Un’epidemia della dengue emorragica accaduta a Cuba nel 1981, che causò 158 morti, tra questi 101 bambini, è stata introdotta deliberatamente nel paese dagli Stati Uniti, conferma un’investigazione che ha pubblicato la rivista Bohemia.
La pubblicazione riporta nella sua pagina web che l’articolo “Prima epidemia della dengue emorragica nelle Americhe, 1981: nuove conoscenze sull’agente causante” offre evidenze scientifiche che corroborano l’accusa fatta da Cuba.
La sua autrice principale, la dottoressa in Scienze Rosmari Rodriguez, ricercatrice dell’Istituto di Medicina Tropicale Pedro Kouri (IPK), è stata premiata per questo risultato col Gran Premio nel Concorso Annuale di Salute 2015.
Rodriguez segnalò che negli anni 90, l’IPK, insieme ad istituzioni simili di altri paesi, realizzò studi per caratterizzare il ceppo causante l’epidemia della dengue emorragica del 1981.
Ciò risultò sufficiente per dimostrare che il ceppo causante dell’epidemia del 1981 aveva gran similitudine con quello del laboratorio Nuova Guinea C, isolato nel 1944 (prima volta che si isolò la dengue 2 nel mondo), ha spiegato.
Gli esperti cubani hanno scoperto la sequenza del genoma completo di ceppi virali raccolti in differenti momenti dell’epidemia, per dimostrare che non si trattava di un inquinamento da laboratorio.
Nel 1983, ricorda Bohemia, lo scientifico Gustavo Kourì denunciò questa aggressione biologica contro Cuba in un congresso di Medicina Tropicale a Calgary, in Canada.
I cubani dimostrarono evidenze nel 1995 sulla similitudine del ceppo circolante nel 1981 a Cuba, con il primo della dengue 2 isolato nel mondo, conosciuto come quello di riferimento.
I ricercatori cubani riuscirono ad amplificare e riprodurre la sequenza del genoma completo dei ceppi originali ottenuti in differenti momenti dell’epidemia del 1981, per mezzo di strumenti bioinformatici, che permisero definire con elevata certezza la relazione genetica dei ceppi cubani del 1981 con il ceppo Nuova Guinea C.
Dopo aver analizzato le sequenze di ceppi in distinti momenti dell’epidemia notarono che, sebbene tutte erano simili a quelle del Nuova Guinea del 1944, c’erano delle differenze tra i ceppi cubani. Cioè che il virus aveva sofferto dei cambiamenti durante il periodo epidemico.
Da Prensa Latina
Traduzione di Ida Garberi