Tardi per rettificare

Arthur Gonzalez https://heraldocubano.wordpress.com

marco rubio- ileanaq lehtinen balserosDavanti la valanga di cubani che arriveranno nelle prossime settimane a Miami, dal Costarica e Panama, i congressisti di origine cubana gridano contro la Legge di Aggiustamento Cubano, che tanto hanno difeso come parte della guerra mediatica contro Cuba che gli permise ottenere scranni politici e molti soldi.

Dopo mezzo secolo di esistenza della Legge che adattò lo status migratorio a centinaia di sbirri, assassini, torturatori e ladri del governo del dittatore Fulgencio Batista lo scorso martedì, 12.01.16, il senatore Marco Rubio ha presentato al Congresso USA una legge per porre fine all’ammissibilità automatica dei “rifugiati” cubani che si beneficiano dei programmi federali di assistenza pubblica.

Non c’è miglior medicina del tempo e trascorsi 50 anni d’imposizione della Legge di Aggiustamento Cubano, con il malsano intento di far credere agli statunitensi e al mondo che i cubani arrivano negli USA “fuggendo” dal comunismo, oggi devono riconoscere l’inganno e la menzogna, poiché i cubani, come centinaia di migliaia di latini, vanno in cerca di miglioramenti economici e nient’altro.

La menzogna ha cominciato a svelarsi quando migliaia di presunti “rifugiati politici” tornavano a Cuba per vedere i loro famigliari e godere delle sue spiagge, senza essere molestati da autorità alcuna, qualcosa la che mafia anti cubana di Miami ha cercato di ostacolare, prima, minacciando coloro che viaggiano a Cuba, e poi di occultare la verità.

Ora la città di Miami non ha fondi disponibili per fornire gli aiuti che ricevono solo i cubani, privilegiati dalla Legge di Aggiustamento, e per questo ai politici che sono stati eletti dalla Florida, come Ileana Ros-Lehtinen, Mario Diaz-Balart e lo stesso senatore Rubio, non gli è rimasta altra alternativa che cercare una formula per mitigare la triste realtà, ma rifiutando l’abrogazione di questa legge assurda che è costata migliaia di vite, nel tentativo di raggiungere il suolo USA.

Per Marco Rubio, nelle sue più recenti dichiarazioni, “è scandaloso quando si sfrutta la generosità del popolo USA”, in particolare quando agli individui che dicono di star fuggendo dalla repressione a Cuba gli si dà il benvenuto e gli si permette ottenere l’aiuto federale in base alla loro difficile situazione, solo per spesso tornare nello stesso posto da cui hanno detto di star fuggendo”.

Ma ciò che è veramente scandaloso è che il presidente Dwight Eisenhower inaugurasse, nel dicembre 1960, il Centro d’Emergenza di Rifugiati cubani a Miami, dando la categoria di “rifugiati” agli assassini e torturatori del regime di Bastita e si rifiutasse di estradare a Cuba coloro che fuggirono illegalmente dalla giustizia, nonostante le richieste ufficiali del Governo cubano.

Non c’è mai stata alcuna base giuridica per affermare che i cubani fuggivano dal comunismo, ma le campagne stampa per demonizzare la Rivoluzione cubana, avevano bisogno di questi termini come giustificazione dei miliardi che la Casa Bianca approvava per proteggere gli sbirri e posteriormente coloro che cercavano solo miglioramenti economici in un paese del primo mondo.

E’ troppo tardi perché il senatore Marco Rubio riconosca che non sono rifugiati politici e che i contribuenti USA non possono continuare a pagare, con le loro tasse, il mantenimento dei cubani che prendono i benefici della detta Legge.

Rubio dovrebbe sapere che il presidente John F. Kennedy, nella sua ostilità contro la Rivoluzione cubana, approvò, nel 1961, il Programma per i Rifugiati Cubani (Cuban Refugee Program), destinato a facilitare l’integrazione degli “esiliati”, e che il bilancio iniziale di tale programma fu di 4 milioni di $ nel 1961, 38 milioni nel 1962, raggiungendo la cifra di 144 milioni di $ nel 1972. Questo programma è durato 15 anni e costato 727 milioni di dollari al Tesoro USA; spesa assunta per soddisfare la politica anticubana progettata dal governo e dalla CIA, nel loro tentativo di distruggere la Rivoluzione socialista, che tanto li disturba.

Nessuna di queste ottuse misure raggiunse i suoi obiettivi e davanti all’attuale situazione di mancanza di fondi corrono, disperati, a cercare di modificare il mostro che loro stessi hanno creato.

Per avere un quadro più chiaro di ciò che sta accadendo è sufficiente rilevare che dopo che Obama e il presidente cubano Raul Castro hanno annunciato il ripristino delle relazioni diplomatiche, il 17.12.14, l’entrata di cubani negli USA, senza visto, s’incrementò davanti al timore che la Legge fosse eliminata.

Lo scorso anno fiscale, 2014-2015, entrarono negli USA dal confine con Messico e Canada, 43159 cubani, che immediatamente hanno ricevuto il trattamento come “esiliati politici”.

usa residente cardI costi che genera tale qualificazione, solo per i cubani, è molto alto, perché ognuno riceve $ 200 al mese più 170 in buoni pasto per sei mesi consecutivi. Inoltre, ottengono un’assicurazione medica e dentale tra i 6 ei 10 mesi per gli adulti e i minori possono ricevere l’assistenza del programma Medicaid fino a raggiungere i 18 anni.

La spesa non si ferma; le persone con più di 65 anni, dopo aver ottenuto la residenza legale negli USA, ricevono 730 $ di Aiuto Supplementare (SSI), rilasciato dal Social Security Administration, cosa che eleva le spese dello Stato della Florida ed eccede i suoi fondi, potendoli utilizzare in opere sociali.

Le cifre ufficiali dello Stato della Florida sostengono che le spese occasionate dai “rifugiti” cubani in Florida, ammontano a 300,8 milioni di dollari nel solo 2014, e in base alle ricerche svolte da The Sun-Sentinel, i benefici ai cubani costano ai contribuenti USA oltre 680 milioni l’anno; tutto ciò per la caparbia insistenza dei membri della mafia anti cubana, impadronita, nel Congresso, della politica verso Cuba.

L’odio verso la Rivoluzione che ha restituito al popolo la sua dignità, ha accecato i mafiosi e lì ci sono le conseguenze.

Così José Martí dichiarò: “… le pietre dell’odio, col tempo al sole, puzzano e si sgretolano, come masse di fango”.

Tarde para rectificar

Por Arthur González

Ante la avalancha de cubanos que arribarán en las próximas semanas a Miami, procedentes de Costa Rica y Panamá, los congresistas de origen cubano dan gritos contra la Ley de Ajuste Cubano, que tanto han defendido como parte de la guerra mediática contra Cuba que les permitió ganar escaños políticos y mucho dinero.

Después de medio siglo de existencia de la Ley que le ajustó el estatus migratorio a centenares de esbirros, asesinos, torturadores y ladrones del gobierno del dictador Fulgencio Batista, el pasado martes 12.01.2016, el senador Marco Rubio, presentó ante el Congreso de Estados Unidos, una ley para poner fin a la elegibilidad automática de los “refugiados” cubanos que se benefician de los programas federales de ayuda pública.

No hay mejor medicina que el tiempo y transcurrido 50 años de impuesta la Ley de Ajuste, con la malsana intención de hacerle creer a los estadounidenses y al mundo de que los cubanos llegan a ese país “huyendo” del comunismo, hoy tienen que reconocer el engaño y la mentira, pues lo cubanos al igual que cientos de miles de latinos, van buscando mejoras económicas y no otra cosa.

La mentira comenzó a desmoronarse cuando miles de los supuestos “perseguidos políticos” regresaban a Cuba para ver a sus familiares y disfrutar de sus playas, sin ser molestados por ninguna autoridad, algo que la mafia anticubana de Miami trató de dificultar, primeramente, amenazando a los que se viajan a Cuba, y posteriormente en ocultar la verdad.

Ahora la ciudad de Miami no tiene fondos disponibles para entregar las ayudas que reciben solo los cubanos privilegiados con la Ley de Ajuste, y por eso los políticos que han sido electos por la Florida como Ileana Ros-Lehtinen, Mario Díaz-Balart y el propio senador Rubio, no les ha quedado otra alternativa que buscar una fórmula para palear la triste realidad, pero resistiéndose a la derogación de tan absurda Ley que ha costado miles de vidas, en el intento por llegar a tierra norteamericana.

Para Marco Rubio, según sus declaraciones más recientes, “es indignante cuando se explota la generosidad del pueblo estadounidense”, particularmente cuando a los individuos que dicen estar huyendo de la represión en Cuba se les da la bienvenida y se le permite obtener la ayuda federal en base a su difícil situación, sólo para volver a menudo para el mismo lugar del que decían estar huyendo”.

Pero lo que resulta verdaderamente indignante es que el presidente Dwight Eisenhower, inaugurara en diciembre de 1960 el Centro de emergencia de Refugiados cubanos en Miami, dándole categoría de “refugiados” a los asesinos y torturadores del régimen de Bastita, y se negara a extraditar a Cuba a los que huyeron ilegalmente de la justicia, a pesar de los reclamos oficiales del Gobierno cubano.

Nunca hubo basamento legal para afirmar que los cubanos huían del comunismo, pero las campañas de prensa para satanizar a la Revolución cubana, necesitaban de esos términos como justificación de los miles de millones que la Casa Blanca aprobaba para proteger a los esbirros, y posteriormente a los que buscaban solo mejoras económicas en un país del primer mundo.

Es muy tarde para que el senador Marco Rubio reconozca que no son refugiados políticos y que los contribuyentes estadounidenses no pueden seguir pagando de sus impuestos, el sostenimiento de los cubanos que se acogen a los beneficios de dicha Ley.

Rubio debería saber que el presidente John F. Kennedy, en su hostilidad contra la Revolución cubana, aprobó en 1961 el Programa de Refugiados Cubanos (Cuban Refugee Program), destinado a facilitar la integración de los “exiliados”, y que el presupuesto inicial de tal programa fue de 4 millones de dólares en 1961, de 38 millones de dólares en 1962, hasta alcanzar la cifra de 144 millones de dólares en 1972. Ese programa duró 15 años y le costó 727 millones de dólares al Tesoro estadounidense, gasto asumido para satisfacer la política anticubana diseñada por el Gobierno y la CIA, en su intento por destruir a la Revolución socialista que tanto les molesta.

Ninguna de esas medidas obtusas logró sus objetivos y ante la actual situación de falta de fondos, corren desesperados a tratar de modificar el monstruo que ellos mismos crearon.

Para tener una idea más clara de lo que está sucediendo, basta señalar que después que Obama y el presidente cubano Raúl Castro anunciaran el restablecimiento de relaciones diplomáticas el 17.12.2014, la entrada de cubanos a Estados Unidos sin visas, se incrementó ante el temor de que la Ley fuese eliminada.

El pasado año fiscal 2014-2015 ingresaron a Estados Unidos desde la frontera con México y Canadá, 43 mil 159 cubanos, los que recibieron de inmediato el tratamiento de “asilados políticos”.

Los gastos que genera ese calificativo, solo para los cubanos, es muy alto, pues cada uno recibe 200 dólares mensuales más 170 en bonos de alimentos durante seis meses consecutivos. Además, obtienen un seguro médico y dental entre seis y 10 meses para los adultos, y los menores de edad pueden recibir ayuda del programa de Medicaid hasta que alcancen los 18 años.

El gasto no se detiene; las personas mayores de 65 años, después que obtienen la residencia legal en Estados Unidos, reciben 730 dólares de Ayuda Suplementaria (SSI), entregado por la Administración de Seguridad Social, algo que eleva los gastos del Estado de Florida y rebasa sus fondos, pudiéndolos emplear en obras sociales.

Cifras oficiales del estado de Florida arrojan que los gastos ocasionados por los “refugiados” cubanos en Florida, ascendieron a 300,8 millones de dólares solo en el 2014, y según una investigación ejecutada por el diario The Sun-Sentinel, los beneficios a los cubanos les cuestan a los contribuyentes estadounidenses más de 680 millones anuales; todo eso por la insistencia recalcitrante de los miembros de la mafia anticubana, adueñada en el Congreso de la política hacia Cuba.

El odio hacia la Revolución que devolvió al pueblo su dignidad, ha cegado a los mafiosos y ahí están sus consecuencias.

Por eso José Martí afirmó: “…las piedras del odio, apoco de estar al sol, hieden y se desmoronan, como masas de fango”.

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