Fomentare un ambiente di controllo quotidiano che potenzi il lavoro ideologico, senza tralasciare le messe a fuoco economiche, ponendo enfasi sulle misure esemplari, è decisivo per affrontare in maniera efficace le illegalità e la mancanza di disciplina sociale.
Quest’idea è stata il denominatore comune degli interventi dei deputati della Commissione dell’Industria, le Costruzioni e l’Energia, che hanno dibattuto nella loro prima sessione di lavoro sulle illegalità scoperte nel 2015 dal Ministero della Costruzione e l’Industria, oltre alle azioni realizzate per sradicarle.
René Mesa, titolare del Ministero della Costruzione (Micons), ha informato che sino all’ottobre di quest’anno sono state scoperte 723 prove d’illegalità e tra queste 208 come reati. Inoltre sono state applicate 439 misure disciplinari.
Tra le principali azioni negative ha citato l’adulterazione dei processi tecnologici, l’estrazione illecita di aridi, e l’appropriazione indebita del cemento dei blocchi da parte degli autisti, in coordinamento con i tecnici delle opere, che accreditano come ricevuto tutto il prodotto.
Poi ha commentato la vendita illegale dei materiali della costruzione, la contraffazione delle mancanze negli inventari e l’appropriazione indebita delle risorse destinate alle vendite alla popolazione.
Altri problemi sono relazionati al controllo del combustibile, a pagamenti illeciti
ai lavoratori, super valutazione e incongruenze del bilancio delle spese, unito all’ insufficiente uso del limite indicato per i materiali pianificati per le operazioni.
Il ministro ha chiamato a incrementare le misure di sicurezza nelle opere per renderle efficienti e soprattutto per il loro controllo.
“Non possiamo continuare a tollerare spese superiori a quelle previste, con aumenti che in occasioni toccano il 40% per le perdite e le illegalità”, ha riferito.
“Durante la tappa analizzata, ha detto, sono stati scoperti 11 fatti di corruzione e solo tre con il sistema di controllo del Micons. Questo allarma sulla necessità di perfezionate i procedimenti, con il fine di realizzare supervisioni più integrali ed effettive. Anche se le sanzioni non corrispondono ai fatti, non sono sufficientemente esemplari e lasciano fessure nello stabilimento dell’utilizzo delle risorse, dall’origine alla destinazione finale.
C’è una mancanza di sistematicità del controllo e della fiscalizzazione interna, e per questo è vitale attualizzare costantemente il piano, per affrontare le illegalità. Soprattutto dobbiamo vincolare tutto questo ai lavoratori”, ha aggiunto.
Salvador Pardo, titolare del Ministero dell’Industria, ha parlato di 325 fatti straordinari scoperti in questo periodo, che hanno provocato un danno economico di più di due milioni di pesos.
Continuano i problemi dell’applicazione della politica dei magazzini, come il controllo degli inventari e delle linee di produzione.
Mancano l’esigenza e il buon esempio dei quadri e l’incorporazione dei lavoratori con le azioni di supervisione è insufficiente.
I fatti erano vincolati, tra l’altro, al furto di cuoio e di pelli e di colla da calzolaio; la sottrazione di cavi elettrici e per le comunicazioni, di strumenti sanitari, con irregolarità nella compra-vendita di rottami e la vendita di gas industriale ai lavoratori in proprio.
Dopo le presentazioni delle relazioni, i parlamentari hanno sottolineato la necessità d’implementare azioni efficaci per sradicare l’illegalità, perchè come ha detto José Cabrera, deputato di Minas de Matahambre, in provincia di Pinar del Río, “Non serve parlare dei piani per affrontare le azioni se alla fine non si dà una soluzione ai problemi e continuiamo a dibattere in ogni sessione sulle stesse deficienze”.
Francisca Saez, rappresentando il municipio camagüeyano di Nuevitas, ha segnalato l’esempio, il senso d’appartenenza e il rigore che devono caratterizzare l’esecutore dell’opera come il capo.
Rafael López, deputato de L’Avana, ha parlato del carattere burocratico di alcuni piani per affrontare le illegalità, che sono disegnati senza la partecipazione dei lavoratori.
L’accettazione di determinate illegalità da parte della popolazione, senza che questo generi proteste, è stata una delle preoccupazioni espressa daPedro Astraín, deputato di Mayarí.
“Per questo la lotta deve considerare il lavoro ideologico, le misure economiche e quelle che sono esemplari”, ha dichiarato.