“Con questo stato di tensione in Haiti, la nazione potrebbe perdere la sovranità, per via di un intervento straniero”, ha avvertito il Ministro d’Informazione di questo paese, Mario Dupuy.
“Questa situazione si potrebbe verificare se l’opposizione continuerà ad organizzare manifestazioni che divengono azioni violente e se dal lato del potere non si patteggia un accordo per eleggere il prossimo presidente”, ha detto.
“Se continuiamo ad inviare segnali che dimostrano che non possiamo maneggiare il nostro paese, altri lo faranno per noi (…) possiamo diventare un pericolo per i nostri vicini dell’emisfero”, ha allarmato Dupuy.
Il ministro ha anche sottolineato la necessità di mantenere la calma nelle città e l’importanza della stabilità politica per avanzare nel progresso economico di Haiti. In questo senso ha esortato i politici e dare priorità agli interessi nazionali al disopra delle loro pretese individuali e a facilitare la convocazione delle elezioni.
Dopo la rinuncia alla candidatura per la presidenza del rappresentante dell’opposizione, Jude Celestin, per presunta frode, la crisi nella nazione dei Caraibi è divenuta più acuta.
L’opposizione ha promosso negli ultimi giorni azioni violente che hanno generato lo smembramento del Consiglio Elettorale Provvisorio e l’annullamento del ballottaggio che era previsto per il 24 gennaio.