50 anni fa nacque Granma Internacional, nel febbraio del 1966, un mese dopo la riunione dei ribelli dei tre continenti: i delegati e gli invitati alla Conferenza Tricontinental che creò l’Organizzazione di Solidarietà dei Popoli di Africa, Asia e America Latina.
Gli organizzatori della Conferenza chiesero durante la tappa preparatoria alla direzione del quotidiano Granma, in attesa dell’inizio, di organizzare un gruppo di traduttori e giornalisti con il fine di offrire un supplemento del giornale con le informazioni sul suo sviluppo nelle tre lingue che si usavano nella riunione: inglese, francese e portoghese, oltre allo spagnolo.
Il risultato ottenuto con quell’iniziativa fu così soddisfacente rispetto alla riuscita della sua realizzazione sia per gli articoli e le informazioni come nella circolazione della pubblicazione, che si creò la necessità di mantenerla in qualche modo.
L’idea fu bene accolta dalla direzione del quotidiano, il cui direttore Isidoro Mamierca creò una riunione per discutere come realizzarlo, dato che ai partecipanti alla conferenza piacque tanto che al termine trasformarono il loro ringraziamento in proproste e domande su come pensavamo di dare una continuità all’iniziativa.
La OSPAAAL ebbe come idea centrale la strategia dell’unità della lotta rivoluzionaria del Terzo Mondo disegnata da Fidel e dal Che per la liberazione dei paesi ancora sotto dominio coloniale e neo coloniale.
Molti governi di quei paesi stavano combattendo in questo senso nonostante gli ostacoli e soprattutto le cospirazioni dei servizi segreti dei paesi oppressori .
Granma Internacional nacque con quella impronta, quasi figlio della Conferenza Tricontinental effettuata a L’Avana, dove tutti chiedevano di Che Guevara che era allora in uno dei fronti guerriglieri del già Congo Belga e in realtà si preparava per partire per la Bolivia e aprire un altro fronte di guerriglia.
Anche se il Che era apparentemente assente, fu insieme a Fidel simbolo e balauardo della riunione attraverso il suo messaggio alla Tricontinental, ed espose la teoria e la tattica midollo della conferenza: creare uno, due, molti Vietnam.
Ricevemo lappoggio di molti compaganai e in particolare della direzione del Partito e del suo Dipartimento Ideologico.
Cominciammo con il nome di Riassunto Settimanale di Granma, una delle alternative che si discutevano nella citata riunione.
Un’altra era ispirata a Le Monde Hebdomedaire, con l’idea principale che non ci potevamo limitare a riprodurre il quotidiano. L’ambito di questa pubblicazione era differente e quindi lo dovevano essere anche i loro contenuti.
Questo si realizzò più tardi, quando cominciarono a concretarsi le idee dell’unità della lotta nei tre continenti e si aprì ilpasso all’impronta di Fidel e del Che in Africa e in particolare l’epopea della liberazione delle colonie portoghesi, dove Cuba dimostrò che non erano solo parole la disposizione di versare anche il nostro sangue , come aveva asicurato prima Fidel, se era necessario, per completare la strategia di liberazione del Viet Nam in Asia. Cuba fu presente in America e dall’aprile del 1975 con Cuito Cuanavale e Cangamba in Angola e per aiutare l’indipendenza della Namibia.
Il sito web di Granma Internacional fue il primo della stampa cubana dall’inizio del 1996 di fronte alla necessità d’utilizare le illimitate possibilità di questa piattaforma per far giungere al mondo il nostro messaggio.
Il caro amico Jesús Montané fu decisivo dalla sua responsabilità vicina al Comandante in Capo Fidel Castro.
Montané c’inviò lamico Robert Sajo, un canadese che ci offerse ospitalità per il nostro sito nei suoi servitori in Canada a livelli necessari per giungere nel resto del mondo. Così uscimmo in principio, inviando un’automobile con i materiali in dischetto a Infomed, a L’Avana e poi per via elettronica.
L’accoglienza fu in termini che sena esagerare fu meravigliosa.
Rapidamente furono milioni di contatti.
L’Unione dei Giornalisti di Cuba ci riconobbe come pionieri con un diploma consegnatao da Fidel nel Congresso della’Organizzazione all’allora direttore di Granma, Frank Agüero.
Granma Internacional ha lottato con il popolo e il Partito Comunista di Cuba anche negli anni della crisi nota come periodo speciale, dopo la scomparsa del campo socialista dell’Europa e dell’Unione Sovietica e l’indurimento del blocco degli Stati Uniti contro L’Isola.
Quegli anni ci obbligarono a prendere misure per contenere i costi del giornale includendo anche pubblicità nelle nostre pagine.
Attualmente si stampa un settimanale in spagnolo, inglese francese e portoghese e mensilmente in tedesco e italiano, con l’impegno di moltiplicare i nostri lettori all’estero e nell’Isola e soprattutto tra i milioni di turisti che visitano Cuba ogni anno.
Ugualmente consolidiamo la nostra presenza in queste lingue nel portale di Granma come fortezza principale per far giungere la verità di Cuba e della sua Rivoluzione al mondo.