Il vicepresidente boliviano, Álvaro García Linera, ha denunciato ieri i tentativi della destra per destabilizzare il paese e chiedere un nuovo processo di revoca del presidente Evo Morales.
“L’opposizione vuole intimorire ed evitare di considerare la volontà delle persone residenti nelle zone periferiche e rurali”, ha sostenuto García Linera durante una conferenza stampa nella capitale, ha informato PL.
Inoltre ha denunciato che i settori della destra cominciano a chiedere l’allontanamento di Morales dal Governo.
Il presidente Evo Morales è stato eletto la prima volta nel 2006 con il 54% dei voti e due anni dopo ha superato un referendum di revoca con il 67% dei voti.
Il vice presidente ha riferito in particolare le dichiarazioni del quotidiano El Deber nell’orientale dipartimento di Santa Cruz e di Manfred Reyes Villas, dell’opposizione, evaso dalla giustizia boliviana e rifugiato negli Stati Uniti, uno dei leader della campagna per il NO per la consultazione popolare di questo 21 febbraio, giorno in cui sei milioni di boliviani sono stati convocati alle urne per pronunciarsi su una modifica alla Costituzione che permetterebbe la ripresentazione come candidati alla presidenza di Evo Morales e del vicepresidente Álvaro García Linera nelle elezioni del 2019.
Alla chiusura di questa edizione di Granma erano stati contati il 99.37% dei voti.
Il NO ha ottenuto il 51.34% e il Sí il 48.66% si legge nella pagina web del Tribunale Supremo Elettorale della Bolivia.