Sin dove arrivano le

pressioni sulla Spagna

 

 

28.03.2013 - Arthur Gonzalez http://heraldocubano.wordpress.com/

 

 

 

Quando le agenzie di stampa diffondono informazioni su Cuba, possiamo osservare sin dove arrivano le pressioni del governo degli Stati Uniti sui suoi alleati e questo è il caso della Spagna, che nonostante il voler apparire indipendente in materia, al momento della verità si sente la forte presenza della politica egemonica degli Stati Uniti.

Un evidente esempio lo ha dato il ministro spagnolo degli Affari Esteri e della Cooperazione, José Manuel García-Margallo, che non ha avuto altra scelta che acconsentire a ricevere l'incolta e maleducata
Berta Soler, auto nominata "presidente delle cosiddette
Dame in Bianco" poiché già prima si era negato a cadere nella trappola politico-mediatica d'incontrarsi con la diplo-bloguera ufficiale  di Washington Yoani Sánchez Cordero, essendo pesantemente criticato dall'estrema destra spagnola e anche dai nord americani.

A questi due fatti si somma il suo corretto e civile atteggiamento di non lasciarsi manipolare dalla deposta Esperanza Aguirre nel caso del leader dei giovani del Partito Popolare, il suo figlioccio Angel Carromero, condannato sull'isola a quattro anni di carcere per essere responsabile dell'omicidio colposo di due controrivoluzionari, quando viaggiava, a velocità eccessiva, per una strada cubana durante un tour del paese distribuendo soldi per incoraggiare le attività sovversive contro il governo di Raul Castro. Carromero dopo diversi mesi in Spagna per terminare di scontare la sanzione penale, ha iniziato un'offensiva contro Cuba, ritrattando quanto dichiarato al suo processo e nei documenti che ha firmato nella stessa ambasciata spagnola, situazione che risponde alla campagna mediatica orchestrata da Miami con la piena complicità di Doña Esperanza, a cui non ha aderito il ministro degli Esteri spagnolo.

Senza dubbio se non fosse per questa fortissima pressione don Jose Manuel neanche lontanamente avrebbe accettato l'incontro con l'incolta Berta Soler, perché lei non ha assolutamente alcun livello né rappresentatività per tale incontro e tanto meno che le si assicuri che la "posizione comune" dell'UE su Cuba "si mantiene".

Si può immaginare il disagio che deve aver avuto il ministro, come il presidente Mariano Rajoy, il presidente del Congresso dei Deputati, Jesús Posada, e i portavoce dei partiti politici, di vedersi coinvolti sotto pressione, nella necessità di ascoltare le sue sciocchezze, solo per mantenere l'immagine, di fronte agli USA, che il governo di Spagna appoggia "la democrazia a Cuba". Ora non resta che sia ricevuta dal Re per vedere fino a che punto gli yankee sono capaci di far pressione.

Alla fine la riunione portata a termine con la salariata di Miami dovrebbe risultar loro produttiva, perché hanno notato, in prima persona, il basso profilo e la mancanza di classe che ha la scortese signora e ciò non è propaganda comunista o qualcosa di simile, l'esperienza é stata diretta; non tutti i mali vengono per nuocere.


Ma il meglio di tutto questo spettacolo è stata la richiesta da parte della presunta "difensora dei Diritti Umani", che la Spagna mantenga la Posizione Comune dell'Unione Europea nei confronti di Cuba, ossia che il suo stesso popolo, che dice di di amare e difendere, continui nelle penurie, senza potere ricevere aiuto dai paesi dell'UE e si prolunghi la punizione solo per voler essere indipendente degli Stati Uniti

Ricordiamo che questa politica di pressione dell'UE è stata proposta dall'ex presidente José Maria Aznar, nel 1996, su richiesta della mafia anti cubana di Miami, quando tutti scommettevano sulla caduta del socialismo cubano, dopo il crollo del campo socialista, ma nel 2013 Cuba continua a dar loro una lezione di coraggio, unità e resistenza.

Chi lo avrebbe detto?

 

Hasta donde llegan las presiones sobre España

Arthur Gónzalez

Cuando las agencias de prensa divulgan las informaciones sobre Cuba, podemos observar hasta donde llegan las presiones del gobierno norteamericano sobre sus aliados y este es el caso de España, que a pesar de querer aparentar independencia sobre el tema, a la hora de la verdad se siente la fuerte presencia de la política hegemónica de los Estados Unidos.
Un evidente ejemplo lo dio el ministro español de Asuntos Exteriores y Cooperación, José Manuel García-Margallo, quien no tuvo más remedio que acceder a recibir a la inculta y grosera Berta Soler, auto titulada “presidenta de las llamadas Damas de Blanco”, pues ya antes se había negado a caer en la trampa político-mediática de entrevistarse con la diplobloguera oficialista de Washington Yoani Sánchez Cordero, siendo muy criticado por la ultraderecha española y también por los norteamericanos.
A estos dos hechos se le suma su correcta y cívica actitud de no dejarse manipular por la depuesta Esperanza Aguirre en el caso del dirigente de las juventudes del Partido Popular, su ahijado Ángel Carromero, sancionado en la Isla a cuatro años de privación de libertad por ser responsable del homicidio por imprudencia de dos elementos contrarrevolucionarios, cuando circulaba a exceso de velocidad por una carretera cubana, mientras hacia un recorrido por el territorio nacional repartiendo dinero para estimular actividades subversivas contra el gobierno de Raúl Castro. Carromero después de varios meses de estancia en España para terminar de cumplir su sanción penal, inició una ofensiva contra Cuba, retractándose de lo declarado en su juicio y en los documentos que firmó en la propia embajada española, situación que responde a la campaña mediática orquestada desde Miami con la total complicidad de doña Esperanza, a la que no se sumó el Canciller español.
Sin lugar a dudas sino fuese por esa fortísima presión don José Manuel ni por asomo hubiese aceptado la entrevista con la inculta Berta Soler, pues ella no tiene absolutamente nivel ni representatividad para ese encuentro y menos que se le asegurase que la “posición común” de la UE sobre Cuba “se mantiene”.
Es de imaginar el malestar que debió tener el ministro, al igual que el presidente Mariano Rajoy, el presidente del Congreso de Diputados, Jesús Posada y los portavoces de los partidos políticos, de verse envueltos bajo presión, en la necesidad de escucharle su sandeces, solo por mantener la imagen ante los norteamericanos de que el gobierno de España apoya la “democracia en Cuba”. Ahora solo le falta que la recibida por el Rey para ver hasta donde son capaces de presionar los yanquis.
Al final el encuentro llevado a cabo con esa asalariada de Miami debió resultarles productivo, pues se percataron por ellos mismos la baja calaña y falta de clase que tiene la mal educada señora y eso no es propaganda comunista ni nada que se le parezca, la vivencia fue directa; por eso no hay mal que por bien no venga.
Pero lo mejor de todo este espectáculo fue la petición efectuada por la supuesta “defensora de los Derechos Humanos”, de que España mantenga de la Posición Común de la Unión Europea contra Cuba, o sea que su propio pueblo al que dice querer y defender tanto, continúe con penurias, sin poder recibir ayuda de los países de la UE y se prolongue su castigo solo por querer ser independiente de los EE.UU.
Recordemos que esta política de presión de la UE la propuso el ex presidente José María Aznar en 1996, a instancia de la mafia anticubana de Miami, cuando todos apostaban por la caída del socialismo cubano, a partir del derrumbe del campo socialista, pero en el 2013 Cuba les sigue dando una lección de coraje, unidad y resistencia.
¿Quien lo diría?