Domani si
costituiranno le 15 Assemblee Provinciali del Potere Popolare, per il
loro XI periodo di mandato, con un termine di cinque anni, in sessioni
nelle quali per diritto proprio, assumeranno i loro incarichi i 1269
delegati eletti lo scorso 3 febbraio e poi eleggeranno tra di loro, come
prima decisione, il presidente e i vicepresidenti di questo organo in
ogni territorio.
In queste
assemblee sono rappresentati tutti i settori della nostra società: 670
sono vincolati alla produzione o ai servizi (il 52,8%), di loro, 350
sono operai, capi intermedi, tecnici dirigenti e imprenditori; 71
appartengono al settore contadino e cooperativo; 85 lavorano
nella salute
e 155 nell’educazione; 30 hanno relazione con lo sport, 20 con
l’investigazione, 33 sono scrittori, artisti o lavorano in altre sfere
della cultura, 20 lavorano per la stampa, la radio e la televisione e 9
realizzano attività non statali.
Ci sono 22
dirigenti politici , 45 delle organizzazioni di massa; 10 quelle
studentesche; 44 sono combattenti delle FAR e del MININT, 4
rappresentano istituzioni religiose e 5 sono pensionati. Del totale 46,4
% sono delegati di base.
Altri
indicatori dicono che 641 sono donne (50,5%); la media dell’età è di 45
anni, dato il gruppo più numeroso va dai 41 ai 50 anni, con 648 (51%),
due hanno 16 anni e 45 più di 60; ci sono 218 negri 810 bianchi e 241
meticci ; 944 hanno un livello di scolarità superiore, 258 di media
superiore, 17 di media di base.
Sono stati
rinnovati 950 delegati del mandato precedente e ratificati 319.
In accordo
con la Costituzione, le Assemblee del Potere Popolare costituite nelle
demarcazioni politico amministrative in cui si divide il paese, sono gli
organi superiori locali del potere dello Stato ed in conseguenza sono
investite della più alata autorità per l’esercizio delle funzioni
statali nelle loro rispettive demarcazioni, e per questo nella cornice
della loro competenza e aggiustandosi alle leggi, esercitano il governo.