L’Ecuador ha stabilito lo scorso 26 novembre che i cittadini cubani devono richiedere il visto per viaggiare nel paese, come parte delle misure che stanno prendendo anche altri paesi dell’America Latina, e ha già messo in moto un agile sistema di rilascio nel consolato a L’Avana.
Da venerdì 17 novembre, centinaia di persone, molti con i biglietti aerei comprati o prenotati, si sono riunite al di fuori della sede diplomatica ecuadoriana, per ottenere informazioni sui possibili problemi per i loro piani.
Il ministro degli Esteri dell’Ecuador ha indicato, sabato 28 novembre, che tutti coloro che avevano comprato i biglietti per questo paese prima dell’annuncio della misura di richiesta dei visti, avrebbero ricevuto questo permesso senza dover completare il formulario on line stabilito come procedimento standard dal 1º dicembre.
Il Consolato ecuadoriano ha consegnato i primi visti a coloro che avevano i biglietti comprati per il 30 novembre e il 1º dicembre, ed ha stabilito un calendario per dare priorità a coloro che viaggiano nelle date più vicine.
La console dell’Ecuador, Soraya Enacalada ha detto che il sistema per ottenere i visti è stato semplificato, con l’obiettivo di renderlo effettivo e rapido. Sono tre semplici passi. Il procedimento è guidato dal vice ministero di Mobilità Umana dell’ Ecuador e i dati si guarderanno nel Registro Unico del Turismo, il cui obiettivo è analizzare le condizioni e il profilo di ogni viaggiatore.
Tra i requisti per ottenere il visto c’è la dimostrazione di solvenza economica con un conto bancario una carta di credito. I fondi dovranno essere uguali al salario minimo vitale per ogni mese di permanenza nel paese, cioè 400 CUC al mese.
I visti avranno una vigenza di 90 giorni ed hanno più entrate prorogabili.
Soraya Enacalada ha detto che i funzionari ecuadoriani sperano d’aver dato risposte a tutti gli inconvenienti, come parte del rispetto che sentono per la popolazione cubana, e che misure applicate sono consoni ai principi costituzionali ecuadoriani di preservare la vita e combattere il traffico di persone.