http://percy-francisco.blogspot.it
Un articolo di Arnold August ed alcuni commenti di Purificación González de la Blanca esaminano la complessa questione della democrazia nei processi elettorali a Cuba e negli USA. Servano per ottenere una visione più precisa su come il tema delle elezioni a Cuba, in particolare, è stato manipolato e distorto, come parte della guerra mediatica anticubana.
Ha il popolo cubano “la libertà di scegliere i suoi dirigenti politici”?
Nel contesto delle relazioni tra Cuba-USA, il 2 marzo 2016 a Ginevra, Antony J. Blinken (Segretario di Stato Aggiunto del Dipartimento di Stato USA) ha emesso una Dichiarazione Nazionale nel Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU. Nella sua dichiarazione Blinken risalta tra altri punti che Obama, durante la sua visita a Cuba in marzo, “… metterà in evidenza che sarebbe meglio, per il popolo cubano, che esistesse un ambito dove la gente si senta libera di scegliere i propri partiti politici ed i propri dirigenti…”
Concentriamoci, per il momento, sul tema di “scegliere i propri dirigenti”.
L’Assemblea Nazionale del Potere Popolare (ANPP), eletta nel 2013, ha un mandato di cinque anni. Come primo passo prima di iniziare i nuovi periodi di sessione si riunisce per scegliere, tra i suoi membri, il suo Presidente (presidente, vicepresidente e segretario) dell’ANPP.
Tra i deputati, l’ANPP elegge, successivamente, il Consiglio di Stato. Questo è composto dal Presidente del Consiglio di Stato del Primo Vice Presidente, altri Vice Presidenti, un Segretario e altri 23 membri, per un totale di 31 membri. Il presidente del Consiglio di Stato è anche il Capo di Stato e di Governo (Consiglio dei Ministri). L’attuale Presidente di questi due organi è Raul Castro. Infine, la Costituzione afferma che “il Consiglio di Stato è responsabile davanti all’Assemblea Nazionale del Potere Popolare e le rende conto di tutte le sue attività”.
Cuba non ha un “sistema presidenziale” né intende averlo. Il Presidente del Consiglio di Stato è eletto tra i deputati che, a loro volta, vengono eletti dai cittadini.
Prendiamo come esempio Raul Castro secondo una descrizione, molto breve, di alcuni passi prima della sua elezione a Presidente del Consiglio di Stato e del Consiglio dei Ministri. Nelle elezioni generali del 2013, fu eletto deputato all’Assemblea Nazionale del Potere Popolare di Cuba (Parlamento), di un comune a Santiago de Cuba, sua provincia di origine. Anche quando si abbia un solo candidato per posto, il candidato necessita il 50%, almeno, del voto popolare. Nelle elezioni generali del 2013, Raul Castro ricevette il 98.04% dei voti. Questa percentuale è stata una delle più alte tra i 612 deputati eletti.
La Commissione Candidatura Nazionale (CCN) è responsabile dell’organizzazione della nomina e dell’elezione della Presidenza dell’ ANPP e del Consiglio di Stato. Inizia le consultazioni con i deputati, non appena sono eletti. Le elezioni del 2013 si sono svolte il 3 febbraio.
Il processo elettorale si conclude il 24 febbraio 2013; quello è il giorno in cui la neo-eletta ANPP si riunisce a costituirsi. Ogni deputato/a ha il diritto di proporre qualsiasi deputato per qualsiasi incarico alla Presidenza dell’ANPP e del Consiglio di Stato.
Prima della costituzione del nuovo mandato dell’ANPP, il 24 febbraio, il CCN fornisce ad ogni deputato un tabloid con le biografie dei deputati eletti, come pure dei membri uscenti del Consiglio di Stato (intervista. Reus González).
Questo processo è stato spiegato, anche, in un’intervista separata con il CCN. Quando il deputato arriva presso la sede del CCN, dopo aver avuto abbastanza tempo per studiare il tabloid, sono dati a lui o a lei due fogli bianchi: uno per le proposte per il Consiglio di Stato e un altro per la Presidenza dell’ANPP. La persona può quindi fare una lista personale di suggerimenti che include anche le sue preferenze per incarichi specifici, come Presidente e Vice Presidente del Consiglio di Stato e la Presidenza dell’ANPP. L’elenco non è firmato ed è depositato in segreto (intervista. Pérez Santana, Marchante Fuentes e Fajardo Marin).
Il deputato Daniel Rafuls Pineda (a quel tempo) si è prolungato in questo processo. Egli ha osservato che la CCN gli ha dato personalmente l’elenco delle biografie di tutti i deputati diversi giorni prima dell’appuntamento del 7 febbraio, presso la sede della Commissione. In questo modo ebbe “tutta la libertà per prendere la [sua] decisione” (Daniele Rafuls Pineda. Messaggio di posta elettronica all’autore, 15 marzo 2008).
Il deputato Jorge Gomez (del gruppo musicale Moncada) raccontò la sua esperienza con questo processo. Fece anche un interessante resoconto del periodo gennaio-febbraio 2008. A quel tempo, nel 2006, Fidel Castro aveva già temporaneamente consegnato il suo incarico come Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri al primo vicepresidente Raúl Castro. Il 19 febbraio 2008 rese pubblico il suo annuncio del giorno precedente: “Non aspirerò né accetterò la carica di Presidente del Consiglio di Stato e Comandante in Capo.”
Secondo Gomez, nel suo incontro privato presso la sede della CCN che ebbe luogo prima dell’annuncio fatto dal leader cubano, egli aveva proposto Fidel Castro come presidente del Consiglio di Stato. Scrisse anche il nome di Raul Castro come Primo Vice Presidente e quella di José Ramón Machado Ventura come il successivo vice presidente, insieme ad altre proposte per quell’organo. Jorge Gomez ha anche indicato la sua scelta per la Presidenza dell’ANPP nell’altro foglio che gli fu consegnato.
Dopo una domanda circa la continuità della Direzione della Rivoluzione, il deputato -non membro del PCC- era del parere che, in assenza di Fidel Castro che occupava un incarico formale nel Consiglio di Stato, era necessario “che si è rafforzasse con la Direzione storica della Rivoluzione”.
Ad un’altra domanda su un articolo del quotidiano Granma, febbraio 2008, che informava che Fidel Castro aveva suggerito alla CCN che Machado Ventura fosse nominato come Primo vice presidente, Gomez ha risposto che si trattava di una preoccupazione logica di Fidel. Il suo obiettivo è stato quello di garantire, in ogni momento, che non si perdesse l’essenza della Rivoluzione. Gomez stimava Machado Ventura, per essere uno dei leader storici della Rivoluzione che ha una vasta esperienza; dovrebbe essere nominato (Intervista. Jorge Gómez Barranco).
Dopo che tutti i deputati erano passati attraverso questo processo di proporre candidati alla Presidenza dell’ANPP e al Consiglio di Stato, la CCN tabulò le schede nei fogli di carta. In base al numero di voti, ha elencato i 31 membri del Consiglio di Stato, tra cui i principali incarichi. La CCN ha preparato un altro elenco con le tre proposte per la Presidenza dell’ANPP (Intervista. Pérez Santana, Marchante Fuentes e Fajardo Marin.).
Come notato dall’autore durante la costituzione del nuovo mandato dell’ ANPP, nel 1998, e ciò che è stato appreso nelle interviste sul mandato del 2008, gli ultimi passi delle elezioni hanno avuto luogo nel modo seguente. Il giorno in cui doveva essere formato l’ANPP (24 febbraio 2008) la presidente del CEN, Maria Esther Reus González, ha guidato l’ANPP sino all’elezione della sua presidenza. Si presentò ai deputati la lista dei tre candidati: Ricardo Alarcón de Quesada come Presidente; Jaime Alberto Crombet Hernandez-Baquero per vice presidente e Miriam Brito Sarroca come Segretaria.
Poi ha avuto luogo un voto per alzata di mano per determinare se i deputati erano d’accordo con queste tre candidature o avevano qualsiasi altra proposta. Non si ebbero altre proposte. Pertanto, la lista con i tre candidati fu ufficializzata. Poi, si tenne la sessione dell’ANPP per realizzare il voto segreto nel vestibolo, al di fuori della sala plenaria. Quando i tre candidati risultarono eletti e furono annunciati dal CEN, le nuove autorità assunsero la presidenza dell’ANPP.
Poi si è proceduto, allo stesso modo, per i 31 membri del Consiglio di Stato. Raúl Castro fu eletto Presidente del Consiglio di Stato e, di fatto, ricopre l’incarico di Presidente del Consiglio dei Ministri, pertanto Capo di Stato e di Governo. (Intervista Balseiro Gutiérrez e Amaron Diaz, 2008; Intervista. Pérez Santana).
Così, le elezioni generali -che erano iniziate nel luglio 2007 con la prima fase delle elezioni comunali- si conclusero il 24 febbraio 2008. Le elezioni generali 2012-2013 hanno seguito la stessa procedura a partire dal luglio 2012 e terminando nel febbraio 2013. Ci furono 612 deputati quell’anno.
Le candidature e le elezioni per la Presidenza dell’ANPP e del Consiglio di Stato possono sembrare abbastanza formali. Questo è vero, soprattutto se le si confronta con le elezioni per le assemblee comunali e l’ANPP stessa; tuttavia, sarebbe ingenuo credere che la Direzione della Rivoluzione non partecipa alla selezione dei dirigenti al più alto livello dello Stato.
Per quanto riguarda gli incarichi e le posizioni di Fidel Castro e Raul Castro, è una questione di qualità e non -come spesso sostengono gli USA ed i suoi portavoce dissidenti- una questione di nepotismo.
Raul Castro assunse la dirigenza, provvisoriamente, nel 2006, quando Fidel Castro si ammalò. Ricoprì questa posizione, secondo la Costituzione, come Primo Vice Presidente del Consiglio di Stato. Il 24 febbraio degli anni 2008 e 2013, Raúl Castro risultò eletto Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri. Bisogna considerare diversi fattori.
In primo luogo, ha partecipato, in modo ininterrotto, alla lotta dall’assalto alla caserma Moncada nel 1953. Ha dato i suoi contributi innovativi, addirittura prima del trionfo del 1959. Uno di questi fu organizzare l’amministrazione dei territori liberati del Secondo Fronte Orientale “Frank País”. Questo equivaleva, praticamente, ad uno Stato all’interno dello Stato e servì come precedente, fino ad un certo punto, per il nuovo Governo Rivoluzionario che si istituì nel gennaio del 1959.
Ci sono stati molti altri esempi del ruolo di Raul Castro da quel momento, per esempio, l’istituzionalizzazione del sistema del Potere Popolare nel 1974-1976. Il Sistema di Perfezionamento Imprenditoriale iniziò negli anni ottanta sotto la sua guida nel Ministero delle Forze Armate Rivoluzionarie (MINFAR), di cui fu ministro fino al 2008. Dalla sua elezione nel 2008 come Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, pur mantenendo la sua posizione di Generale dell’Esercito, ha continuato ad istituzionalizzare la direzione collettiva. Lo fa celebrando, regolarmente, riunioni ampliate (in cui partecipano altre persone indipendentemente dai membri ufficiali) del Consiglio di Stato o del Consiglio dei Ministri, o d’entrambi.
Raul Castro è altrettanto in prima linea negli sforzi per porre fine alla burocrazia e alla corruzione dei colletti bianchi nelle alte sfere. Allo stesso tempo, sta realizzando, insieme ad altri compagni, innovazioni per preservare e perfezionare il socialismo.
Il sistema politico cubano permette vie legali formali affinchè il popolo possa votare per i suoi dirigenti. Bisogna insistere sul fatto che non si conforma al pensiero unico USA. Cuba non si regge su un sistema presidenziale, come quello che esiste negli USA ed in altri paesi.
Non è scopo di questo articolo menzionare maggiori dettagli e analisi di come avviene questa elezione e le elezioni generali. Tuttavia, questo è il modo in cui Raúl Castro fu eletto Presidente del Consiglio di Stato (e quindi, del Consiglio dei Ministri).
Arnold August, giornalista e conferenziere canadese, autore dei libri ‘La democrazia a Cuba e le elezioni 1997-98’ e, più recentemente, ‘Cuba de i suoi vicini: Democrazia in movimento’. Su Twitter: @Arnold_August Il suo sito web: www.lademocracia.com
URL di questo articolo: http://www.alainet.org/es/articulo/175980
Ha il popolo USA libertà di scegliere i suoi leader politici?
Essendo d’accordo con la sostanza dell’articolo di Arnold August prospettiamo la questione da un altro punto di vista.
Ha il popolo USA libertà di scegliere i suoi dirigenti politici? Chiaramente non c’è l’ha.
In primo luogo perché tutti sappiamo che non c’è libertà per la militanza politica negli USA, dove solo competono nelle elezioni due partiti politici, entrambi capitalisti. Tutto il resto è proibito, anche perseguitato (comunismo, anarchismo, socialismo …). Perfino per entrare in quel paese si deve firmare una dichiarazione riconoscendo di non militare o di non aver militato in nessun partito delle ideologie citate.
Dal momento che ci sottopongono -per imperativo imperiale- a ingoiare le loro campagne elettorali, basta vedere i candidati per farci un’idea degli interessi che rappresentano. Più del 25% dei membri del Congresso hanno relazioni con le società di armamenti. Per quanto riguarda la formazione politica dei votanti lascia molto a desiderare vederli applaudire assurdità che, almeno per ora, sono impensabili in Europa, come quella di uno dei candidati che ha detto che stava per sparare contro qualcuno e i suoi elettori avrebbero applaudito … Naturalmente hanno applaudito la sua “genialità”.
Tutti sappiamo, o dobbiamo sapere, che i candidati non sono eletti dagli statunitensi, ma che sono imposti dal Club Bilderberg/Reserva Federale USA, che in realtà rappresentano il potere sionista (Rothschild, Rockefeller, Lehman Brothers … i proprietari delle banche e del dollaro). Tutto è un grande simulacro telediretto e aiutato dai loro mezzi di propaganda. Ricordiamo quelle elezioni in cui era stato eletto Al Gore ma ebbe incredibili problemi con il cosiddetto “voto a farfalla” e dopo 6 mesi il risultato è stato contestato nello stato della Florida, dove appunto governava Jeb Bush, fratello del candidato George Bush, che fu finalmente innalzato alla Casa bianca.
E una volta arrivati a quello che si presume sia il più alto posto, hanno potere decisionale? Non c’è l’hanno nemmeno per implementare la sicurezza Sociale (il caso di Obama) e impedire alla gente di essere rovinate da una malattia o di un ricovero in ospedale, o si trovino abbandonate nella loro vecchiaia. I presidenti sono costretti ad entrare nelle guerre previste dal calendario del potere finanziario globale. Tutti i Presidente degli USA fanno una lunga carriera di aggressioni contro altri paesi al fine di assaltare le loro risorse. Tra guerre e destabilizzazione, Obama en conta circa 150. Cinque presidenti che hanno lasciato il copione sono stati uccisi.
Ciò per non entrare in altre questioni, come la creazione della tortura come modus operandi; i rapimenti, omicidi e terrorismo di stato; i prigionieri politici; i blocchi economici; le guerre; l’introduzione di epidemie; il sistema HAARP per manipolare il clima nei paesi di destinazione (con i quali si dice che hanno causato una grave siccità in Siria per aiutare la destabilizzazione) … Che dire circa i bombardamenti per distruggere i giacimenti archeologici e siti patrimonio del’umanità …
In tanti temiamo che milioni di statunitensi, privi di assistenza sanitaria, si aggancino oggi alla sicurezza sociale di Cuba, che è ciò che sembra essere all’orizzonte. Un orizonte, per inciso, in cui gli USA hanno espresso l’intenzione di avviare linee di volo con Cuba … ma vietandole a Cubana de Aviacion. Inammissibile.
Nemmno possono, gli statunitensi, viaggiare dove vogliono, come ad esempio a Cuba. Ci sono un certo numero di paesi vietati e/o bloccati dal loro , che non possono visitare. Ma gli USA hanno sempre sollevato la questione in senso inverso: che i cubani non possono uscire da Cuba. Per completare l’informazione, non è che non possano uscire dal loro paese, bensì, che consolati -come quello di Spagna- fedeli amici dell’impero, richiedono un deposito anticipato per ottenere il visto che, nell’ultimo caso di una amica cubana che è venuta in Spagna, è stato di 1.800 dollari.
Che Obama, imperatore della distruzione e del saccheggio globale, si permetta di dare lezioni al mondo e che domandi se il popolo cubano ha la libertà di scegliere i suoi dirigenti … non è altro che clamoroso.
E’ il momento che iniziamo a scoprirli.
Purificación González de la Blanca
La participación popular en elección de los políticos en Cuba y en USA
Un artículo de Arnold August y unos comentarios de Purificación González de la Blanca desmadejan el complejo tema de la democracia en los procesos eleccionarios en Cuba y EEUU. Sirvan los mismos para ganar una visión más precisa sobre cómo el tema de las elecciones en Cuba, particularmente, ha sido manipulado y distorsionado como parte de la guerra mediática anticubana.
¿Tiene el pueblo Cubano “la libertad de escoger sus líderes políticos”?
En el contexto de relaciones Cuba-EE.UU., el 2 de marzo 2016 en Ginebra, Antony J. Blinken (secretario de Estado adjunto del Departamento de Estado de los EE.UU.) emitió una Declaración Nacional en el Consejo de Derechos Humanos de la ONU. En su declaración Blinken resalta entre otros puntos que Obama, durante su visita a Cuba en marzo, “…destacará que sería mejor para el pueblo cubano que existiera un ámbito donde la gente se sienta libre de escoger sus partidos políticos y sus líderes…”
Vamos a concentrarnos por el momento sobre el tema de “escoger sus líderes.”
La Asamblea Nacional del Poder Popular (ANPP) electa en 2013 tiene un mandato de cinco años. Como primer paso antes de comenzar sus nuevos períodos de sesiones se reúne para elegir de entre sus miembros a su Presidencia (Presidente, Vicepresidente y Secretario) de la ANPP.
De entre los diputados, la ANPP también elige posteriormente al Consejo de Estado. Este se compone del Presidente del Consejo de Estado y el Primer Vicepresidente, otros Vicepresidentes, un Secretario y 23 miembros más, para un total de 31 integrantes. El Presidente del Consejo de Estado es asimismo Jefe de Estado y de Gobierno (Consejo de Ministros). El actual Presidente de estos dos órganos es Raúl Castro. Por último, la Constitución expresa que “el Consejo de Estado es responsable ante la Asamblea Nacional del Poder Popular y le rinde cuentas de todas sus actividades”.
Cuba no tiene un “sistema presidencial” ni se propone tenerlo. El Presidente del Consejo de Estado es elegido de entre los diputados que, a su vez, son elegidos por los ciudadanos.
Tomemos como ejemplo a Raúl Castro de acuerdo a una descripción muy resumida de algunos pasos previos a su elección como Presidente del Consejo de Estado y del Consejo de Ministros. En las elecciones generales de 2013, fue electo diputado, para la Asamblea Nacional del Poder Popular de Cuba (Parlamento), de un municipio en Santiago de Cuba, su provincia de origen. Aun cuando haya un solo candidato por escaño, el candidato necesita 50%, por lo menos, del voto popular. En las elecciones generales de 2013, Raúl Castro recibió 98.04% del voto. Este porcentaje fue uno de los más altos entre los 612 diputados elegidos.
La Comisión de Candidaturas Nacional (CCN) es la encargada de organizar la nominación y elección de la Presidencia de la ANPP y del Consejo de Estado. Comienza las consultas con los diputados tan pronto como son electos. Las elecciones de 2013 se celebraron el 3 de febrero.
El proceso electoral concluye el 24 de febrero 2013; este es el día en que la recién electa ANPP se reúne para quedar constituida. Cada diputado o diputada tiene derecho a proponer a cualquier diputado para cualquier cargo en la Presidencia de la ANPP y el Consejo de Estado.
Antes de la constitución del nuevo mandato de la ANPP, el 24 de febrero, la CCN entrega a cada diputado un tabloide con las biografías de los diputados electos, así como las de los miembros salientes del Consejo de Estado (Entrevista. Reus González).
Este proceso fue explicado, además, en una entrevista separada con la CCN Cuando el diputado llega a la oficina de la CCN, después de haber tenido tiempo suficiente para estudiar el tabloide, se les entrega a él o ella dos hojas en blanco: una para las propuestas para el Consejo de Estado y otra para la Presidencia de la ANPP. La persona puede entonces confeccionar una lista personal de sugerencias que también incluye sus preferencias para cargos específicos, como Presidente y Vicepresidentes del Consejo de Estado y la Presidencia de la ANPP. La lista no se firma y se deposita en secreto (Entrevista. Pérez Santana, Marchante Fuentes y Fajardo Marín).
El diputado Daniel Rafuls Pineda (en ese momento) se extendió en este proceso. Señaló que la CCN le entregó personalmente la lista de biografías de todos los diputados varios días antes de su cita del 7 de febrero en la sede de la Comisión. De esa manera, tuvo “toda la libertad del mundo para tomar [su] decisión” (Daniel Rafuls Pineda. Mensaje electrónico al autor, 15 de marzo de 2008).
El diputado Jorge Gómez (del grupo musical Moncada) relató su experiencia con este proceso. Hizo igualmente un recuento interesante del período de enero a febrero de 2008. En aquel momento, en 2006, Fidel Castro ya había entregado temporalmente su cargo de Presidente de los Consejos de Estado y de Ministros al Primer Vicepresidente, Raúl Castro. El 19 de febrero de 2008 hizo público su anuncio del día anterior: “No aspiraré ni aceptaré el cargo de Presidente del Consejo de Estado y Comandante en Jefe.”
Según Gómez, en su reunión privada en la sede de la CCN que tuvo lugar antes del anuncio hecho por el líder cubano, él había propuesto a Fidel Castro para Presidente del Consejo de Estado. Escribió igualmente el nombre de Raúl Castro como Primer Vicepresidente y el de José Ramón Machado Ventura como el siguiente Vicepresidente, junto con sus otras propuestas para ese órgano. Jorge Gómez también indicó su selección para la Presidencia de la ANPP en la otra hoja que le entregaron.
Después de una pregunta sobre la continuidad de la Dirección de la Revolución, el diputado —no miembro del PCC— era de la opinión de que, ante la ausencia de Fidel Castro quien ocupaba un cargo formal en el Consejo de Estado, era necesario “que se reforzara con la Dirección histórica de la Revolución”.
A otra pregunta sobre un artículo del diario Granma, de febrero de 2008, que informaba que Fidel Castro había sugerido a la CCN que Machado Ventura fuera nominado como Primer Vicepresidente, Gómez respondió que esta era una preocupación lógica de Fidel. Su objetivo ha sido garantizar en todo momento que no se perdiese la esencia de la Revolución. Gómez estimaba que Machado Ventura, por ser uno de los líderes históricos de la Revolución que tiene una vasta experiencia, debía ser nominado (Entrevista. Jorge Gómez Barranco).
Después de que todos los diputados habían pasado por este proceso de proponer candidatos para la Presidencia de la ANPP y el Consejo de Estado, la CCN tabuló las boletas en hojas de papel. De acuerdo con la cantidad de votos, confeccionó la lista de 31 miembros del Consejo de Estado, incluidos sus cargos principales. La CCN elaboró otra lista con las tres propuestas para la Presidencia de la ANPP (Entrevista. Pérez Santana, Marchante Fuentes y Fajardo Marín.).
Según lo observado por el autor durante la constitución del nuevo mandato de la ANPP en 1998 y lo que pudo conocer en las entrevistas sobre el mandato de 2008, los últimos pasos de las elecciones ocurrieron de la manera siguiente. El día en que debía quedar constituida la ANPP (24 de febrero de 2008) la Presidenta de la CEN, María Esther Reus González, dirigió la ANPP hasta que se eligió a su Presidencia. Se presentó a los diputados la lista con los tres nominados: Ricardo Alarcón de Quesada para Presidente; Jaime Alberto Crombet Hernández-Baquero para Vicepresidente, y Míriam Brito Sarroca para Secretaria.
A continuación tuvo lugar un voto a mano alzada para determinar si los diputados estaban de acuerdo con estas tres nominaciones o si tenían cualquier otra propuesta. No hubo más propuestas. Por tanto, la lista con los tres nominados se hizo oficial. Entonces, se levantó la sesión de la ANPP para realizar el en voto secreto en el vestíbulo, fuera del salón plenario. Cuando los tres nominados resultaron electos y fueron anunciados por la CEN, las nuevas autoridades asumieron la Presidencia de la ANPP.
A continuación, se procedió de la misma forma para los 31 miembros del Consejo de Estado. Raúl Castro fue elegido Presidente del Consejo de Estado y, de hecho, ocupa el cargo de Presidente del Consejo de Ministros, por tanto, Jefe de Estado y de Gobierno. (Entrevista. Balseiro Gutiérrez y Amarón Díaz, 2008; Entrevista. Pérez Santana).
De esta forma, las elecciones generales —que habían comenzado en julio de 2007 con las elecciones municipales de primera fase— concluyeron el 24 de febrero de 2008. Las elecciones generales 2012-2013 siguieron el mismo procedimiento comenzando en julio de 2012 y finalizando en febrero de 2013. Hubo 612 diputados ese año.
Las nominaciones y elecciones para la Presidencia de la ANPP y del Consejo de Estado pueden parecer bastante formales. Esto es cierto, especialmente si se las compara con las elecciones para las asambleas municipales y la propia ANPP; sin embargo, sería ingenuo creer que la Dirección de la Revolución no participa en la selección de los dirigentes para el más alto nivel del Estado.
En lo referente a los desempeños y las posiciones de Fidel Castro y Raúl Castro, es una cuestión de calidad y no —como frecuentemente alegan los Estados Unidos y sus voceros disidentes— una cuestión de nepotismo.
Raúl Castro asumió el liderazgo provisionalmente en 2006 cuando Fidel Castro cayó enfermo. Ocupó esta posición, de acuerdo con la Constitución, como Primer Vicepresidente del Consejo de Estado. El 24 de febrero de los años 2008 y 2013, Raúl Castro resultó electo Presidente de los Consejos de Estado y de Ministros. Hay que considerar varios factores.
En primer lugar, ha participado ininterrumpidamente en la lucha desde el asalto al cuartel Moncada en 1953. Ha hecho sus propios aportes innovadores, incluso antes del triunfo de 1959. Uno de estos fue organizar la administración de los territorios liberados en el Segundo Frente Oriental “Frank País”. Esto equivalía prácticamente a un Estado dentro del Estado y sirvió como precedente, hasta cierto punto, para el nuevo Gobierno Revolucionario que se estableció en enero de 1959.
Ha habido muchos otros ejemplos del desempeño de Raúl Castro desde esa época como, por ejemplo, la institucionalización del sistema del Poder Popular en 1974-1976. El Sistema de Perfeccionamiento Empresarial comenzó en los años ochenta bajo su dirección en el Ministerio de las Fuerzas Armadas Revolucionarias (MINFAR), de las que fue Ministro hasta 2008. A partir de su elección en 2008 como Presidente de los Consejos de Estado y de Ministros, al mismo tiempo que mantiene su posición como General de Ejército, ha continuado institucionalizando la dirección colectiva. Lo hace celebrando regularmente reuniones ampliadas (en las que participan otras personas independientemente de los miembros oficiales) del Consejo de Estado o del Consejo del Ministros, o de ambos.
Raúl Castro está igualmente al frente de los esfuerzos por poner fin a la burocracia y la corrupción de cuello blanco en las altas esferas. Al mismo tiempo, está realizando, junto con otros compañeros, innovaciones para preservar y perfeccionar el socialismo.
El sistema político cubano permite canales legales formales para que el pueblo pueda votar por sus líderes. Hay que insistir en que no se ajusta al pensamiento único estadounidense. Cuba no se rige por un sistema presidencial como el que existe en los Estados Unidos y en otros países.
No es el objetivo de este artículo mencionar más detalles y análisis de cómo ocurre esta elección y las elecciones generales. Sin embargo, así es como Raúl Castro fue elegido Presidente del Consejo de Estado (y por lo tanto, del Consejo de Ministros).
Arnold August, Periodista y conferencista canadiense, el autor de los libros Democracy in Cuba and the 1997–98 Elections y más recientemente, Cuba y sus vecinos: Democracia en movimiento. En Twitter: @Arnold_August Su sitio web: www.lademocracia.com
URL de este artículo: http://www.alainet.org/es/articulo/175980
¿Tiene el pueblo estadounidense libertad para escoger a sus líderes políticos?
Estando de acuerdo con el fondo del artículo de Arnold August plantearíamos el tema desde otro punto de vista.
¿Tiene el pueblo estadounidense libertad para escoger a sus líderes políticos? Claramente no la tiene.
En primer lugar porque todos sabemos que no existe libertad para la militancia política en los Estados Unidos, en donde solo compiten en las elecciones dos partidos políticos, ambos capitalistas. Todo lo demás está prohibido, incluso perseguido (comunismo, anarquismo, socialismo…) Hasta para entrar en ese país tiene que firmar una declaración reconociendo no militar ni haber militado en ningún partido de las ideologías mencionadas.
Ya que nos someten -por imperativo imperial- a tragarnos sus campañas electorales, basta ver a los candidatos para hacernos idea de los intereses que representan. Más del 25 % de los miembros del Congreso guardan relación con las empresas de armamento. Por lo que respecta a la formación política de los votantes deja tanto que desear que los ver aplaudir disparates que, al menos de momento, son impensables en Europa, como el de uno de los candidatos que dijo que la iba a emprender a tiros contra alguien y que sus votantes lo aplaudirían…Desde luego aplaudieron su “genialidad”.
Todos sabemos, o debemos saber, que los candidatos no son elegidos por los estadounidenses sino que son impuestos desde el Club Bilderberg/Reserva Federal Norteamericana, que en realidad representan al poder sionista (Rothschild, Rockefeller, Lehman Brothers…los dueños de la banca y del dólar). Todo es un gran simulacro teledirigido y ayudado por sus medios de propaganda. Recordemos aquellas elecciones en las que había sido elegido Al Gore pero hubo increíbles problemas con el llamado “voto mariposa” y después de 6 meses el resultado se dirimió en el estado de Florida en donde precisamente gobernaba Jeb Bush, el hermano del candidato George Bush, que fue finalmente aupado la Casa Blanca.
Y una vez llegados al que se supone es el más alto puesto ¿Tienen poder de decisión? Ni siquiera lo tienen para implantar la Seguridad Social (caso de Obama) y evitar que la gente quede arruinada por una enfermedad o una hospitalización, o que se vea abandonada en su vejez. Los presidentes se ven obligados a entrar en las guerras programadas en el calendario del poder financiero global. Todos los presidentes de los Estados Unidos cometen una larga carrera de agresiones a otros países para asaltar sus recursos. Entre guerras y desestabilizaciones, Obama lleva alrededor de 150. Cinco presidentes que se salieron del guion fueron asesinados.
Esto por no entrar en otros temas, como la instauración de la tortura como modus operandi; los secuestros, asesinatos y terrorismo de estado; los presos políticos; los bloqueos económicos; las guerras; la introducción de epidemias; el sistema HAARP para manipular el clima en los países en el objetivo (con el que se dice que provocaron una intensa sequía en Siria para ayudar a la desestabilización)… Qué decir de sus bombardeos para destruir yacimientos arqueológicos y lugares patrimonio de la humanidad…
Mucho nos tememos que millones de estadounidenses, desprovistos de atención médica, se enganchen ahora a la seguridad social cubana, que es lo que parece vislumbrarse en el horizonte. Un horizonte, por cierto, en el que Estados Unidos ha manifestado su intención de iniciar líneas de vuelos con Cuba…pero vetando a Cubana de Aviación. Inadmisible.
Tampoco pueden los estadounidenses viajar a donde quieran, como por ejemplo a Cuba. Hay un buen número de países vetados y/o bloqueados por su gobierno que no pueden visitar. Pero Estados Unidos siempre planteó el tema al revés: que los cubanos no pueden salir de Cuba. Para completar la información no es que no puedan salir de su país sino que consulados -como el de España-, fieles amigos del imperio, les exigen un depósito previo para obtener el visado que, en el último caso de una amiga cubana que vino a España, era de 1.800 dólares.
Que Obama, emperador de la destrucción y el saqueo mundiales, se permita dar lecciones al mundo y que pregunte si tiene el pueblo cubano libertad para escoger sus líderes…no deja de ser clamoroso.
Ya es hora de que vayamos descubriéndolos.
Purificación González de la Blanca