Yoani Sánchez dice che la insultano se la chiamano pro-yankee |
13.03.2013 - M. H. Lagarde http://cambiosencuba.blogspot.it/
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La blogger
mercenaria
cubana, che
quando non è
nell'Ufficio
d'Interesse
degli Stati
Uniti a
L'Avana o in
qualche
ambasciata
dei lacchè
di
Washington
sull'isola,
ha un
qualche
diplomatico
statunitense
nel suo
appartamento
nel Vedado,
ha lasciato
intravedere,
al
Senato del
Messico, che
la insultano
se la
chiamano pro
yankee.
Mentre
la blogger
offriva una
conferenza
"magistrale"
una donna
che si è
identificata
come Alin
Pérez, del
Movimento
Messicano di
Solidarietà
con Cuba, ha
gridato dal
suo posto:
"tu menti
signora,
questo non è
il luogo per
invitare
questa
donna".
Yoani
Sánchez le
ha risposto
che ha il
diritto di
parlare e le
ha chiesto
argomentazioni
per
sostenere
quanto
detto.
La
manifestante
ha tirato
fuori una
bandiera
degli Stati
Uniti che
invece di
stelle aveva
la foto
della
blogger, le
ha gettato
dollari
falsi con
l'immagine
della
dissidente,
e poi é
uscita dalla
sala.
Tra le grida
di "fuori,
fuori"
pronunciate
da
simpatizzanti
di Yoani,
un'altra
membra del
Movimento
Messicano,
chiamata
Tamara
Barra, ha
chiesto alla
conferenziera
se riceve
finanziamenti
USA per
mantenere il
suo blog e
tradurre i
suoi
commenti in
17 lingue.
«È una
menzogna, un
insulto, è
quello che
nel mio
paese si
chiama
lapidazione
mediatica,
questo è
tutto ciò
che non
voglio per
il mio
paese,
l'insulto
senza il
diritto di
replica,
questo è
quello che
può fare nel
suo paese
perché ha la
libertà", ha
detto.
Enigma,
quest'ultimo,
che i
presenti non
hanno potuto
comprendere
se fosse a
favore o
contro la
libertà di
espressione.
La blogger,
che si
offende
perché viene
alla luce il
suo rapporto
con il
governo
degli Stati
Uniti,
quando non
ha alcun
funzionario
della
Sezione di
Interessi
degli Stati
Uniti a casa
sua, il più
probabile é
che stia
ricevendo
qualche
agente della
FUPAD
(USAID)
o
un qualche
alto
funzionario
del governo
degli Stati
Uniti, come
è stato il
caso di Bisa
Williams. Al di là della libertà che, secondo i suoi magistrali scioglilingua, non esiste a Cuba ma in Messico, se la blogger non vuole che la "insultino" e la etichettino come mercenaria al servizio degli USA sarebbe meglio evitare tali tipi di rapporti. Se quando ritorna sull'isola iniziasse a ricevere e visitare i diplomatici vietnamiti é più probabile che si eviterà, in futuri tour, tali fastidi.
Yoani
Sánchez dice
que la
insultan si
la llaman
pro yanqui
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