Forze Insorte di Liberazione Culturale

Luis Britto Garcia https://nostramerica.wordpress.com/

ddhh cukturaLo scrittore e militante Luis Britto García riflette con un umore amaro e resistente sul ruolo degli intellettuali e sul loro impegno politico.

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Infiltrazioni dei corpi di spionaggio statunitensi hanno individuato il più pericoloso movimento sovversivo contro l’egemonia imperiale.

Ogni guerra è una battaglia culturale che mobilita divisioni di monopoli della disinformazione, brigate di propaganda, battaglioni di apparati ideologici, quinte colonne di intellettuali organici, plotoni di benpensanti. Sul fronte opposto, la pericolosa resistenza del pensiero.

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Macchine di analisi di contenuto, programmi che annodano fili, sistemi di elaborazione di dati sono riusciti a scoprire operazioni complicate fin dalla metà del secolo scorso delle pericolose FILC, Forze Insorte di Liberazione Culturale. Ogni combattente un esercito, gli eserciti combattenti delle FILC sono autosufficienti, si mantengono grazie alle risorse del territorio senza l’appoggio delle autorità legittime e addirittura in aperto conflitto con loro. I combattenti che formano gli eserciti delle FILC spuntano dappertutto come l’erba cattiva; sono semiautonomi, non si uniscono se non in maniera transitoria e per litigare mutuamente o, per amore dell’anarchia, non tardano a ritornare al loro stato di insubordinazione naturale per cui, farne fuori uno vuol dire lasciare gli altri vivi e attivi. Inutile cercare un capo per eliminarlo perché ognuno fa quello che gli pare. Gli eserciti combattenti delle FILC a volte operano in collaborazione con le forze armate insorgenti, ma riescono a sopravvivere pure allo sterminio di queste ultime e dalla clandestinità pensano con un furore raddoppiato. Temporaneamente gli eserciti combattenti delle FILC possono essere disattivati privandoli dei loro armamenti tipo editoriali, studi grafici o stamperie clandestine, loro ne inventano immediatamente altri più pericolosi come le farse politiche, le Cattedre satiriche, le Marce degli Stolti o graffiti o film o romanzi o telenovele o canzoni o progetti architettonici o quadri geniali che esplodono polverizzando macchinari di partito o industrie culturali.

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Inutile eliminare i combattenti delle Forze Insorte di Liberazione Culturale perché il loro esempio sopravvive; inutile comprarli perché le loro opere sopravvivono; inutile seppellirli vivi, tagliargli le mani o mandarli in esilio perché come il seme non muoiono, ma fioriscono. Non conta che qualche governo faccia pace con loro: se quello cade, loro staranno lì, come sempre. Insorti.

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