Il pericolo di utilizzare la parola “Cuba”

Justo Cruz – https://lapupilainsomne.wordpress.com

bloqueo obama turismo1

Per quelli che dicono e pensano che il blocco contro Cuba è una favola (cubani compresi), ecco un piccolo aneddoto di ciò che è accaduto ad un cittadino europeo.

Jan Franke è un cittadino olandese che ha progettato trascorrere le sue vacanze a Cuba.

Come la cosa più normale del mondo decise di trasferire il denaro dal suo conto di risparmio nel Banco Amsterdam Trade Bank ad un conto corrente presso ING-Diba. Il denaro doveva essere utilizzato durante il suo viaggio a Cuba. Due giorni dopo aver fatto la transazione, Mr. Franke, si rende conto che il denaro non era stato ancora trasferito al suo conto corrente così decise di chiedere alla sua banca. Grande fu la sua sorpresa al sentire, da parte di un dipendente della stessa, che il suo denaro era stato confiscato perché al fare transazioni via on-line aveva scritto la parola “Cuba” come oggetto. Mr. Franke si affrettò a spiegare, al dipendente della banca, che la destinazione del denaro sarebbe la sua vacanza a Cuba, per questo aveva scritto “Cuba” come “oggetto”.

Quella stessa notte, e per fortuna, il signor Franke avrebbe ricevuto indietro il suo denaro, qualche giorno dopo avrebbe ricevuto la spiegazione per cui la banca aveva confiscato il suo denaro:

“Per ragioni politiche e commerciali si devono controllare minuziosamente le transazioni che sono legate a determinati paesi. Per autorizzare tali operazioni è necessario verificare certe informazioni su tali clienti. Per questo motivo si confisca il denaro finché non si ricevono tali informazioni”.

Questa è stata la spiegazione ricevuta da parte dell’impiegato della banca. A titolo di scuse il signor Franke ha ricevuto, dalla banca ING-Diba, 10 euro come bonus.

Come base giuridica per prendere tale decisione l’impiegato della banca fece allusione all’articolo 25h della Legge delle Banche di Crediti che nel suo comma 2 stabilisce che:

“Tutte le banche sono obbligate a monitorare tutti i conti dei suoi clienti per evitare transazioni dubbie volte al riciclaggio di denaro o per commettere atti terroristici”.

Per me, come cubano, mi piacerebbe sapere in quali di queste categorie è la mia piccola isola caraibica.

Spero che il signor Franke non desista dalla sua idea di visitare Cuba.

A te, amico, ricordo, d’ora in poi devi fare molta attenzione quando utilizzi la parola “Cuba”, ti può costare molto caro …

El peligro de utilizar la palabra “Cuba”

Por Justo Cruz

Para aquellos que dicen y piensan que lo del Bloqueo contra Cuba es un cuento (cubanos incluidos), aquí les dejo una pequeña anécdota de lo que le pasó a un ciudadano europeo.

Jan Franke es un ciudadano Holandés que tiene planificado pasar sus vacaciones en Cuba. Como la cosa más normal del mundo, decidió trasferir su dinero de su cuenta de ahorro en el Banco Amsterdam Trade Bank hacia su cuenta corriente en el ING-Diba. El dinero debía ser utilizado durante su viaje a Cuba. A los dos días de haber hecho la transacción el señor Franke se da cuenta que el dinero todavía no había sido transferido a su cuenta corriente por lo que decidió preguntar a su banco. Grande fue su sorpresa al escuchar de parte de un empleado del mismo que su dinero había sido confiscado porque al hacer la transacción vía online había escrito la palabra “Cuba” como asunto. El señor Franke se apresuró a explicarle al empleado del banco que el destino del dinero sería sus vacaciones en Cuba, por eso había escrito “Cuba” como “asunto”.

Esa misma noche y por suerte el señor Franke recibiría su dinero de vuelta, unos días después recibiría la explicación por la cual el banco había confiscado su dinero:

“Por motivos políticos y de negocios se deben verificar minuciosamente transacciones que estén relacionadas con determinados países. Para autorizar esas transacciones es necesario verificar ciertas informaciones sobre esos clientes. Por esa razón se confisca el dinero hasta tanto no se reciban esas informaciones”.

Esa fue la explicación recibida de parte del empleado del banco. A modo de disculpa el señor Franke recibió de parte del banco ING-Diba 10 Euros como bonificación.

Como fundamento jurídico para tomar dicha decisión el empleado del banco hizo alusión al artículo 25h de la Ley de Bancos de Créditos que en su inciso 2 estipula que:

“Todos los bancos están obligados a vigilar todas las cuentas de sus clientes para evitar transacciones dudosas, destinadas al lavado de dinero o para cometer actos terroristas”.

A mi como cubano me gustaría saber en cuales de esas categorías se encuentra mi pequeñita isla del Caribe.

Espero que el señor Franke no desista de su idea de visitar a Cuba.

A ti, amigo, recuerda, a partir de ahora debes tener mucho cuidado a la hora de utilizar la palabra “Cuba”, te puede salir muy caro….

Share Button

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.