Il Gruppo delle Industrie Biotecnologiche e Farmaceutiche, BioCubaFarma, è stato creato il 7 dicembre del 2012 ed è formato da 32 imprese e 78 installazioni produttive. Con nuove linee d’articolazione, il Gruppo delle Industrie Biotecnologica e Farmaceutica, BioCubaFarma, propone il miglior scenario per possibili affari relazionati con prestazioni mediche che contribuiscano in modo multidisciplinare allo sviluppo dell’economia cubana.
Beni e servizi sono il più importante potenziale esportabile di Cuba, con l’avallo della reputazione della sua assistenza sanitaria in accordo con schemi di finanziamento presenti in 60 nazioni e tre decenni di risultati scientifici, produttivi e investigativi nel trattamento delle malattie croniche.
Ogni volta più integrali, con un alto valore aggiunto e destinate alla differenziazione e alla crescita costante, queste esportazioni promettono una trasformazione positiva dei sistemi di salute e per la qualità di vita dei paesi riceventi, mediante sette programmi. Come ha spiegato la responsabile della Politica Commerciale, gli Affari e la Collaborazione Internazionale di BioCubaFarma, Mayda Mauri Pérez, l’Attenzione integrale al paziente diabetico, la diagnosi e la riabilitazione nelle malattie cardiovascolari e la prevenzione, la ricerca e il trattamento del cancro appaiono tra le priorità più richieste.
Altri progetti includono la ricerca, l’analisi e l’intervento negli handicaps dell’udito, la scoperta precoce di problemi di neurosviluppo infantile, lo studio prenatale e neonatale ampliato e la vigilanza epidemiologica.
Mediante strategie proprie, tecnologie e assistenza per la prevenzione, la diagnosi precoce e il trattamento opportuno, dalle malattie pre-concepimento a quelle della terza età, le iniziative cubane guadagnano prestigio nazionale e mondiale.
“Attualmente, ha aggiunto la dirigente Mayda Mauri, “BioCubaFarma è formata da 32 imprese, 78 installazioni di produzione e circa 22.000 lavoratori, e fabbrica otto vaccini e 578 degli 857 medicinali che formano il quadro cubano di base.
I materiali biotecnologici (che riguardano l’industria) si combinano con servizi, attributi e le piattaforme tecnologiche, maneggiate da un capitale umano altamente competente che raggruppa 6325 universitari, 262 dottori, 1170 master in Scienze, 1300 tecnici,e 719 investigatori”, ha puntualizzato. Vincolando, tra gli altri, il Centro d’Ingegneria Genetica e Biotecnologia, il Centro d’Immunologia Molecolare, il Centro di Neuroscienze di Cuba e il Centro di Prove Immunologiche, il gruppo creato il 7 dicembre del 2012 rende possibile anche l’esportazione del know how, nella prevenzione, per esempio, dell’epatite B, del VIH e della meningite meningococcica.
L’efficacia dei programmi si appoggia inoltre su prodotti leader, come la Eritropoyetina Umana Ricombinante o il Heberprot-P (più di 100.000 pazienti diabetici sono trattati in 20 nazioni con il 78 % di efficacia per amputazioni evitate); biosimilari o innovatori per il cancro avanzato e vaccini terapeutici per i tumori della testa, del collo e del polmone (Nimotuzumab, Cimavax EGF e Racotumomab). “Le investigazioni,ha assicurato la specialista Mayda Mauri, sono dirette a 33 malattie infettive a 33 patologie oncologiche, 18 cardiovascolari e 7 nel diabete, tra i vari mali. Si contano anche una trentina di studi in venti paesi, 182 oggetti d’invenzione e 2300 richieste di registrazioni,1816 concesse in suolo straniero, con 893 registrazioni sanitarie.
Secondo Mayda Mauri, risaltano tra i modelli degli affari la creazione di cinque imprese miste all’estero e i contratti dei servizi di manifattura e di trasferimento tecnologico in Brasile, Venezuela, Sudafrica, India, Vietnam e Algeria. La futura presenza nella Zona di Sviluppo Mariel è molto attraente per BioCubaFarma per il regime speciale tributario che facilita qualsiasi documentazione e gestione.
BioCubaFarma appartiene interamente allo Stato cubano e, basata nel talento nazionale e con la salute del popolo come prima missione, si nutre di positivi indici sanitari ottenuti nell’ultimo mezzo secolo.
La strategia del ciclo chiuso: le attività d’investigazione, sviluppo, produzione e commercio nella stessa istituzione, le permettono d’essere auto sostenibile e unire la scienza all’economia, con un impatto nella sfera agricola e dell’allevamento.
Inoltre vi regnano la collaborazione interna tra le imprese, il lavoro con le università cubane, i centri specializzati e le altre entità straniere.
Prevedendo d’assicurare la complementarità dei programmi di salute, l’alleanza formata con l’impresa Commerciante dei Servizi Medici di Cuba e il Gruppo di Imprese Labiofam, è stata decisamente prioritaria.
Per i pazienti di altri paesi del mondo che decidono di farsi curare in Cuba, è un privilegio ricevere un’assistenza che garantisce indici di vita paragonabili a quelli dei paesi del detto primo mondo. Il dottor Eduardo Martínez Díaz, primo vice presidente, ha informato Granma Internacional che dal ristabilimento delle relazioni diplomatiche tra Cuba e gli Stati Uniti, non poche imprese nordamericane del settore bio-farmaceutico hanno visitato BioCubaFarma con l’obiettivo d’identificare aree di lavoro nelle due direzioni.
“Sono molte le compagnie statunitensi interessate ad introdurre i loro prodotti nel mercato cubano. Anche per Cuba è molto interessante, perchè sono molte le vite umane che si perdono nel nostro paese perché non possiamo accedere a medicinali e trattamenti esclusivi degli Stati Uniti”, ha affermato.
La popolazione cubana non è la sola danneggiata dal brutale blocco economico, commerciale e finanziario imposto dal governo di Washington. I nuovi prodotti che appartengono a BioCubaFarma e alle sue imprese, possono salvare molte vite di statunitensi. Per citare un esempio, negli Stati Uniti a più di 70.000 pazienti vengono amputate le gambe ogni anno, mentre Cuba conta sul Heberprot-P, prodotto unico a livello mondiale con il brevetto registrato in questo paese.
Il vicepresidente ha concluso che: “La comunità scientifica cubana e in particolare i lavoratori di BioCubaFarma desiderano che si rispetti il diritto alla vita, sia per i pazienti cubani che per i nordamericani, ed è nostro desiderio eliminare al più presto il blocco, la forma migliore per rendere reale il ristabilimento delle relazioni diplomatiche.