Massivo rifiuto dell’ONU al blocco compie 23 anni

E. J. Gomez Figueredo http://www.granma.cu

blocco obama eleganteOggi si compiono 23 anni da quando, nel 1992, Cuba portò in votazione, per la prima volta, un progetto di risoluzione affinché i membri delle Nazioni Unite (ONU) ha condannassero il blocco economico, commerciale e finanziario imposto a Cuba dagli USA.

In quel momento votarono 59 paesi a favore della risoluzione cubana, tre contro (USA, Israele e Romania). Ci furono 71 astensioni e 46 assenti.

Nonostante il ripristino delle relazioni diplomatiche tra i due paesi, nell’ottobre di quest’anno, la delegazione del governo USA è tornata ad opporsi ancora alla condanna e solo Israele ha sostenuto il rifiuto.

La disapprovazione del blocco ha raccolto una votazione record di 191 paesi favorevoli, nel corso della 46ma sessione dell’Assemblea Generale dell’ONU, che ha avuto luogo il 25 ottobre di quest’anno.

“E’ stata una votazione record quella che ha avuto luogo. Ancora una volta vogliamo ringraziare coloro che hanno mostrato il loro sostegno al nostro popolo. Ricordiamo che, come il blocco contro Cuba è un atto unilaterale deve essere sollevato in modo unilaterale. Solo gli USA, il suo governo e il Congresso possono eliminarlo”, ha detto, dopo la storica votazione, il ministro degli Esteri cubano Bruno Rodriguez Parrilla.

Egli ha anche sottolineato che la politica, che ha espresso il presidente Barack Obama, deve impegnarsi con il Congresso USA affinché si tolga il blocco. “Sappiamo che è una politica obsoleta e che anche provoca danni ai cittadini statunitensi”.

Gli USA hanno vissuto un isolamento internazionale durante la sessione e Cuba ha dimostrato di essere in grado di difendere una giusta causa dai suoi principi e valori.

Nonostante Cuba mantenga relazioni economiche con più di 190 nazioni, gli USA sono l’unico paese che applica queste sanzioni causando enormi danni economici in oltre mezzo secolo di aggressione.

Malgrado le recenti misure che trasformano alcuni aspetti del blocco, il grosso della politica di aggressione rimane intatta, segnando la realtà di un paese che lavora per raggiungere un socialismo prospero e sostenibile.

Masivo rechazo de la ONU al bloqueo cumple 23 años

Ernesto J. Gómez Figueredo

Hoy se cumplen 23 años desde que en 1992 Cuba llevó a votación por primera vez un proyecto de re­solución para que los miembros de la Organización de Naciones Uni­das (ONU) condenaran el bloqueo económico, comercial y financiero impuesto a la Isla por los Es­ta­dos Unidos.

En aquel momento votaron 59 países a favor de la resolución cubana, tres en contra (Estados Unidos, Is­rael y Rumanía). Hubo 71 abstenciones y 46 ausentes.

Pese al restablecimiento de relaciones diplomáticas entre ambos paí­ses, en octubre de este año la de­legación del gobierno de EE.UU. se volvió a oponer a la condena y so­lo Israel secundó la ne­gativa.

La desaprobación al bloqueo ob­tuvo una votación récord de 191 países a favor, durante el cuadragésimo sexto periodo de sesiones de la Asam­blea General de la ONU, acaecido el 25 de octubre de este año.

“Fue una votación récord la que se produjo. Una vez más queremos agradecer a aquellos que mostraron su apoyo a nuestro pueblo. Re­cor­damos que como el bloqueo contra Cuba es un acto unilateral debe ser levantado unilateralmente. Solo los Estados Unidos, su gobierno y su Con­greso pueden eliminarlo”, dijo luego de la histórica votación el canciller cubano Bruno Rodríguez Pa­rrilla.

Además señaló la política que ha expresado el presidente Barack Oba­ma de involucrarse con el Con­greso de Estados Unidos para que el bloqueo se levantara. “Sa­be­mos que es una política obsoleta y que también provoca daños a los ciudadanos es­ta­dounidenses”.

Estados Unidos vivió un aislamiento internacional durante la se­sión y Cuba demostró que es capaz de defender una causa justa desde sus principios y valores.

A pesar de que Cuba mantiene re­laciones económicas con más de 190 naciones, Estados Unidos es el único país que aplica estas sanciones causando daños económicos gigantescos en más de medio siglo de agresiones.

A pesar de recientes medidas que transforman algunos aspectos del bloqueo, el grueso de esa política de agresión se mantiene intacto, sig­nando la realidad de un país que trabaja para lograr un socialismo próspero y sostenible.

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