Arthur Gonzalez https://heraldocubano.wordpress.com
Si percepisce chiaramente la formazione di una crociata contro Cuba, che prepari la strada al presidente Barack Obama, affinché possa giustificare le sue accuse durante la sua prossima visita a L’Avana, sulla questione dei diritti umani.
La situazione che incornicia il suo viaggio è preceduta da recenti multe ad imprese e banche straniere per accettare un qualche tipo di rapporto contrattuale con l’isola, fatto in cui Obama è emerso come il presidente USA che più sanzioni ha imposto, situazione che si costituisce come una totale violazione dei diritti umani del popolo cubano.
Una prova di tale preparazione di condizioni psicologiche mediatiche, è l’aumento delle dichiarazioni della controrivoluzione interna dell’isola, finanziata con parte dei 20 milioni di dollari che Obama approva, per le azioni sovversive contro la Rivoluzione, da quando è arrivato alla Casa Bianca, per far credere al mondo che Cuba li molesta e arresta arbitrariamente, secondo quanto ha detto il presidente stesso durante il suo discorso del 17.12.2014, all’affermare: “Non mi illudo riguardo i continui ostacoli alla libertà che ancora affronta il cittadino cubano comune. Gli USA considerano che nessun cubano deve essere vittima di molestia, arresto o pestaggio, solo per l’esercizio del diritto universale di fare sentire la propria voce. Continuiamo a sostenere la società civile lì”.
Per rafforzare quest’idea che vendono al mondo come vera, lo scorso 3 marzo, nel suo intervento a Ginevra, davanti al Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU, l’assistente segretario di Stato USA, Tony Blinken, ha ripetuto ancora la stessa sfilza di menzogne che Obama ha detto, assicurando senza la minima prova che: “Siamo sempre più preoccupati per il numero record, in gennaio, di detenzioni a breve termine di attivisti pacifici da parte del Governo cubano. Chiediamo al governo cubano di cessare questa tattica progettata per zittire ogni protesta pacifica”.
La sceneggiatura è la stessa e quindi devono creare quella corrente d’opinione davanti al mondo, al fine di lanciare la palla in campo cubano e gettare terra sulle reali violazioni dei diritti umani commesse quotidianamente da parte del governo USA contro Cuba e in altre parti del mondo.
Le dichiarazioni ufficiali della Casa Bianca hanno annunciato che, durante la sua visita, il presidente Obama “insisterà che il popolo cubano otterrebbe maggiori benefici da un ambiente in cui le persone siano libere di scegliere il proprio partito ed i suoi leader, nonché di esprimere la propria opinione”, qualcosa che ha anche sottolineato nel suo discorso annunciando il ripristino delle relazioni diplomatiche.
Su istruzioni di coloro che finanziano le loro posizioni “dissidenti” a Cuba, i principali leader dei gruppi controrivoluzionari, come Berta Soler, Elizardo Sanchez Santa Cruz, Antonio Enrique González Rodiles e Jose Daniel Ferrer, si sono impegnati ad organizzare provocazioni nelle strade con l’obiettivo di essere trasferiti dalla polizia alle stazioni, dove gli fanno i verbali per disturbo della quiete, al fine di aumentare la campagna delle cosiddette “detenzione arbitrarie temporanee”.
Queste inventate “detenzioni arbitrarie” non sono altro che il trasferimento dal luogo in cui creano disordini di strada, verso le stazioni di polizia, qualcosa che realizzano, in modo simile, negli USA, ma senza i pestaggi che effettuano i poliziotti USA a coloro che realizzano proteste di piazza, come quelle fatte dagli occupanti di Wall Street.
Da settimane si sta facendo appello a queste provocazioni attraverso i social network, mediante lo slogan #TodosMarchamos, per poi apparire come vittime, quando in realtà le stesse sono parte di un piano concepito a Washington.
La prova di tale piano sono le frequenti visite negli USA di Berta Soler, accusata di appropriarsi di gran parte del denaro inviato a coprire le provocazioni delle cosiddette “Dame” in Bianco, di Gonzalez Rodiles e del noto con lo pseudonimo di Antunez, Jorge Luis Garcia, uno stretto amico dell’assassino di Che Guevara.
Elizardo Sanchez Santa Cruz, per riconquistare la fiducia dei nordamericani, dopo che si divulgarono stretti rapporti con la Sicurezza dello Stato di Cuba, ha formato liste di detenzioni che sono di gradimento a coloro, che negli USA, progettano le crociate mediatiche contro la Rivoluzione.
Per questo motivo, Elizardo mensilmente rende noto le sue liste e recentemente, seguendo le istruzioni dagli USA dei suoi finanziatori, ha ulteriormente gonfiato il pallone delle cosiddette detenzioni arbitrarie, che vanno biunivocamente legate ad un aumento delle provocazioni organizzate dai controrivoluzionari nelle strade e piazze delle città di Santiago de Cuba e L’Avana.
Elizardo era lo stesso personaggio che, anni fa, incluse nei suoi elenchi poeti del XIX secolo, calciatori latino-americani e artisti stranieri, e ora affronta il compito di dire “la repressione continua” e nei primi due mesi del 2016 si ebbero almeno 2555 detenzioni a sfondo politico.
Se così fosse la verità, quante prigioni o locali di polizia sarebbero necessari per ospitare così tante persone?
Una semplice analisi da come risultato che è una grande menzogna tessuta negli USA per demonizzare Cuba che resiste e non si lascia piegare.
Il metodo yankee è molto vecchio e conosciuto; tuttavia, con il potere che hanno di controllare i media e pagare i loro lacchè, oggi ancora lo eseguono. Uno dei più recenti eventi è l’accusa contro il Presidente della Bolivia, Evo Morales, e del presidente del Brasile, Luis Ignacio Lula.
Oggi i popoli latino-americani sanno leggere e scrivere, quindi, scoprono le menzogne molto più facilmente rispetto a 20 anni fa e nel caso cubano la prova della verità è che la Rivoluzione ha 57 anni di vita e non sono stati in grado di rovesciarla.
Date queste bufale ricordiamo le parole di José Martí, quando affermò: “Sollevarsi dagli intrighi, è sollevarsi dai serpenti”.
A toda vela la cruzada anticubana
Arthur González
A las claras se percibe la conformación de una cruzada contra Cuba que le prepare el camino al presidente Barack Obama, para pueda justificar sus acusaciones durante su próxima visita a La Habana, en el tema de los Derechos Humanos.
La situación que enmarca su viaje está precedida de recientes multas a compañías y bancos extranjeros por aceptar algún tipo de relación contractual con la Isla, algo en el que Obama se ha destacado como el Presidente de Estados Unidos que más sanciones ha impuesto, situación que si constituye una total violación de los derechos humanos del pueblo cubano.
Una prueba de esa preparación de condiciones psicológicas mediáticas, es el incremento de declaraciones de la contrarrevolución interna de la Isla, financiada con parte de los 20 millones de dólares que aprueba Obama para las acciones subversivas contra la Revolución desde que arribó a la Casa Blanca, para hacerle creer al mundo que Cuba los acosa y detiene de forma arbitraria, tal y como expresó el propio Presidente durante su intervención del 17.12.2014, al asegurar: “No me hago ilusiones con respecto a los continuos obstáculos a la libertad que aún enfrenta el ciudadano cubano común. Los Estados Unidos consideran que ningún cubano debe ser víctima de acoso, arresto o golpizas, solo por ejercer el derecho universal de hacer que su voz se escuche. Continuaremos apoyando a la sociedad civil allí”.
Para reforzar esa idea que le venden al mundo como verdadera, el pasado 3 de marzo, durante su intervención en Ginebra ante el Consejo de Derechos Humanos de la ONU, el secretario estadounidense de Estado adjunto, Tony Blinken, volvió a repetir la misma retahíla de mentiras que dijo Obama, al asegurar sin la menor prueba que: “Estamos cada vez más preocupados por el número récord, durante enero, de detenciones de corta duración de activistas pacíficos por parte del Gobierno cubano. Llamamos al Gobierno cubano a cesar esta táctica destinada a acallar cualquier protesta pacífica”.
El guion es el mismo y por eso tienen que crear esa matriz de opinión ante el mundo, con el propósito de lanzar la bola al terreno cubano y echarle tierra a las verdaderas violaciones de los derechos humanos que se cometen a diario por el Gobierno estadounidense contra Cuba y en otras regiones del planeta.
Los comunicados oficiales de la Casa Blanca han dado a conocer que, durante su visita, el presidente Obama “insistirá en que el pueblo cubano sacaría más beneficio de un entorno en el que la gente sea libre de elegir su partido político y a sus dirigentes, así como de expresar su opinión”, algo que también subrayo en su discurso al anunciar el restablecimiento de relaciones diplomáticas.
Siguiendo instrucciones de quienes financian sus posiciones “disidentes” dentro de Cuba, los principales cabecillas de los grupos contrarrevolucionarios como son Berta Soler, Elizardo Sánchez Santa Cruz, Antonio Enrique González Rodiles y José Daniel Ferrer, se han dado a la tarea de organizar provocaciones en la vía pública con el objetivo de ser trasladado por la policía hacia las estaciones, donde se les levantan actas por alterar el orden, para aumentar la campaña de las llamadas “detenciones temporales arbitrarias”.
Esas inventadas “detenciones arbitrarias” no son más que el traslado del lugar donde crean los desórdenes callejeros, hacia las estaciones de la policía, algo que realizan de forma similar en Estados Unidos, pero sin darle las palizas que realizan los policías norteamericanos a quienes realizan protestas callejeras, como las protagonizadas por los ocupantes de Wall Street.
Desde hace semanas se viene convocando a esas provocaciones a través de las redes sociales, mediante la consigna #TodosMarchamos, para después aparecer como víctimas, cuando en realidad las mismas forman parte de un plan concebido en Washington.
La prueba de ese plan son las frecuentes visitas a Estados Unidos de Berta Soler, acusada de apropiarse de gran parte del dinero enviado para sufragar las provocaciones de las llamadas “Damas” de Blanco, de González Rodiles y del conocido por el seudónimo de Antúnez, Jorge Luis García, íntimo amigo del asesino del Che Guevara.
Elizardo Sánchez Santa Cruz, para recobrar la confianza de los estadounidenses, después que se divulgaran estrechas relaciones con la Seguridad del Estado de Cuba, ha conformado listas de detenciones que son del agrado de quienes en Estados Unidos diseñan las cruzadas mediáticas contra la Revolución.
Por esa razón, Elizardo mensualmente da a conocer sus listados y recientemente, siguiendo las instrucciones desde Estados Unidos de sus financistas, ha inflado aún más el globo de las llamadas detenciones arbitrarias, las que van biunívocamente ligadas al incremento de las provocaciones organizadas por los contrarrevolucionarios en calles y plazas de las ciudades de Santiago de Cuba y La Habana.
Elizardo fue el mismo personaje que años atrás incluyó en sus listados a poetas del siglo XIX, futbolistas latinoamericanos y artistas extranjeros, y ahora se da a la tarea de decir “la represión continúa” y en los dos primeros meses del 2016 hubo al menos 2 mil 555 detenciones por motivos políticos.
Si eso fuese una verdad, ¿Cuántas prisiones o locales policiacos se necesitarían para albergar a tantas personas?
Un simple análisis da como resultado de que es una gran mentira tejida en Estados Unidos para satanizar a la Cuba que resiste y no se deja doblegar.
El método yanqui es muy viejo y conocido; no obstante, con el poder que tienen de controlar los medios de prensa y pagar a sus lacayos, hoy lo siguen ejecutando. Una de los más recientes hechos es la acusación contra el presidente de Bolivia, Evo Morales y la del expresidente de Brasil, Luis Ignacio Lula.
Hoy los pueblos latinoamericanos ya saben leer y escribir, por tanto, descubren las mentiras con mucha más facilidad que 20 años atrás y en el caso cubano la prueba de la verdad es que la Revolución lleva invita 57 años y no han podido derrocarla.
Ante estas patrañas recordamos las palabras de José Martí cuando afirmó: “Levantarse sobre intrigas, es levantarse sobre serpientes”.