Il Consiglio delle Chiese di Cuba saluta e celebra la visita del presidente degli Stati Uniti d’America nella Repubblica di Cuba in questo mese di marzo. Crediamo che questa visita potrebbe essere vantaggiosa non solo per i due paesi, ma per la regione e per il mondo soprattutto nel complesso contesto internazionale in cui oggi viviamo.
Apprezziamo che questa visita si realizzi da posizioni di rispetto reciproco e di riconoscimento della sovranità dei popoli, delle culture e delle specificità di ogni nazione. La intendiamo come un passo avanti importante del dialogo e della ricerca di normalità delle relazioni che può influire positivamente per le due nazioni e in America Latina.
Il presidente statunitense visiterà un’isola di pace e diversità, nella quale si sono unite cultura europee, africane e asiatiche, per formare la nostra cubanità, dove non solo varie decine di denominazioni e vari rami del cristianesimo convivono in pace, dove coabitano otto religioni in armonia, unite tutte alla ricerca di una società sempre migliore dove possono divenire realtà i valori e l’etica della vita e del Vangelo.
Il presidente Obama giunge nella terra di José Martí latinoamericano e universale, che aveva una profonda sensibilità etica e politica del destino storico di Cuba, amante profondo dei valori positivi della patria di Abraham Lincoln e di George Washington. Giunge anche nell’isola del dialogo di pace per la Colombia, il luogo dello storico incontro e dell’abbraccio tra il Papa della Chiesa Cattolica Apostolica e Romana Francisco e il Patriarca Kirill della Chiesa Ortodossa di Mosca e di tutta la Russia.
Molte chiese protestanti ed evangeliche cubane siamo eredi del lavoro di missionari e di chiese nordamericane.
Per anni siamo stati un ponte d’amicizia assieme ad altre e ad altri cubani e nordamericani, alla ricerca d’una possibile normalità tra i due paesi, pregando e operando per l’arrivo di questo nuovo tempo.
Oggi ancora una volta eleviamo la nostra preghiera al Dio della vita e della pace come popolo cubano, insieme al popolo del nordamericano, per i governanti di Cuba e degli Stati Uniti, soprattutto per il presidente Raúl Castro e il presidente Barack Obama, così come per tutti i leaders delle chiese in ogni paese.
Invitiamo le nostre controparti, i fratelli nella fede e tutti gli uomini e le donne di buona volontà negli Stati Uniti e nel mondo, a unirsi in preghiere per questo storico momento che vivono le nostre nazioni.
Salutiamo le dichiarazioni del presidente Obama nel Congresso degli Stati Uniti per far sì che si elimini il blocco.
Finalmente la nostra gratitudine al Dio della vita, Padre, Figlio e Spirito Santo in questo tempo di quaresima, tempo in cui la Chiesa prega e digiuna, sottolineando quello che ci segnala la parola di Dio, che il vero digiuno è quello della giustizia, la misericordia e l’umilmente andare con Dio.
Che Cristo resuscitato benedica Cuba e gli Stati Uniti e tutti i popoli della nostra terra, e che questa benedizione del Resuscitato ci guidi per i sentieri del dialogo, della giustizia dell’amore e la pace.
Reverendo Joel Ortega Dopico
Presidente del Consiglio delle Chiese di Cuba