Nestor García Iturbe http://islamiacu.blogspot.it
Secondo un articolo di William E. Gibson, giornalista del Burò Washington del quotidiano Sun Sentinel, vanno avanti i piani dell’ Ufficio di Trasmissioni per Cuba per creare una serie comica in cui si ridicolizzino i leader della rivoluzione cubana.
Secondo l’articolo, ” U.S plans to satirize Cuban leaders in TV show”, il programma andrà in onda su TV Martí ed avrà una durata di 30 minuti al giorno.
Nell’articolo stesso, il giornalista del Sun Sentinel descrive questa azione come una provocazione, che si realizza nello stesso tempo in cui si parla con Cuba per migliorare le relazioni diplomatiche.
L’idea che stanno gestendo i produttori del programma è quello di presentare scherzosamente le “ingiustizie politiche” che vengono commesse a Cuba, che, utilizzando questo metodo, deve essere più facilmente assimilabile dal pubblico dell’isola.
Ricordate che davanti alle difficoltà che il segnale di Tele Martí possa essere captato sull’isola, l’Ufficio di Trasmissioni per Cuba invia settimanalmente verso il nostro paese, migliaia di CD con i programmi, molti dei quali vengono poi riprodotti dai famosi “pacchetti” che vengono ampiamente distribuiti in tutte le città e paesi della nostra nazione. Il segnale non arriva, ma il programma giunge.
Alcuni critici e funzionari interessati a far progredire il processo di normalizzazione hanno sostenuto che non è il momento giusto per lanciare un programma televisivo del genere, beffandosi dei dirigenti cubani, ciò è in contraddizione con gli scopi dell’amministrazione Obama di mostrare rispetto , allentare le tensioni e stabilire un nuovo tipo rapporto.
Tuttavia, l’Ufficio di Trasmissioni per Cuba è sotto la direzione e forma parte dell’amministrazione Obama. Ciò che realizza, necessariamente, deve essere all’interno dei piani approvati dall’esecutivo, che è responsabile dell’approvazione dei fondi e della politica che deve seguire tale agenzia.
Sarà questa una violazione o una mostra di arroganza? Se sono stati approvati i fondi per altre attività sovversive e le stesse continuano e continueranno ad essere effettuate, perché questa no? Forse questa è un complemento delle altre.
William Leogrande, professore alla American University, che ha visitato Cuba in varie occasioni, ha sollevato che secondo lui i dirigenti cubani non avevano la pelle così sottile da non tollerare un po’ di critica divertente, ma era ridicolo che un’agenzia del governo USA facesse quel tipo di azione, mentre la Casa Bianca sta cercando di creare un clima di fiducia tra i due governi.
L’idea iniziale di queste serie comiche formò parte della strategia di TV Marti, elaborata ai tempi di Ronald Reagan. Nella serie dovevano essere messe in evidenza i problemi del regime cubano, il modo di vivere a Cuba, le difficoltà che giornalmente soffriva la popolazione e l’incapacità dei leader di risolvere i problemi.
Nello stesso articolo si citano le parole di Laurie Moy, portavoce dell’ Ufficio di Trasmissioni per Cuba, che ha dichiarato che, anche se ci sono stati dei cambiamenti nelle relazioni diplomatiche, non sono stati fatti miglioramenti in termini di libertà di espressione sull’isola. Il governo ha un ferreo controllo dell’informazione, di modo che l’Ufficio di Trasmissioni per Cuba continua la sua missione.
A quanto pare, il programma va avanti e nessuno lo fermerà. Forse questa è una delle azioni per la quale Obama non ha prerogative presidenziali per cambiare.
EEUU sigue con sus planes contra Cuba
Nestor García Iturbe
De acuerdo con un artículo de William E. Gibson, reportero del Buró Washington del periódico Sun Sentinel, siguen adelante los planes de la Oficina de Transmisiones para Cuba de crear una serie cómica en la cual se ridiculicen los dirigentes de la revolución Cubana.
Según el artículo, “U.S. plans to satirize Cuban leaders in TV show” el programa saldrá al aire por Tele Martí y tendrá una duración diaria de 30 minutos.
En el propio artículo, el periodista del Sun Sentinel califica esta acción como una provocación, que se realiza al mismo tiempo que se conversa con Cuba para mejorar las relaciones diplomáticas.
La idea que están manejando los productores del programa es presentar de forma jocosa las “injusticias políticas” que se comenten en Cuba, lo cual, utilizando ese método, debe ser asimilado más fácilmente por el público de la isla.
Recuerden que ante las dificultades de que la señal de Tele Martí se pueda captar en la isla, la Oficina de Transmisiones para Cuba remite semanalmente a nuestro país, miles de CD con los programas, muchos de los cuales posteriormente son reproducidos por los famosos “paquetes” que se distribuyen profusamente por ciudades y pueblos de nuestra nación. La señal no llega, pero el programa llega.
Algunos críticos y funcionaros interesados en avanzar en el proceso de normalización han planteado que no es el momento adecuado para lanzar un programa de televisión de ese tipo, burlándose de los dirigentes cubanos, lo cual es contradictorio con los propósitos de la administración Obama de mostrar respeto, relajar las tensiones y establecer un nuevo tipo de relación.
Sin embargo, lo Oficina de Transmisiones para Cuba está bajo la direccion y forma parte de la administración Obama. Lo que esta realice, necesariamente tiene que estar dentro de los planes aprobados por el ejecutivo, que es quien aprueba los fondos y la política que debe seguir dicha agencia.
¿Será esto un libretazo o una muestra de prepotencia? Si se han aprobado los fondos para otras actividades subversivas y las mismas continúan y continuarán realizándose, ¿Por qué esta no? Puede que esta sea un complemento de las otras.
William LeoGrande, profesor de la American University, que ha visitado Cuba en varias oportunidades, planteó consideraba los lideres cubanos no tenían la piel tan fina que no soportaran un poco de crítica humorística, pero era ridículo que una agencia del gobierno estadounidense hiciera tal tipo de acción, al mismo tiempo que la Casa Blanca está tratando de crear un clima de confianza entre los dos gobiernos.
La idea inicial de estas serie humorística formó parte de la estrategia de Televisión Martí trazada en época de Ronald Reagan. En la serie se destacaría los problemas del régimen cubano, la forma de vida en Cuba, las dificultades que diariamente sufría la población y la falta de capacidad de los dirigentes para resolver los problemas.
En el propio artículo se citan las palabras de Laurie Moy, vocero de la Oficina de Transmisiones para Cuba, la cual planteó que, aunque ha habido cambios en las relaciones diplomáticas, no se han realizado mejoras en cuanto a la libertad de expresión en la isla. El gobierno tiene un férreo control de la información, por lo que la Oficina de Transmisiones para Cuba continua con su misión.
Por lo visto, el programa va y nadie lo detendrá. Quizás esta sea una de las acciones que Obama no tiene prerrogativas presidenciales para cambiar.