Koldo Campos Sagaseta http://islamiacu.blogspot.it
Nel caso in cui quelle latrine della comunicazione che si dicono “media” se lo dimenticano, e sarà così, gli ricordo che è Cuba quella che può aiutare gli USA nella sua transizione verso la democrazia perché smetta di essere il paese che accumula il maggior debito americano e quello che sperpera la metà delle risorse del pianeta; quello che più droga consuma e che più viola i diritti umani, mentre moltiplica gli indigenti e analfabeti e mantiene fuori da qualsiasi assicurazione sociale 50 milioni di persone.
Sono gli USA il paese che più guerre ha causato e più paci ha mentito, quello che conta più basi militari sparse per tutto il mondo, più colpi di stato ha ordito e più governi democratici ha rovesciato. E’ quel paese che dobbiamo aiutare in modo che i suoi candidati presidenziali non li elegga il capitale dalle facciate della V Avenue, Beverly Hills o il circo, e perché i suoi cittadini, oltre a votare, possano scegliere.
E’ quella nazione che dobbiamo aiutare perché è inaccettabile l’esistenza di campi di concentramento, e Guantanamo è solo il più noto, o carceri segrete; imbarazzante la costruzione di giganteschi e vergognosi muri con cui isolare i loro vicini; inammissibile che sequestrino oppositori in tutto il mondo; che siano i suoi soldati gli unici che non sono tenuti a rispondere davanti ai tribunali internazionali di giustizia perché sono al di sopra di ogni legge; e che, assassinato il suo presidente in un colpo di stato sotto copertura, la giustizia debba aspettare 66 anni perché quel popolo conosca la verità. Inaccettabile l’impunità del crimine dei suoi cinque presidenti sempre assassinati in oscuri fascicoli di uomini che agiscono da soli e al servizio di nessuno; come è cinico che dia il benvenuto a chi arriva in Virginia, presso la sede della Central Intelligence Agency (CIA), il motto biblico “E la verità vi farà liberi”, mentre si tiene detenuto o nascosti o esiliati i propri cittadini, proprio per aver osato dire la verità.
Chi deve cambiare è il “nord caotico e brutale” di cui parlava Martí e che come ben disse Chavez odora ancora di zolfo, che inalbera la violenza come condotta, la tortura come terapia, il crimine come professione, la guerra come un business e per cui c’è sempre un premio Nobel per la Pace.
La transición en EEUU
Koldo Campos Sagaseta
Por si acaso a esas letrinas de comunicación que se dicen “medios” se les olvida, que va a ser que sí, les recuerdo que es Cuba la que puede ayudar a EEUU en su transición a la democracia para que deje de ser el país que acumula la mayor deuda americana y el que derrocha la mitad de los recursos del planeta; el que más drogas consume y quien más vulnera los derechos humanos, mientras multiplica indigentes y analfabetos y mantiene al margen de cualquier seguro social a 50 millones de personas.
Es Estados Unidos el país que más guerras ha provocado y más paces ha mentido, el que cuenta con más bases militares diseminadas por todo el mundo, más golpes de Estado ha urdido y más gobiernos democráticos ha tumbado. Es a ese país al que hay que ayudar para que sus candidatos a la presidencia no los elija el capital de entre los escaparates de la V Avenida, Beberly Hills o el circo, y para que sus ciudadanos, además de votar, puedan elegir.
Es a esa nación a la que hay que ayudar porque es inaceptable la existencia de campos de concentración, y Guantánamo solo es el más conocido, o cárceles secretas; bochornosa la construcción de gigantescos y vergonzosos muros con los que aislar a sus vecinos; inadmisible que secuestren opositores por todo el mundo; que sean sus soldados los únicos que no están obligados a responder ante tribunales internacionales de justicia porque están por encima de cualquier ley; y que, asesinado su presidente en un encubierto golpe de estado, tenga la justicia que esperar 66 años para que ese pueblo conozca la verdad. Inaceptable la impunidad del crimen de sus cinco presidentes asesinados siempre en oscuros expedientes de hombres que actuaban solos y al servicio de nadie; como es cínico que dé la bienvenida a quien llega en Virginia a la sede de la Central de Inteligencia Americana (CIA) el bíblico lema de “Y la verdad os hará libres” mientras se tiene presos o escondidos o asilados a sus propios conciudadanos, precisamente, por haberse atrevido a decir la verdad.
Quien debe cambiar es ese “norte revuelto y brutal” del que hablara Martí y que como bien dijera Chávez sigue oliendo a azufre, que enarbola la violencia como conducta, la tortura como terapia, el crimen como oficio, la guerra como negocio y para el que siempre hay un Nobel de la Paz.