I detenuti di Guantanamo

 

ricominciano a mangiare

 

 

15.07.2013 - www.granma.cu

 

 

La maggioranza dei reclusi della Base Navale di Guantanamo,  che facevano uno sciopero della fame da cinque mesi, hanno ricominciato a mangiare venerdì 12, ha informato il portavoce della prigione, Tenente colonnello Sam House.

 

“La cifra dei reclusi in sciopero della fame era di 102, ma 99 hanno mangiato nelle ultime 24 ore”, ha informato  House,  suggerendo una possibile fine o una pausa perlomeno allo sciopero.

 

Anche se hanno ingerito degli alimenti, i reclusi sono sempre considerati in sciopero della fame sino a che non  avranno mangiato per vari giorni, con una dieta costante e un numero di calorie minimo  per toglierli dall’elenco degli scioperanti.

 

Il Capitano dell’Armata, Robert Durand,  ha informato che i reclusi hanno mangiato agnello per rompere il primo giorno del tradizionale digiuno del sacro periodo musulmano del Ramadan, che dura un mese, ed ha aggiunto che l’atmosfera era molto tranquilla, fatto poco abituale.

 

L’avvocato Carlos Warner, difensore di alcuni detenuti, ha detto che: “Questa settimana i reclusi ci avevano detto che non avevano intenzione di smettere lo sciopero della fame.

 

Noi non possiamo fidarci di quello che dicono le guardie, perchè hanno sempre minimizzato tutto dal principio... prima dicevano che erano sei persone in sciopero della fame, ma noi sapevamo che erano 130”.

 

Il difensore ha detto che aspettava ulteriori informazioni e che: “Personalmente spero che stiano mangiando, che lo sciopero della fame termini e che il presidente Obama compia la sua promessa di chiudere Guantánamo”.

 

“Il presidente ha la facoltà di liberare 86 persone immediatamente, ed abbiamo sentito voci che pianifica di farlo, ma non abbiamo visto azioni concrete dopo il suo discorso e credo che ci saranno persone in sciopero della fame sino a che non si trasferiranno i detenuti”,  ha detto ancora.

 

Pochi giorni fa un giudice della Corte Federale del Distretto di Washington, ha ordinato l’interruzione della perquisizione genitale degli interni. I detenuti hanno protestato perchè i militari hanno cominciato a toccare e stringere i genitali e fare ispezioni anali, quando sono controllati prima di riunirsi con i loro avvocati.