Bolivia complotto internazionale contro il Sí

Referendo_Bolivia_2016http://it.granma.cu

Il ministro boliviano alla Difesa, Reymi Ferreira, ha denunciato le coincidenze della campagna dell’opposizione al Sì nel prossimo referendum, con il complotto implementato nella campagna elettorale contro la sinistra in Argentina e Venezuela.

In una dichiarazione diffusa dai media radiofonici, Ferreira ha affermato che lo schema, fondato in una struttura continentale, è giunto in Bolivia e vuole promuovere il NO alla riforma costituzionale, basato su menzogne che inondano le reti sociali e i titoli dei media della comunicazione.

“Qualsiasi analista lo può vedere. Il NO è una campagna basata nella distorsione e la menzogna”, ha sottolineato il titolare alla Difesa che ha aggiunto che negare la possibilità di una nuova elezione nel 2019 del presidente Evo Morales e del vicepresidente Álvaro García manca di proposte alternative.

Inoltre ha aggiunto che : “Si nota immediatamente che questo è parte di un complotto che non è solo nazionale, ma che è parte di una struttura continentale, con campagne elaborate e finanziate dagli Stati Uniti, che cercano di confondere l’elettorato”, ha detto in un’intervista con la rete radiofonica Patria Nueva.

Ferreira ha allarmato che gli elementi che sono stati usati nelle campagne elettorali contro le sinistre di Argentina e Venezuela sono gli stessi che si usano in Bolivia per promuovere il No alla riforma costituzionale e per evitare che il binomio presidenziale si presenti come candidato alle elezioni del 2019, ed ha sostenuto che il filo conduttore contro le sinistre regionali si ripete in Bolivia con posizioni “superficiali” che distorcono la verità, augurano eventuali rotture istituzionali e deteriorano il regime democratico, con esempi senza giustificazioni nella realtà.

La parte più drammatica di questo complotto è che i mezzi di comunicazione nazionali aderiscono a questo processo e senza il minimo di etica mentono in forma tendenziosa e astuta alla popolazione con notizie false per promuovere il No alla riforma costituzionale.

“A mio giudizio la comunicazione come bene pubblico deve giungere pulita alla popolazione, dato che se viene inquinata, fa solamente danni” ha detto ancora.

Share Button

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.