“Ci troviamo in una buona posizione per avanzare in maniera sostanziale nei negoziati di un futuro accordo cornice tra l’Unione Europea e Cuba”, ha detto a L’Avana Christian Leffler, segretario generale aggiunto per i Temi Economici e Globali del Servizio Europeo d’Azione Estera.
Il diplomatico svedese guida la delegazione del blocco comunitario che ha iniziato la 7ª tornata di negoziati per la conclusione di un accordo di dialogo politico e di cooperazione tra la UE e l’Isola.
Dalla sede del Ministero degli Esteri di Cuba, Leffeler ha aggiunto che dopo l’ultima conversazione a Bruxelles nel dicembre scorso, le due parti hanno scambiato idee per preparare l’attuale ciclo di dialogo. Inoltre ha messo in risalto la volontà congiunta d’avanzare verso la conclusione di un accordo che ci servirà come cornice e piattaforma per approfondire le relazioni.
Il viceministro cubano delle Relazioni estere, Abelardo Moreno, ha definito “di sostanza” i passi avanti in vista dell’approvazione dell’accordo finale.
Moreno, che guida la parte cubana ai negoziati, ha annunciato la visita a Cuba, il 10 e l’11 marzo, di Federica Mogherini, alta rappresentante dell’Unione per i Temi Esteri e la Politica di Sicurezza.
Questa sarà la seconda occasione in cui visiterà l’Isola. La prima è stata nel marzo dell’anno scorso.
“Sarà una visita molto importante nell’attuale situazione”, ha detto Moreno.
Le tornate di negoziati tra il blocco di 28 paesi e L’Avana sono cominciate nell’ aprile del 2014 come risultato della decisione del Consiglio dei Ministri dei Temi Esteri dell’Unione del 10 febbraio dello stesso anno d’invitare Cuba per iniziare questo processo.
La proposta era stata accettata dal nostro paese il 6 marzo, iniziando così una nuova tappa nelle relazioni.
Questi incontri hanno l’obiettivo di fomentare l’avvicinamento tra le due parti e in questo Cuba ha manifestato la volontà d’avanzare avendo come base uguaglianza e rispetto reciproci, com’era stato accordato nel 2008, quando si ristabilirono il dialogo politico e la cooperazione.
Le conversazioni tra Bruxelles e L’Avana hanno fatto dei passi avanti in temi come il commercio, ma senza dubbio ci sono differenze negli aspetti politici e in modo specifico in quello riferito ai Diritti Umani.