Il sacerdote Dario Echeverry, segretario della Commissione di Conciliazione Nazionale della chiesa della Colombia (CCNI), ha detto che la ricerca dei resti del religioso e guerrigliero Camilo Torres è una chiave per la riconciliazione del paese.
In una dichiarazione pubblicata dal quotidiano El Tiempo de Bogotá, padre Echeverry sostiene che la figura di Torres si è ridotta semplicemente a quella di guerrigliero e si sono dimenticate cose importanti della sua personalità.
“Camilo Torres era un buon sacerdote, un politico e un accademico. Partecipò alla fondazione della Facoltà di Sociologia dell’Università Nazionale e far conoscere tutto questo vale la pena”, ha segnalato il segretario della CCNI.
I commenti del religioso giungono dopo la decisione del presidente della Repubblica, Juan Manuel Santos, di ordinare la ricerca di resti mortali del sacerdote-guerrigliero al ministero della Difesa, come gesto simbolico nella ricerca di un cammino di pace.
La decisione di Santos è avvenuta dopo che l’Esercito di Liberazione Nazionale – ELN – ha chiesto al presidente alcuni giorni fa di ricercare il corpo del rivoluzionario colombiano in occasione dei 50 anni dalla sua morte in combattimento, richiesta che questa forza guerrigliera definisce un gesto di pace da parte dell’esecutivo.
El Tiempo ha segnalato che per incontrare il cadavere di chi fu uno dei fondatori del ELN, ha interceduto anche l’arcivescovo di Cali, Darío de Jesús Monsalve.
Il quotidiano della capitale ha citato le parole dell’analista León Valencia, che fu militante del ELN, e che ha affermato che questa guerriglia non dà crédito alle versioni che indicano che i resti furono consegnati al fratello di Camilo, Fernando Torres, già deceduto, o che sono sepolti in un cimitero della città di Bucaramanga.
Riferendosi alla personalità di Torres, Valencia ha detto che lui riempiva le piazze di tutto il paese, era un simbolo di ribellione e protesta e per questo esporre il suo cadavere era come un emblema, un punto di riferimento che il governo di allora non voleva.
Il religioso e rivoluzionario colombiano è morto nel 1966 nel settentrionale dipartimento di Santander, in uno scontro tra il ELN e la V Brigata dell’Esercito Nazionale comandato allora dal già defunto generale Álvaro Valencia Tovar.
Il noto scrittore e giornalista Enrique Santos Molano ha affermato che il corpo è sempre a Santander, nella zona dove morì combattendo.
La cosa più probabile è che i resti di Camilo Torres si trovino a Patio Cemento, nel municipio di San Vicente de Chucurí (Santander) e che è lì che si devono iniziare le ricerche.