Esteban Morales https://lapupilainsomne.wordpress.com
Non dobbiamo chiedergli di abbandonare l’idea di tornare a controllare ancora Cuba.
Sarebbe come costringerlo a negare la sua propria natura. Ma lui saprà come riuscirci, senza che il suo legato debba pagarne le conseguenze.
Senza dubbio, qualcosa dovrà pur fare per riparare il disordine che ha causato. Quella decisione dell’ONU, con 191 voti a favore della risoluzione cubana, senza astensioni e facendosi assecondare solo dal suo “lupo accompagnatore”, è sconfitta che non ha precedenti.
Per ora, dovrà continuare a rispettare le regole della negoziazione concordate con Cuba. Piano di parità e con rispetto per la sovranità e l’indipendenza dell’isola. Una vera sfida per la diplomazia USA. Speriamo adempia, per il bene di tutti.
Tuttavia, fino ad ora, tali norme non hanno impedito ad Obama, utilizzare ciò che potremmo chiamare, qualche sotterfugi e un bel paio di pretesti, con le loro corrispondenti “trappole”, per perseguire i suoi scopi politici. Poiché il suo comportamento è stato caratterizzato da quanto segue:
1-Mantiene intatto il blocco.
2-Continua ad utilizzare il blocco come strumento di pressione.
3- Continua a dividere il blocco in due: con azioni per la società civile, che differiscono da quelle condotte contro il governo cubano.
4- Non usa appieno le sue prerogative esecutive per alleviare Cuba, mentre questa aspetta la promessa di Obama di togliere il blocco.
5-Le misure adottate finora, quelle del 16 gennaio e 18 settembre, non rappresentano un miglioramento della situazione: sono unilaterali; esse si concentrano solo nel rafforzare politicamente una parte della società civile cubana; non sono chiare le regole per la loro attuazione; non consentono alla leadership politica cubana alcun vantaggio; combinando tali misure con pressioni finanziarie e ammende senza precedenti contro la banca internazionale.
6- Obama non ha cambiato in alcun modo le regole in base alle quali viene condotto il commercio con Cuba: bisogna pagare in contanti, prima che le merci arrivino; le merci non possono venire su navi cubane; non ci sono crediti; Cuba non può vendere e può importare solo un numero limitato di prodotti.
7- Non rimuove il divieto perché i nord americani viaggino per turismo a Cuba.
8- Cuba non può utilizzare il dollaro nelle sue transazioni.
9. Solo è permesso, ai nord americani, in viaggio a Cuba un’importazione non superiore ai 400 dollari.
10- Bisogna ancora viaggiare su voli charter, non commerciali. Anche se questi sono stati estesi da e verso altri aeroporti.
Ossia, le misure esecutive che Obama ha preso, finora, non sono un sollievo della situazione e tanto meno significano che Obama abbia utilizzato fino in fondo le prerogative di cui dispone.
Ci sono solo quattro settori in cui il presidente non può agire, perchè richiederebbero l’azione del Congresso per la loro eliminazione o modifica, dal momento che sono regolati dalle leggi USA:
Secondo la Legge Torricelli, è vietato alle filiali di società USA in paesi terzi di commerciare merci con Cuba.
E’ vietato ai cittadini USA viaggiare a Cuba per turismo, secondo la Legge di Riforme delle Sanzioni Commerciali e di Espansione dell’Esportazioni del 2000.
Secondo la Legge Helms-Burton, l’impossibilità di realizzare transazioni con proprietà USA che furono nazionalizzate da Cuba.
Cuba è obbligata a pagare in contanti ed in anticipo gli acquisti di prodotti agricoli negli USA, secondo la Legge di Riforma delle Sanzioni Commerciali e di Espansione delle Esportazioni del 2000.
Tuttavia, bisogna dire, che il divieto No.1 una volta è stato sollevato, sotto la pressione esercitata dal governo di Campora in Argentina, riuscendo Cuba, allora, ad importare auto USA vendute da filiali di società USA situate in quel paese.
Ma dicevamo che il Presidente ha una serie di prerogative esecutive, per limitare l’applicazione del blocco, che potrebbero essere utilizzate a beneficio Cuba.
Tra queste ci sono le seguenti:
PER QUANTO RIGUARDA I VIAGGI.
Potrebbe autorizzare società cubane di aprire agenzie di viaggi negli USA, o dar franchigia a compagnie USA per svolgere tale attività.
Potrebbe permettere a Cuba di aprire un ufficio d’informazioni sui viaggi negli USA.
Consentire servizi di traghetto tra Cuba e USA.
Rimuovere i limiti del valore dei beni che possono essere importati da Cuba dai viaggiatori uSA che visitano il nostro Paese.
Permettere che gli aerei cubani partecipino al trasporto tra Cuba e gli USA.
SUL COMMERCIO
Eliminare il divieto di esportazione di prodotti, a Cuba, da paesi terzi che contengano più del 10% dei componenti USA.
Autorizzare le esportazioni a Cuba di altri prodotti USA.
Autorizzare l’importazione di beni cubani negli USA.
Autorizzare l’importazione negli USA di qualsiasi merce fabbricata o derivata di prodotti lavorati, fabbricati o lavorati a Cuba.
SERVIZI MEDICI E FARMACI.
Permettere ampie forme di collaborazione nello sviluppo, commercializzazione e fornitura di medicinali e prodotti biomedicali cubani.
Autorizzare le società USA a condurre studi clinici di farmaci e trattamenti medici cubani negli USA e la loro commercializzazione.
Autorizzare i cittadini USA a ricevere cure mediche, a Cuba, e pagare per essi.
Consentire l’esportazione a Cuba di medicinali e attrezzature mediche che possano essere utilizzati nella produzione di prodotti biotecnologici cubani.
Autorizzare l’esportazione di medicinali e attrezzature mediche che possono essere riesportati da Cuba.
Eliminare l’attuale politica di rifiuto delle licenze per la vendita di medicinali e attrezzature mediche che possano essere utilizzati da Cuba per il trattamento di pazienti in paesi terzi.
Consentire le vendite a Cuba di materie prime necessarie per la produzione di farmaci per il popolo cubano e di altri paesi in via di sviluppo.
Con l’eccezione delle esportazioni agricole, rimuovere il divieto contro qualsiasi termine di pagamento che non sia “in contanti ed in anticipo” per le esportazioni autorizzate e consentire che le condizioni di pagamento vengano concordate dalle parti.
SULLE OPERAZIONI BANCARIE.
Autorizzare l’uso del dollaro nelle transazioni internazionali di Cuba e consentire queste attraverso il sistema bancario USA nelle relazioni commerciali tra Cuba e i paesi terzi.
Consentire a organismi cubani (banche, aziende, e altri) l’apertura di conti in banche degli USA.
Dare istruzioni ai rappresentanti degli USA nelle istituzioni finanziarie internazionali affinché non blocchino la concessione di prestiti o altre agevolazioni finanziarie a Cuba.
Eliminare la politica di persecuzione finanziaria contro Cuba affinché le banche di paesi terzi non temano di operare con Cuba o eseguire operazioni relazionate con l’isola.
SUGLI INVESTIMENTI.
Autorizzare individui e compagnie USA a realizzare investire a Cuba, espandendole al di là del settore delle telecomunicazioni.
BUSINESS DI SUSSIDIARIE DEGLI USA IN CUBA.
Autorizzare le sussidiarie USA a fare affari a Cuba, che non siano collegate con l’importazione e l’esportazione di merci a Cuba.
TRASPORTI MARITTIMI.
Rimuovere la cosidetta lista nera che impedisce l’accesso ai porti USA, per 180 giorni, delle navi che abbiano trasportato merci a Cuba.
UFFICIO DEGLI USA A CUBA.
Autorizzi le aziende USA, istituzioni accademiche e organizzazioni no-profit a mantenere uffici a Cuba per condurre e facilitare le loro transazioni autorizzate.
SULL’ESPLORAZIONE E SVERSAMENTI DI PETROLIO.
Autorizzare le aziende USA a realizzare le transazioni ed esportazioni occasionali connesse alla ricerca de estrazione di risorse di idrocarburi situati nella ZEE di Cuba.
Autorizzare le società USA a realizzare transazioni ed esportazioni per la prevenzione di fuoriuscite di petrolio nella ZEE estera adiacente agli USA o in acque territoriali cubane.
Autorizzare l’uso di piattaforme di petrolio, in acque profonde, per l’esplorazione ed estrazione, da parte di imprese straniere, con più del 10% di componenti USA.
Autorizzare le piattaforme d’esplorazione straniera coinvolte nella ricerca di petrolio nella ZEE di Cuba d’usare prodotti tecnologici nordamericani.
ASSUNZIONE DI PERSONALE CUBANO PER LAVORARE NEGLI USA.
Permettere a persone giuridiche ed a singoli individui, naturali USA ad assumere persone cubane con residenza permanente a Cuba per lavorare negli USA. Negli sport professionali, medicina, industrie dell’informazione e artistiche.
PREPARAZIONE E RISPOSTE DAVANTI ALLE EMERGENZE.
Autorizzare la fornitura di beni e servizi per lo sviluppo e il funzionamento dei sistemi di allarme di disastri che minaccino la vita umana o possano causare gravi danni alle abitazioni.
Autorizzare sovvenzioni per le organizzazioni senza scopo di lucro, tra cui il governo cubano e le sue istituzioni o controllate da esso, per avviso di disastri e preparazione di risposte d’emergenze.
BENI BLOCCATI AGLI INDIVIDUI CUBANI.
Autorizzare il trasferimento di prodotti congelati, non solo agli eredi a Cuba o ai cubani che vivono all’estero, ma anche agli individui proprietari dei fondi.
Autorizzare il pagamento delle pensioni e prestazioni sociali bloccate, alle persone a Cuba con diritto ad esse.
Istituire un meccanismo efficace per informare le persone a Cuba che abbiano diritto ai conti, fondi, pensioni o di previdenza sociale congelati.
Indubbiamente sono molte le cose che Obama potrebbe facilitare, adottando misure, senza che in esse dovesse intervenire, assolutamente, il Congresso. Sono prerogative che egli ha come Presidente e almeno dovrebbe avere la volontà politica per farlo.
Si trata di faccende, naturalmente, in cui non sarebbe sufficiente la sua volontà politica, ma anche non avere paura di affrontare alla destra, che cercherebbe di limitarlo politicamente, perché da un punto di vista puramente legale avrebbe le risorse per adottare tali misure .
Oltre al fatto che queste azioni eleverebbero il suo prestigio come Presidente, contribuendo a compensare la sconfitta che ha appena subito a livello internazionale, cosi come a fornire un’immagine davanti all’emisfero, di cui ne ha tanto bisogno.
Obama: ¿Qué debe hacer?
Por Esteban Morales
No debemos pedirle que abandone la idea de volver a controlar de nuevo a Cuba.
Sería como obligarlo a negar su propia naturaleza. Pero el sabrá como tratar de hacerlo, sin que su legado tenga que pagar las consecuencias.
Sin dudas, algo deberá hacer también para reparar el desarreglo que ha provocado. Esa decisión en ONU, con 191 votos a favor de la resolución cubana, sin abstenciones y haciéndose secundar solo por su “lobo acompañante”, es derrota que no tiene precedente.
Por lo pronto, deberá continuar respetando las reglas de la negociación acordadas con Cuba. Igualdad de condiciones y con respeto a la soberanía e independencia de la Isla. Un verdadero reto para la diplomacia norteamericana. Ojalá cumpla, por el bien de todos.
Sin embargo, hasta ahora, tales reglas no le han impedido a Obama, utilizar lo que podríamos llamar, ciertos subterfugios y no pocos vericuetos, con sus correspondientes “trampitas”, para tratar de alcanzar sus propósitos políticos. Dado que su comportamiento se ha caracterizado por lo siguiente:
1-Mantiene la aplicación intacta del bloqueo.
2-Continúa utilizando el bloqueo como un instrumento de presión.
3-Continúa dividiendo el bloqueo en dos: con acciones para la sociedad civil, que se diferencian de las que realiza contra el gobierno cubano.
4-No utiliza a fondo sus prerrogativas ejecutivas para aliviar a Cuba, mientras esta espera por la promesa de Obama de levantar el bloqueo.
5-La medidas que hasta ahora ha adoptado, las del 16 de enero y el 18 de septiembre, no representan un mejoramiento de la situación: son unilaterales; se enfocan solo a empoderar políticamente a una parte de la sociedad civil cubana; no son claras las reglas para su aplicación; no permiten al liderazgo político cubano ninguna ventaja; combinando tales medidas con presiones financieras y multas sin precedentes contra la banca internacional.
6- Obama no ha variado en nada las reglas bajo las cuales se viene realizando el comercio con Cuba: hay que pagar al cash, antes de que las mercancías lleguen; no pueden las mercancías venir en barcos cubanos; no hay créditos; Cuba no puede vender y solo puede importar un número limitado de productos.
7- No levanta la prohibición para que los norteamericanos viajen para hacer turismo en Cuba.
8- Cuba no puede utilizar el dólar en sus transacciones.
9- Solo se permite a los norteamericanos que viajan a Cuba una importación de no más de 400 dólares.
10- Aun se debe viajar en vuelos chárter, no comerciales. Aunque estos han sido ampliados desde y hacia otros aeropuertos.
O sea, las medidas ejecutivas que Obama ha tomado, hasta ahora, no representan un alivio de la situación y mucho menos significan que Obama haya utilizado a fondo las prerrogativas de que dispone.
Solo existen cuatro aspectos en los que el Presidente no puede actuar, pues requerirían la acción congresional para su eliminación o modificación, dado que están regulados por leyes estadounidenses:
Según la Ley Torricelli, está prohibido a las subsidiarias de empresas norteamericanas en terceros países comerciar bienes con Cuba.
Está prohibido a los ciudadanos norteamericanos viajar a Cuba con fines turísticos, según la Ley de Reforma de las Sanciones Comerciales y Ampliación de las Exportaciones del 2000.
Según la Ley Helms-Burton, la imposibilidad de realizar transacciones con propiedades norteamericanas que fueron nacionalizadas por Cuba.
Cuba está obligada a pagar en efectivo y por adelantado las compras de productos agrícolas en Estados Unidos, según la Ley de Reforma de las Sanciones Comerciales y Ampliación de las Exportaciones del 2000.
No obstante, hay que decir, que la prohibición No.1 ya en una ocasión fue levantada, bajo las presiones realizadas por el gobierno de Campora en Argentina, logrando Cuba entonces importar carros norteamericanos comercializados por las filiales de empresas norteamericanas ubicadas en ese país.
Pero decíamos que el Presidente tiene un conjunto de prerrogativas ejecutivas, para limitar la aplicación del bloqueo, que podrían ser utilizadas para beneficiar a Cuba.
Entre ellas se encuentran las siguientes:
EN CUANTO A LOS VIAJES.
Podría autorizar a empresas cubanas operar agencias de viaje en Estados Unidos, o dar franquicia a compañías estadounidenses para realizar esa actividad.
Podría permitir a Cuba operar un buró de información sobre viajes en Estados Unidos.
Permitir servicios de ferry entre Cuba y Estados Unidos.
Eliminar los límites de valor de los productos que pueden ser importados desde Cuba por viajeros norteamericanos que visitan nuestro País.
Permitir que las aeronaves cubanas participen en la transportación entre Cuba y Estados Unidos.
SOBRE COMERCIO
Eliminar la prohibición de exportar productos a Cuba desde terceros países que contengan más de un 10% de componentes norteamericanos.
Autorizar las exportaciones a Cuba de otros productos estadounidenses.
Autorizar la importación de productos cubanos a Estados Unidos.
Autorizar la importación a Estados Unidos de cualquier mercancía fabricada o derivada de productos cultivados, producidos o manufacturados en Cuba.
SERVICIOS MEDICOS Y MEDICINAS.
Permitir amplias formas de colaboración en el desarrollo, comercialización suministro de medicinas y productos biomédicos cubanos.
Autorizar a las compañías estadounidenses a realizar ensayos clínicos de medicinas y tratamientos médicos cubanos en Estados Unidos y su comercialización.
Autorizar a los ciudadanos de Estados Unidos recibir tratamientos médicos en Cuba y pagar por ellos.
Permitir la exportación a Cuba de medicinas y equipos médicos que puedan utilizarse en la producción de productos biotecnológicos cubanos.
Autorizar la exportación de medicinas y equipos médicos que puedan ser reexportados por Cuba.
Eliminar la actual política de denegación de licencias para la venta de medicinas y equipos médicos que puedan ser utilizados por Cuba para tratar pacientes en terceros países.
Permitir las ventas a Cuba de materias primas que se necesitan para producir medicamentos para la población cubana y la de otros países en desarrollo.
Con excepción de las exportaciones agrícolas, eliminar la prohibición contra cualquier término de pago que no sea “by cash in advance” para las exportaciones autorizadas y permitir que los términos de pagos sean acordados por las partes.
SOBRE TRANSACCIONES BANCARIAS.
Autorizar la utilización del dólar en las transacciones internacionales de Cuba y permitir estas atraves del sistema bancario de Estados Unidos cuando se realicen entre Cuba y terceros países.
Permitir a entidades cubanas (bancos, empresas, y otras) abrir cuentas en bancos de Estados Unidos.
Dar instrucciones a los representantes de Estados Unidos en las instituciones financieras internacionales para que no bloqueen el otorgamiento de créditos u otras facilidades financieras a Cuba.
Eliminar la política de persecución financiera contra Cuba para que los bancos de terceros países no teman operar con Cuba o realizar transacciones relacionadas con la Isla.
SOBRE INVERSIONES.
Autorizar a individuos y compañías estadounidenses a realizar inversiones en Cuba, extendiendo las mismas más allá del sector de las telecomunicaciones.
NEGOCIOS DE SUBSIDIARIAS DE ESTADOS UNIDOS EN CUBA.
Autorizar a las subsidiarias estadounidenses a realizar negocios en Cuba, que no estén relacionadas con la importación y exportación de bienes a Cuba.
TRANSPORTACION MARITIMA.
Eliminar la llamada Lista Negra que impide la entrada a puertos de Estados Unidos, durante 180 días, de las embarcaciones que hayan transportado mercancías a Cuba.
OFICINAS DE ESTADOS UNIDOS EN CUBA.
Autorizar que las compañías norteamericanas, instituciones académicas y organizaciones sin fines de lucro mantengan oficinas en Cuba para conducir y facilitar sus transacciones autorizadas.
SOBRE EXPLORACIÓN Y DERRAMES DE PETRÓLEO.
Autorizar a compañías norteamericanas a realizar las transacciones y exportaciones incidentales para la exploración y extracción de recursos de hidrocarburos localizados en la ZEE de Cuba.
Autorizar a las compañías norteamericanas a realizar transacciones y exportaciones para la prevención de derrames de petróleo en la ZEE extranjera contigua con la de Estados Unidos o en aguas territoriales cubanas.
Autorizar el uso de plataformas de petróleo de aguas profundas para la exploración y extracción, de compañías extranjeras, que tengan más del 10% de componentes norteamericanos.
Autorizar a las plataformas de exploración extranjeras que participen en la búsqueda de petróleo en la ZEE de Cuba utilizar productos de tecnología norteamericana.
CONTRATACION DE PERSONAL CUBANO PARA TRABAJAR EN ESTADOS UNIDOS.
Permitir a personas jurídicas y naturales norteamericanas contratar individuos cubanos con residencia y domicilio permanente en Cuba para trabajar en Estados Unidos. En deportes profesionales, medicina, industrias de la información y artísticas.
PREPARACION Y RESPUESTAS ANTE EMERGENCIAS.
Autorizar la provisión de servicios y bienes para el desarrollo y la operación de sistemas de aviso de desastres que amenacen la vida humana o puedan ocasionar grandes daños a los hogares.
Autorizar subvenciones por organizaciones sin fines de lucro, incluido el gobierno cubano y las instituciones de su propiedad o bajo control, para aviso de desastres y preparación de respuestas de emergencia.
ACTIVOS BLOOQUEADOS DE INDIVIDUOS CUBANOS.
Autorizar la transferencia de fondos congelados no solo a herederos en Cuba o los cubanos residentes en el extranjero, sino también a individuos dueños de los fondos.
Autorizar el pago de pensiones y beneficios de seguridad social bloqueados a las personas en Cuba con derecho a ellos.
Establecer un mecanismo efectivo de notificación a las personas en Cuba que tengan derecho a las cuentas, fondos, pensiones o seguridad social congelados.
Sin dudas que son muchas las cosas que Obama podría facilitar, adoptando medidas, sin que en ellas tuviera que intervenir el Congreso para nada. Son prerrogativas con que cuenta como Presidente y al menos debería contar con voluntad política para hacerlo.
Se trata de asuntos, claro, en los que no le bastaría la voluntad política, sino también no temer a enfrentarse a la derecha, que trataría de limitarlo políticamente, porque desde un punto de vista meramente legal contaría con todos los recursos para adoptar tales medidas.
Además de que tales acciones elevarían su prestigio como Presidente, ayudándole a compensar la derrota que acaba de sufrir a nivel internacional, así como a ofrecer una imagen ante el hemisferio que mucho necesita.