Pedro Pablo Gómez https://lapupilainsomne.wordpress.com
Tutti i candidati politici nel mondo occidentale, nella loro cammino i ascesa verso un titolo presidenziale, fanno numerosi compromessi con le cosiddette lobby di pressione per essere sostenuti che siano di ordine politico o economico; il caso dell’attuale presidente eletto in Argentina, Mauricio Macri, non fa eccezione alla regola. Oltre ai suoi impegni con la sua classe sociale, la borghesia nazionale e i suoi patti con altre tendenze, c’è stato uno che segna chiaramente le sue proiezioni attuali, quello fatto con l’importante lobby ebraica stabilita in quel paese.
Indipendentemente dal criticabile atto terroristico dell’esplosione della sede dell’AMIA, avvenuto decenni fa, dove ci furono decine di morti e numerosi feriti, le autorità esistenti in quel momento cercarono d’incolpare diplomatici iraniani senza aver alcun indizio né prova definitiva che lo dimostrasse, il tutto supportato dai rappresentanti dell’apparato di sicurezza nella persona di ”Jaime” Stiuso, responsabile allora di controllare la causa che oggi si troverebbe fuggitivo in territorio USA e di cui si solleva la possibilità di un ritorno all’Argentina, con Macri al governo.
Nel periodo pre-campagna elettorale, attraverso la gestione del procuratore Alberto Nisman, fu riaperto questa caso, nel quale si cercava di coinvolgere, in qualche modo, l’allora presidentessa Cristina Fernandez, con l’accusa di avere manipolato l’indagine dei fatti, cosa successivamente scartata, nonostante il suicidio del procuratore attuante, una morte che anche hanno cercato di usare contro il governo Kirchner.
Ora, la famiglia di Nisman e della comunità ebraica in Argentina, hanno richiesto al presidente la sua mediazione per la riapertura del caso. Macri si è detto soddisfatto e affermò che avrebbe sostenuto la petizione, che consentirebbe ancora la persecuzione dell’ex presidentessa, creerebbe una cappa di sospetti sul suo ruolo nel caso e genererebbe il dubbio nella popolazione a beneficio del nuovo governo e dei settori della destra impegnati a screditare il Kirchnerismo.
Il problema è più chiaro dovuto alla crisi popolare che colpisce al governo di Macri, per le sue misure antipopolari e che colpiscono le masse operaie e i settori più bisognosi del paese, per la sua dedizione agli interessi del capitalismo internazionale e la suo agire neoliberale, dal primo giorno del suo governo. Cioè, la vecchia tattica di distogliere l’attenzione da ciò che sta accadendo e nel frattempo gettare fango sull’ex presidentessa e il suo governo.
Nonostante ciò che comporta la riapertura del caso e di coloro che ci sono dietro ad esso, vale la pena allertare gli attori politici internazionali del senso delle azioni di Macri, a proprio beneficio e non precisamente a favore della repubblica Argentina.
Las deudas de Macri
Por Pedro Pablo Gómez
Todos los denominados políticos en el mundo occidental, en su camino de ascenso a un título presidencial, hacen numerosos compromisos con los denominados lobbies de cabildeo, para su apoyo ya sea de orden político o económico, el caso del actual elegido presidente en la república Argentina, Mauricio Macri no es la excepción de la regla. Aparte de sus compromisos con su clase social, la burguesía nacional y sus pactos con otras tendencias, hubo uno que marca claramente sus proyecciones actuales, los que hizo con el importante lobby judío establecido en ese país.
Con independencia de lo criticable del hecho terrorista de la voladura de la sede de la AMIA, ocurrido décadas atrás, donde hubo varias decenas de muertos y numerosos heridos, las autoridades existentes en aquel momento trataron de inculpar a diplomáticos iraníes sin haber ningún indicio ni prueba concluyente que lo demostrara, todo ello apoyado por representantes del aparato de seguridad en la persona de ‘’Jaime’’ Stiuso, encargado en aquel entonces del control de la causa quien ahora estaría prófugo en territorio norteamericano y se plantea la posibilidad de su regreso a Argentina al estar Macri al frente del gobierno.
En la etapa previa a la campaña electoral, a través de la gestión del fiscal Alberto Nisman fue reabierta dicha causa donde se trataba de implicar de alguna manera a la entonces presidenta Cristina Fernández por supuestamente haber manipulado la investigación de los hechos, cosa posteriormente descartada, a pesar del suicidio del fiscal actuante, una muerte que también se intentó utilizar contra el gobierno kirchnerista.
Ahora, familiares de Nisman y de la comunidad judía en Argentina reclamaron al presidente su intermediación para la reapertura de la causa. Macri se mostró complacido y afirmó daría su apoyo a la solicitud, lo cual permitiría el encausamiento nuevamente de la ex presidenta, crearía un manto de sospecha sobre su actuación en el caso y generaría la duda en la población en beneficio del nuevo gobierno y los sectores de la derecha empeñados en desacreditar el kirchnerismo.
El problema queda más claro debido a la crisis popular que padece el gobierno de Macri por sus medidas antipopulares y que afectan a la masa trabajadora y sectores mas necesitados del país, por su entrega a los intereses del capitalismo internacional y su accionar neoliberal desde el primer día de su gobierno. O sea, la vieja táctica de desviar la atención de lo que ocurre y de paso echar lodo sobre la ex presidenta y su gobierno.
Con independencia de lo que entraña la reapertura de la causa y quiénes están detrás de ello, no está de más alertar a los actores políticos internacionales del sentido de las acciones de Macri en beneficio propio y no precisamente a favor de la república Argentina.