Cuba ha denunciato all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite i danni causati dal blocco commerciale, economico e finanziario degli Stati Uniti al settore dei trasporti, con l’evidente obiettivo di paralizzare questo servizio.
La segnalazione è inclusa nella relazione che l’isola ha presentato all’ONU con l’analisi dei danni subiti durante l’ultimo anno, tutti diretti a impedire l’uso normale dei mezzi di trasporto.
I problemi sono stati causati non solo nell’ambito del trasporto urbano o interprovinciale, ma anche in quello marittimo ed aereo, con la chiara intenzione di ridurre il loro uso nelle operazioni commerciali.
Un dato che aggiunge elementi evidenti sul tema e forma parte della relazione è il livello dei danni economici, nella settore menzionato, che raggiunge i 288 milioni 385.591 dollari.
L’enorme importo riguarda, specialmente, l’esistenza di leggi che hanno proibito l’acquisto di tecnologia avanzata, strumentazione, parti, pezzi ed accessori.
L’aeronautica è l’attività più danneggiata del settore dei trasporti dal blocco, tra cui la proibizioni per le compagnie aeree cubane di operare negli Stati Uniti e le limitazioni allo spazio aereo di questo paese per rotte dirette e più economiche.
Cubana de Aviacion non può utilizzare la maggioranza dei sistemi di distribuzione delle prenotazioni computerizzate, oltre a non poter acquistare o per lo meno esaminare le dotazioni di emergenza nei centri degli Stati Uniti.
Il trasporto marittimo soffre il rifiuto a qualsiasi tentativo di accedere ai porti e anche per gli armatori internazionali, se si tratta di una nave con equipaggio cubano e nei casi autorizzati ci sono sanzioni per ogni giorno di permanenza o se i marinai cubani scendono a terra.
Le cancellazioni di riparazioni programmate nei cantieri navali cubani si sono verificate quando le imbarcazioni dovevano viaggiare posteriormente agli USA, per il timore delle imprese proprietarie di essere sanzionate.
Tutto questo si verifica per le leggi che formano parte del blocco e che costituiscono, evidentemente, una violazione del diritto internazionale e un’aggressione diretta all’economia della nazione cubana.