di identità dovrà essere presentata anche l’autorizzazione dei genitori o del rappresentante legale, formalizzata dinnanzi ad un Notaio Pubblico del Ministero della Giustizia. Nel caso che questi si trovino all’estero, l’autorizzazione può essere formalizzata presso un ufficio consolare cubano. Nel caso di genitori defunti bisogna allegare il Certificato di morte. Bisognerà presentare un’opportuna certificazione anche quando uno dei genitori è stato privato o gli è stata sospesa la patria potestà.

 

Riguardo ai ragazzi che durante l’anno compiono tra i 17 ed i 19 anni, o anche quelli che hanno superato questa età ma sono chiamati a svolgere il servizio militare, dovranno recarsi prima di viaggiare presso il Comitato Militare Municipale dove sono iscritti, infatti sono vincolati a rispettare gli obblighi inerenti il servizio militare.

 

In tutti i casi, negli uffici abilitati, così come stabilito dalla legge, sarà verificato che le persone che presentano la richiesta del passaporto non appartengano a nessuna delle categorie menzionate nell’articolo 23 della Legge Migratoria, che limita l’ottenimento del passaporto.

 

Se non ci sono limitazioni (come dovrebbe essere nella maggior parte dei casi, ha spiegato Fraga), si procederà alla preparazione del passaporto; in caso contrario il richiedente riceverà tutti i chiarimenti e le spiegazioni necessarie sul caso.

 

In tal senso, la DIE precisa che i maggiorenni non devono attualizzare il passaporto corrente, infatti questi sono stati attualizzati d’ufficio e potranno essere utilizzati per viaggiare se si è in possesso dei visti necessari.

 

Durante l’ispezione migratoria negli aeroporti, le autorità controlleranno nuovamente che la persona che si appresta a viaggiare, anche se già possiede il passaporto, non rientri nei casi previsti dall’articolo 25 della Legge Migratoria che gli impediscono di abbandonare il paese.

 

Alcuni dei motivi per i quali potrà essere negata l’uscita dal paese sono l’avere processi penali in corso, eventuali condanne da scontare, avere obbligazioni con lo Stato cubano o responsabilità civili, non avere l’autorizzazione stabilita dalla legge in materia della preservazione della forza lavoro, o incorrere in uno dei requisiti stabiliti dall’articolo 23 per la negazione del passaporto.

 

I possessori di passaporti emessi prima del 14 gennaio del 2013 dovranno considerare tali requisiti prima di acquistare i biglietti e presentarsi all’aeroporto per viaggiare, per evitare spiacevoli inconvenienti alla Dogana.

 

Proteggere la Rivoluzione, il suo capitale umano e promuovere un’emigrazione legale, ordinata e sicura.

 

Come recita il Decreto Legge 302, il governo degli Stati Uniti ha utilizzato storicamente la sua politica migratoria verso Cuba in maniera ostile, sovversiva e destabilizzante, e contro gli interessi legittimi del popolo e della stessa emigrazione cubana; ed ha stimolato, mediante la Legge di “Ajuste Cubano” e la Politica del “Pies Secos-Pies Mojados” l’emigrazione illegale ed insicura che ha provocato la perdita di vite umane; ha generato atti illegali violenti, ostacolato la cooperazione medica internazionale e favorito la fuga dei cervelli per scopi politici.

 

Allo stesso modo, dall’approvazione della Legge Helms-Burton nel 1996, gli incidenti legati all’immigrazione illegale costituiscono una giustificazione degli interventi statunitensi, tanto da inserire questo tema all’interno della Sicurezza Nazionale di Cuba, riferisce Fraga, che aggiunge che l’emigrazione illegale, promossa ed auspicata dagli USA, è un rischio per la vita dei cittadini cubani.

 

Tali ragioni, come motivato anche dallo stesso Decreto Legge 302, obbligano a stabilire, al pari delle misure più flessibili, alcune regolazioni rivolte a limitare gli effetti di suddette azioni, e per preservare la forza lavoro qualificata del paese.

 

In questo modo, un gruppo minoritario di persone, saranno soggette a regolamenti speciali per uscire dal paese, che non implica un divieto, ma dovranno ottenere un’autorizzazione specifica.

 

In tal senso, il Decreto N. 306, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, stabilisce all’articolo 1 le persone soggette a questo trattamento, al n. 2 in cosa consiste questo trattamento, ed al n. 3 precisa che sono i capi degli organi, organismi, entità nazionali, consigli d’Amministrazione ed organizzazioni di direzione imprenditoriale ad autorizzare i permessi lavorativi di viaggio per queste persone.

 

L’articolo 8 di suddetto testo prevede che proprio i dirigente che concedono l’autorizzazione informeranno i lavoratori ai quali è rivolta tale misura, il suo contenuto e le disposizioni complementari.

 

Un altro punto importante, ha sottolineato Fraga, è la separazione tra le responsabilità della Legge Migratoria e gli altri corpi legali come ad esempio la legislazione del lavoro.

 

Le autorità del paese hanno annunciato un insieme di provvedimenti complementari al Decreto Legge 302 secondo i quali si normalizza l’ingresso temporaneo nel paese di coloro che erano emigrati illegalmente dopo gli accordi migratori del 1994, se sono trascorsi più di 8 anni dalla loro uscita. Nella stessa situazione si trovano i professionisti della salute e gli sportivi di alto rendimento che abbandonarono il loro paese dopo il 1990, se sono trascorsi più di 8 anni dai fatti, salvo i casi che per ragioni umanitarie saranno approvati dopo periodi di tempo inferiori.

 

L’insieme dell’attualizzazione della politica migratoria del paese nello stesso tempo semplifica i passaggi da compiere per poter viaggiare e protegge più di mezzo secolo di Rivoluzione, il suo capitale umano, e facilita i legami con i cubani residenti all’estero.