Néstor García Iturbe – https://lapupilainsomne.wordpress.com
Negli ultimi mesi, senza dubbio, una delle parole che più spesso si è sentita è stata normalizzare.
Quando usiamo i dizionari per cercare il vero significato di questa parola, troviamo che significa “Sottoporre a norma. Mettere in buon ordine”(Dizionario Manuale Illustrato VOX della Lingua Spagnola); “Regolarizzare o mettere in buon ordine ciò che non lo era. Fare che una cosa sia normale.” (Dizionario Oceano Pratico della lingua Spagnola).
Normalizzare può avere un effetto benefico o dannoso, secondo la norma a cui si sottomette il fatto.
Normale è che la madre senta affetto per i suoi figli. Che l’insegnante si preoccupi per l’istruzione e l’educazione dei suoi studenti.
Che una donna gravida possa avere un parto felice. Che uno studente diligente possa finire la sua facoltà universitaria.
E’ anche normale che se tu accendi un fiammifero vicino alla benzina questa entra in combustione o esplode. Se tu utilizzi una macchina e non ti preoccupi che abbia l’olio e l’acqua necessaria, è normale che il motore si distrugga. Se ad un malato non si fornisce la medicina e le cure necessarie, è normale che muoia.
Credo che questi esempi sono sufficienti per stabilire che la normalizzazione di una situazione può essere determinata dal rapporto esistente tra due paesi o persone.
Normale è che un amico aiuti un altro. Si può anche considerare normale che un nemico cerchi di distruggere ciò che considera suo nemico. In entrambi i casi si agisce in modo normale. Ciò può influenzare sul concetto di ciò, che uno o l’altro, considera normale.
Sono pienamente convinto che l’azione intrapresa dall’USAID, il 9 settembre, due giorni prima dell’inizio, a l’Avana, delle riunioni delle commissioni per la normalizzazione delle relazioni, loro si considerano che sono nella più grande normalità.
Il 9 settembre, l’USAID ha annunciato che stava cercando gli amministratori per i suoi programmi contro Cuba. Lo stipendio offerto è tra i 90823 e i 139523 dollari all’anno.
Le persone che stanno cercando di assumere devono avere esperienza nella promozione della democrazia, diritti umani, sviluppo della società civile, sviluppo della comunità e formazione di gruppi giovanili. Come è logico pensare, questi sono i programmi di sovversione politico-ideologica che pensano sviluppare nei settori menzionati, per questo richiedono i cosiddetti “amministratori”.
Nell’annuncio dell’USAID si afferma che “Successful candidates must obtain a “secret” security clearance within nine months of accepting the position. Information deemed “secret” is defined as that which would “cause serious damage to national security” if disclosed. (“I candidati vincenti devono ottenere un nulla osta di sicurezza “segreto” entro nove mesi dall’accettare la posizione. Informazione considerata “segreta” si intende come quella che “causerebbe gravi danni alla sicurezza nazionale”, se divulgata).
Così questi “amministratori” devono passare il controllo di sicurezza e ottenere il famoso “nulla osta” poiché ciò che realizzano o conoscono, se è divulgato, può causare gravi danni alla sicurezza nazionale. Potete voi immaginare che tenebrose attività svilupperà, l’USAID, contro Cuba, che all’essere divulgate causerebbe gravi danni alla Sicurezza Nazionale USA?
Tra le altre cose, nell’annuncio dell’USAID si afferma che Cuba è un paese “senza presenza fisica”, il che significa che l’USAID non ha un ufficio nello stesso per cui l’attività sarà diretta da Washington, ciò che ci fa pensare che questi sinistri piani saranno attuati dai “diplomatici” USA assegnati all’ambasciata all’Avana e l’invio periodico di persone con il manto di professori universitari, giornalisti, accademici, membri di organizzazioni giovanili e altri.
Per finire l’offerta di lavoro si suggerisce che le richieste a questi incarichi devono presentarsi prima del giorno 8 ottobre alle ore 9.00, anche se secondo le liste dell’USAID questi posti di lavoro, era stato segnalato, cominciassero nel settembre 2015.
Tutto molto normale. L’USAID facendo il suo lavoro per cercare di distruggere il nemico che s’è impossessato di Cuba.
Nel frattempo, i colloqui proseguono.
Cuba-EEUU: ¿Qué se entiende por normalizar?
Néstor García Iturbe
En los últimos meses, sin duda alguna, una de las palabras que más se ha escuchado ha sido normalizar.
Cuando utilizamos los diccionarios para buscar el verdadero significado de esta palabra, encontramos que la misma significa “Someter a norma. Poner en buen orden.” (Diccionario Manual Ilustrado VOX de la Lengua Española); “Regularizar o poner en buen orden lo que no estaba. Hacer que una cosa sea normal.” (Diccionario Océano Práctico de la Lengua Española).
Normalizar puede tener un efecto beneficioso o perjudicial, según la norma a que se someta el hecho.
Lo normal es que la madre sienta cariño por sus hijos. Que el maestro se preocupe por la instrucción y educación de sus alumnos.
Que una mujer en estado pueda tener un parto feliz. Que un estudiante aplicado pueda terminar su carrera universitaria.
También es normal que si usted prende un fosforo cerca de la gasolina, esta entre en combustión o explote. Si usted utiliza un auto y no se preocupa por asegurarse de que cuente con el aceite y el agua necesario, lo normal es que el motor se destruya. Si a un enfermo usted no le suministra la medicina y los cuidados necesarios, lo normal es que muera.
Considero que estos ejemplos son suficientes para establecer que la normalización de una situación puede estar determinada por la relación existente entre dos países o personas.
Lo normal es que un amigo ayude al otro. También puede considerarse normal que un enemigo trate de destruir al que considera su enemigo. En ambos casos se actúa de forma normal. Esto puede influir en el concepto de lo que uno u otro considera normal.
Estoy plenamente convencido, que la acción realizada por la USAID el día 9 de septiembre, dos días antes de que comenzaran en la Habana las reuniones de las comisiones en pro de la normalización de relaciones, ellos consideran que están dentro de la mayor normalidad.
El 9 de septiembre, la USAID anunció que está buscando administradores para sus programas contra Cuba. El salario que ofrecen está entre los 90, 823 a los 139,523 dólares anuales .
Las personas que están tratando de contratar deben tener experiencia en promoción de la democracia, derechos humanos, desarrollo de la sociedad civil, desarrollo comunitario y formación de grupos juveniles. Como es lógico pensar, estos son los programas de subversión político ideológica que piensan desarrollar en los sectores mencionados, por eso requieren los llamados “administradores.”
En el anuncio de la USAID se plantea que “Successful candidates must obtain a “secret” security clearance within nine months of accepting the position. Information deemed “secret” is defined as that which would “cause serious damage to national security” if disclosed.
Así que estos “administradores” deberán pasar el chequeo de seguridad y obtener el famoso “clearance” pues lo que realicen o conozcan, si es divulgado, puede causar serios daños a la seguridad nacional. ¿Pueden ustedes imaginarse que tenebrosas actividades desarrollará la USAID contra Cuba, que de divulgarse causaría serios daños a la Seguridad Nacional de Estados Unidos?
Entre otras cosas, en el anuncio de la USAID se plantea que Cuba es un país “sin presencia física” lo cual significa que la USAID no cuenta con una oficina en el mismo por lo que la actividad se dirigirá desde Washington, lo que nos hace pensar que estos tenebrosos planes se ejecutarán por los “diplomáticos” estadounidenses asignados a la Embajada en la Habana y el envío periódico de personas con el manto de profesores universitarios, periodistas, académicos, miembros de organizaciones juveniles y otros.
Para terminar la oferta de trabajo se plantea que las solicitudes a estos cargos deben presentarse antes del día 8 de octubre a las 9:00 am., aunque de acuerdo a los listados de la USAID estos puestos de trabajo se había informado comenzarían en septiembre del 2015.
Todo de lo más normal. La USAID haciendo su trabajo para tratar de destruir al enemigo que se ha apoderado de Cuba.
Mientras tanto, las conversaciones siguen adelante.