New York: commemorato il Giorno della Ribellione Nazionale di Cuba |
30.07.2013 - Victor M. Carriba www.granma.cu
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Statunitensi, portoricani e cubani hanno commemorato a New York il 60º anniversario dell’assalto alla caserma Moncada, azione che iniziò l’ultima tappa della lotta che si concluse il 1º gennaio del 1959 con il trionfo della Rivoluzione in Cuba.
La data è stata al centro di una manifestazione patrocinata dalla 32 organizzazioni nordamericane di taglio distinto, che ha contato con la presenza del leader dell’ indipendenza di Portorico Rafael Cancel Miranda.
Hanno partecipato anche gli ambasciatori di Nicaragua e Bolivia presso le nazioni Unite, María Rubiales de Chamorro e Sacha Llorenti, e i rappresentanti permanenti alterni del Venezuela e di Cuba nell’organismo mondiale, Julio Escalona e Oscar León.
Un affollato auditorio ha applaudito gli oratori che hanno parlato delle gesta che videro protagonista nel 1953 un gruppo di giovani guidati da Fidel Castro.
Inoltre è stata reclamata la fine del blocco imposto dagli Stati Uniti a Cuba da più di mezzo secolo, e la librazione dei quattro combattenti antiterroristi ancora detenuti nelle carceri nordamericane.
L’ambasciatore alterno di Cuba preso la ONU ha ringraziato per il permanente appoggio del movimento di solidarietà degli Stati Uniti con l’Isola, a prova di rischi e sacrifici, ed ha segnalato il lavoro per rompere il blocco economico, commerciale e finanziario, per costruire ponti tra il popolo cubano e la sua comunità all’estero e le azioni che permisero il ritorno del bambino Elián González con la sua famiglia.
Inoltre è stato ricordato il lavoro che si esegue da 15 anni per la liberazione degli Eroi della Repubblica Antonio Guerrero, Fernando González, Gerardo Hernández, Ramón Labañino e René González, Solo quest’ultimo è tornato libero nell’Isola dopo aver scontato la sua condanna.
Questo è un impegno che va portato a termine e non ci fermeremo mai sino a che i nostri quattro restanti compagni ritorneranno definitivamente in Cuba, ha precisato ancora il diplomatico.
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