Oliver Stone: `La Rivoluzione cubana è una storia incredibile d’ indipendenza davanti agli USA
“Agli USA non interessa il progresso dei diritti umani in Sud America, sono interessati a mantenere le grandi aziende, il potere ed il controllo”, ha detto il regista statunitense Oliver Stone, per cui l’America Latina è “un posto interessante nel mondo”.
Stone (New York, 1946), vincitore di tre premi Oscar e cinque Golden Globe, di solito non lascia indifferenti con le sue dichiarazioni e critiche, soprattutto verso la politica del suo proprio paese, gli USA, rispetto ad altri paesi “che sono in disaccordo con la loro ideologia”, ha segnalato in un’intervista con EFE.
Pertanto, Stone ha voluto raccontare la storia di Cuba e Venezuela, con film come “Comandante” e “Cercando Fidel”, sulla vita del leader della Rivoluzione Cubana, e “Al Sud del confine” e “Il mio amico Chavez”, sul defunto presidente venezuelano Hugo Chavez.
La Rivoluzione cubana è, secondo Stone, “una storia incredibile d’indipendenza” che ha sfidato gli USA per quasi 60 anni, e sostiene che qualcosa di simile è accaduto in Venezuela con l’arrivo di Chavez, di cui sottolinea la sua popolarità.
Secondo Stone, Chavez ha fatto “molto bene” al suo paese e ha combattuto contro anni “di oppressione ed ignoranza”. Tuttavia, i media americani “l’hanno distrutto”, secondo il direttore di ‘Nixon’.
Il regista spera che il riavvicinamento tra USA e Cuba si concretizzi in un reale miglioramento nelle relazioni tra i due paesi.
Il direttore di ‘Wall Street’ e ‘The Doors’ parla con abilità e disinvoltura sulla storia e la politica contemporanea e sull’ America Latina, una regione per la quale ha espresso un costante interesse.
“Perché siamo vicini, perché mi piace la gente e penso che è un luogo interessante del mondo” confessa.
Politica, storia, cinema, tutto si mescola con Oliver Stone, che afferma xhe “adora” il suo paese, ma non può fare a meno di essere critico con ciò che accade lì e con la sua politica.
Questa è la ragione per cui continua a promuovere per il mondo il libro che ha scritto insieme allo storico Peter Kuznick, ‘La storia non raccontata degli USA’, basato sulla serie di documentari, dal noma simile, emesso anni fa e la cui versione in spagnolo è apparsa pochi mesi fa.
Raccontare la storia con tutte le voci e così come accade, è una necessità per il creatore di ‘Nato il quattro luglio’ e ‘Assassini nati’, che considera questo libro il suo progetto più ambizioso, poiché comprende dalla Seconda Guerra Mondiale fino al governo del presidente Barack Obama.
Obama non meritava il Premio Nobel della Pace
Il famoso regista statunitense Oliver Stone ha detto che durante la presidenza di Obama “è aumentato lo stato di vigilanza e i gruppi di terroristi si sono estesi in tutti i paesi”.
Oliver Stone, una figura internazionale del cinema, ha visitato Palma nella cornice del Mallorca International Film&Media Festival (MIFF), e lì ha assicurato che l’ex presidente del Governo spagnolo, José María Aznar, quale “amico e leccapiedi” del presidente George W. Bush, ha contribuito a “polarizzare il mondo e a riempirlo di armi”.
In una conferenza stampa offerta nel Hostal Cuba, Stone ha “attaccato” anche il presidente Barack Obama, del quale ha detto che “non ha mai avuto le qualità per ricevere il Premio Nobel per la Pace e che “ha fatto peggiorare la situazione ereditata da Bush, dato che durante il suo mandato è aumentato lo stato di vigilanza e i gruppi di terroristi si sono estesi in tutti i paesi.
Stone sta facendo la promozione nel mondo del libro che ha scritto con lo storiografo Peter Kuznick, “La storia occultata dagli Stati Uniti”.
La Rivoluzione cubana è, secondo Stone, “una storia sbalorditiva d’indipendenza che sfida gli USA da quasi sessant’anni, ha dichiarato a EFE.
Il regista di Platoon, ha aggiunto che una cosa simile è avvenuta anche in Venezuela con l’arrivo di Chávez, del quale ha segnalato la popolarità e l’elezione democratica.
“Chávez , ha detto il famoso regista, ha fatto molto bene al suo paese contro anni d’ignoranza e d’oppressione e nonostante questo i media statunitensi lo hanno distrutto”, ha sottolineato.
Ora Stone spera che l’avvicinamento tra gli USA e Cuba si concreti in un miglioramento reale delle relazioni tra i due paesi e questo avverrà, ha detto con una maggior apertura economica.
Oliver Stone: `La Revolución cubana es una historia asombrosa de independencia frente a EEUU´
“A América no le interesa el progreso de los derechos humanos en Sudamérica, le interesa mantener las grandes corporaciones, el poder y el control”, aseguró el cineasta estadounidense Oliver Stone, para quien Latinoamérica es “un lugar interesante en el mundo”.
Stone (Nueva York, 1946), ganador de tres premios Oscar y cinco Globos de Oro, no suele dejar indiferente con sus declaraciones y críticas, en especial hacia la política de su propio país, Estados Unidos, respecto a la de otros países, “que no están de acuerdo con su ideología”, señaló en una entrevista con EFE.
Por ello, Stone ha querido contar la historia de Cuba y Venezuela, con cintas como Comandante y Buscando a Fidel sobre el líder de la Revolución Cubana, y Al sur de la frontera y Mi amigo Chávez, acerca del fallecido presidente venezolano Hugo Chávez.
La Revolución Cubana es, según Stone, “una historia asombrosa de independencia” que ha desafiado a Estados Unidos durante casi 60 años, y defiende que algo similar ocurrió en Venezuela con la llegada de Chávez, de quien destaca su popularidad.
En opinión de Stone, Chávez hizo “mucho bien” a su país y peleó contra años “de opresión e ignorancia”. A pesar de ello, los medios americanos le “han destruido”, según el director de Nixon.
El realizador espera que el acercamiento entre Estados Unidos y Cuba se concrete en una mejora real de la relación entre ambos países.
El director de Wall Street y The Doors habla con dominio y soltura sobre la historia y la política contemporánea y sobre América Latina, una región por la que expresa constante interés.
“Porque somos vecinos, porque me gusta la gente y creo que es un lugar interesante del mundo”, confiesa.
Política, historia, cine, todo se mezcla con Oliver Stone, que asegura que le “encanta” su país, pero no puede dejar de ser crítico con lo que ocurre allí ni con su política.
Esta es la razón por la que sigue promocionando por el mundo el libro que ha escrito junto al historiador Peter Kuznick, La historia no contada de los Estados Unidos, basado en la serie documental de nombre similar emitida hace unos años y cuya versión en español apareció hace unos meses.
Contar la historia con todas las voces y tal como ocurre es una necesidad para el creador de Nacido el cuatro de julio y Asesinos natos, quien considera este libro su proyecto más ambicioso, ya que abarca desde la Segunda Guerra Mundial hasta el gobierno del presidente Barack Obama.