Néstor García Iturbe https://lapupilainsomne.wordpress.com
Il progetto di Risoluzione 69/5, relativo alla necessità di porre fine al Blocco Economico, Commerciale e Finanziario, imposto dagli USA contro Cuba, sarà sottoposto all’esame dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il 27 ottobre.
Dal 1992, in ogni Assemblea Generale, Cuba presenta e viene approvata una Risoluzione su questo tema, la quale , anno dopo anno, ha ottenuto il sostegno dei paesi membri dell’organizzazione, con l’eccezione degli USA e di Israele, che hanno sempre votato contro, oltre a un piccolo gruppo di paesi, che regolarmente si astengono dal partecipare alla votazione.
Il risultato della votazione su questa proposta di risoluzione, è un ulteriore prova della ingiustizia del blocco degli USA, il che è ratificato da quasi tutti i paesi del mondo, che la rifiutano. Inoltre, essa riflette l’isolamento subito dagli USA per quanto riguarda la loro politica aggressiva contro il nostro paese.
Il Ministro degli Affari Esteri di Cuba, Bruno Rodríguez, ha recentemente parlato del danno che la arbitraria misura statunitense aveva causato, soprattutto negli ultimi mesi. Nel suo discorso, egli ha ritenuto che l’impatto umanitario quotidiano a seguito del blocco è estremo. Ha ribadito anche, che questa attività aggressiva è una violazione massiccia e sistematica dei diritti umani, di tutti i cubani.
All’interno di queste violazioni, c’è il divieto che stabilisce il blocco USA in relazione con l’acquisizione da parte di Cuba di medicinali e attrezzature mediche, che, tra l’altro, si riflette negli ospedali oncologici, dove molti pazienti con cancro, gran parte di loro bambini piccoli, non possono ricevere le radiazioni e altri trattamenti, al momento giusto.
Un altro aspetto da sottolineare e del quale di recente abbiamo preso coscienza, è quello dell’imposizione di multe miliardarie alle aziende e le banche che sono stati coinvolti in operazioni commerciali che Cuba fa. Queste azioni rispondono al tentativo di diffondere il terrore, fra tutte le istituzioni che intendano partecipare in operazioni finanziarie cubane.
Recentemente il presidente Obama ha firmato una decisione presidenziale dove si manteneva Cuba colpita dalla Legge di Commercio con il nemico. Coloro che hanno difeso detta azione, hanno sostenuto che la stessa dava i poteri al Premio Nobel per la Pace ad agire per prendere le misure relative al blocco contro Cuba.
Le parole del nostro Cancelliere sono chiarissime in proposito, le decisioni adottate finora, modificano alcuni degli aspetti delle relazioni bilaterali, ma mantengono intatto il blocco imposto per più di mezzo secolo.
Se analizziamo le decisioni prese dal signore Obama, possiamo giungere alla conclusione, che queste sono in funzione di beneficiare il compito di sovversione politica che si è proposta l’amministrazione statunitense, ottenere una maggiore penetrazione nel nostro paese e rafforzare l’economia del settore privato.
Non possiamo dimenticare che l’attuazione dell’embargo contro Cuba e il suo ulteriore rafforzamento, dove sono state coinvolte le amministrazioni, sia repubblicane che democratiche, avevano come scopo fondamentale fare soffrire il nostro popolo, che avesse carenze di ogni genere, che la situazione costringesse al governo e al popolo di Cuba , a inginocchiarsi e chiedere scusa agli USA.
Con difficoltà, la maggior parte di loro create dal blocco stesso, siamo sopravvissuti e abbiamo avanzato, senza metterci in ginocchia come volevano i nostri nemici.
Se Obama, il 17 dicembre dello scorso anno, ha dichiarato che la politica nei confronti di Cuba era fallita, sarebbe importante che convincesse coloro che sono coinvolti nell’applicazione delle legge del blocco, che questo oltre ad ingiusto e disumano, è un fallimento, almeno affinché le agenzie che fanno parte del ramo esecutivo, come quella del Tesoro e della Giustizia, modifichino le proprie azioni contro Cuba, come l’imposizione di pesanti multe, che non ha nulla a che fare con il Congresso.
Il 27, al momento del voto alle Nazioni Unite, sul progetto di Risoluzione 69/5, l’amministrazione Obama dovrà definire la sua posizione in merito. Alcuni considerano che si asterranno e altri che voteranno contro, come hanno fatto per oltre venti anni.
Come in situazioni simili, un “misterioso funzionario USA”, che non vuole essere identificato, ha fatto dichiarazioni sulla questione, che sono stati pubblicate dalla AP e dal giornale The Guardian.
Secondo questo personaggio anonimo, il progetto di risoluzione presentato da Cuba non riflette pienamente il nuovo spirito di compromesso tra i due paesi, in modo che gli USA voteranno contro di esso.
Naturalmente, se Cuba modifica la proposta di Risoluzione, in modo che gli interessi degli USA siano soddisfatti e riconosciuti, allora esiste la possibilità, che invece di votare contro, i rappresentanti dell’impero si astengano.
La cosa veramente importante, non è che gli USA votino contro o si astengano dal partecipare alla votazione del progetto cubano. Ciò che è importante è che il blocco continua vigente, che si prendono misure coercitive nei confronti di coloro che vogliono aiutare Cuba, che vengono negate le medicine ai malati, che vengono violati i diritti umani del popolo cubano e che, ogni giorno, gli USA sono più isolati dal mondo.
Cuba-EU-ONU- Resolución contra el Bloqueo
Por Néstor García Iturbe
El proyecto de Resolución 69/5, relacionado con la Necesidad de poner fin al Bloqueo Económico, Comercial y Financiero, impuesto por Estados Unidos de América contra Cuba, será sometido a la consideración de la Asamblea General de Naciones Unidas, el día 27 de octubre.
Desde el año 1992, en cada Asamblea General, Cuba presenta y se aprueba una Resolución sobre este asunto, la cual, año tras año, ha ganado el apoyo de los países miembros de la organización, con la excepción de Estados Unidos e Israel, que sistemáticamente han votado en contra de la misma, además de un pequeño grupo de países, que regularmente se abstienen de participar en la votación.
El resultado de la votación de este proyecto de Resolución, es una evidencia más de lo injusto del bloqueo estadounidense, lo cual es ratificado por casi todos los países del mundo, que lo rechazan. Además, refleja el asilamiento que sufre Estados Unidos en cuanto a su política agresiva contra nuestro país.
El Ministro de Relaciones Exteriores de Cuba, compañero Bruno Rodríguez, recientemente habló sobre los perjuicios que la arbitraria medida estadounidense había causado, en especial en los últimos meses. En su alocución, consideró que el impacto humanitario diario provocado por el bloqueo es extremo. Reiteró, que esta agresiva actividad es una violación masiva y sistemática de los derechos humanos, de todos los cubanos.
Dentro de estas violaciones, se encuentra la prohibición que establece el bloqueo estadounidense en relación con la adquisición por parte de Cuba de medicinas y equipos médicos, lo cual, entre otros, se refleja en los hospitales oncológicos, donde muchos de los pacientes con cáncer, una buena cantidad de ellos niños de corta edad, no pueden recibir las radiaciones y otros tratamientos, en el momento adecuado.
Otro aspecto que puede señalarse y del que recientemente hemos tenido conocimiento, es el de la imposición de multas millonarias a empresas y bancos que han intervenido en transacciones comerciales que Cuba realiza. Estas acciones responden al intento de sembrar el terror, entre todas aquellas instituciones que consideren participar en transacciones financieras cubanas.
Recientemente el presiente Obama firmó una decisión presidencial donde se mantenía a Cuba afectada por la Ley de Comercio con el Enemigo. Los que defendieron esa acción, plantearon que la misma le daba al Premio Nobel de la Paz las facultades para tomar medidas relacionadas con el bloqueo a Cuba.
Las palabras de nuestro Canciller son bien claras al respecto, las decisiones tomadas hasta el momento, cambian algunos de los aspectos de las relaciones bilaterales, pero mantienen intacto el bloqueo impuesto por más de medio siglo.
Si analizamos las decisiones tomadas por el señor Obama, podemos llegar a la conclusión, de que estas están en función de beneficiar la tarea de subversión política que se ha planteado la administración estadounidense, lograr una mayor penetración en nuestro país y fortalecer la economía del sector privado.
No podemos olvidar que la implantación del bloqueo a Cuba y su posterior fortalecimiento, en el cual intervinieron administraciones, tanto republicanas como demócratas, tenía como objetivo que nuestro pueblo sufriera, que tuviera carestías de todo tipo, que la situación obligara al gobierno y pueblo cubano, a ponerse de rodillas y pedir perdón a Estados Unidos.
Con dificultades, la mayoría de ellas creadas por el propio bloqueo, hemos sobrevivido y hemos avanzado, sin ponernos de rodillas como deseaban nuestros enemigos.
Si Obama, el 17 de diciembre del año pasado, planteó que la política hacia Cuba había fracasado, sería importante que convenciera a los que intervienen en la aplicación de las leyes del bloqueo que este, además de injusto e inhumano, es un fracaso, al menos para que las agencias que forman parte del Poder Ejecutivo, como Tesoro y Justicia, modifiquen sus acciones contra Cuba, en cuanto a la imposición de multas millonarias, lo cual no tiene nada que ver con el Congreso.
El día 27, al efectuarse la votación en Naciones Unidas, por el proyecto de Resolución 69/5, la administración Obama tendrá que definir su posición sobre el mismo. Algunos consideran se abstendrán y otros que votarán en contra, como lo han hecho durante mas de veinte años.
Al igual que en situaciones similares, un “misterioso funcionario estadounidense” que no desea identificarse, realizó declaraciones sobre el asunto, que fueron publicadas por la AP y el periódico The Guardian.
Según este personaje anónimo, el proyecto de resolución presentado por Cuba no refleja plenamente el nuevo espíritu de compromiso entre los dos países, por lo que Estados Unidos votará en contra del mismo.
Claro está , si Cuba modifica el proyecto de Resolución, de forma tal que los intereses de Estados Unidos se sientan satisfechos y reconocidos, entonces existe la posibilidad, que en vez de votar en contra, los representantes del imperio se abstengan.
Lo realmente importante, no es que Estados Unidos vote en contra o se abstenga de participar en la votación del proyecto cubano. Lo importante es que el bloqueo continua vigente, que se toman medidas coercitivas contra los que desean ayudar a Cuba, que se niega la medicina a los enfermos, que se violan los derechos humanos del pueblo cubano y que cada día, Estados Unidos está más aislado en el mundo.