Arthur Gonzalez http://heraldocubano.wordpress.com
Recentemente, l’agenzia di stampa spagnola EFE, ha annunciato la notizia che alcuni ex ministri spagnoli hanno impartito lezioni, a Madrid, ad un piccolo gruppo di cubani, salariati del governo USA, sulle loro esperienze nel processo di transizione. L’informazione è seria, benché abbia sfumature di una buon farsa galiziana.
Si assicura che i funzionari spagnoli hanno spiegato i particolari del cambio di governo nella Spagna degli anni ’70, in modo che i contras possano prendere esperienze nella loro aspirazione di rovesciare la Rivoluzione.
Anche se non si dice di chi fu l’idea e da dove è venuto il finanziamento per pagare i costosi biglietti aerei, alloggio, alimentazione e trasporto interno in Madrid, chi ci ha messo la faccia è stato l’illustre scrittore peruviano Mario Vargas Llosa, ed ha avuto il sostegno del cubano naturalizzato nordamericano, Carlos Alberto Montaner, agente della CIA dal 1960, quando lasciò l’Avana dopo essersi rifugiato in un’ambasciata, fuggitivo da una stazione di polizia dopo essere stato sorpreso a collocare un ordigno esplosivo.
Vargas Llosa mutò da uomo di sinistra e fanatico di Fidel Castro, in un furibondo amante della società USA e gratuito nemico della Rivoluzione cubana.
Con tali antecedenti il fetore degli USA si sente a mille chilometri di distanza.
Per tre giorni gli spagnoli hanno tenuto conferenze, e tra gli insegnanti c’erano esperti in economia, ordinamento costituzionale, formazione di partiti e politica estera, ma si assicura che il tema più complesso è stato “riconciliazione e amnistia”, giacché l’idea del perdono non si concepisce tra i controrivoluzionari, sapendosi che a Miami, i membri della mafia terrorista, hanno chiesto tre giorni per uccidere tutti coloro che hanno partecipato all’opera della Rivoluzione.
Se qualcuno immagina che questi elementi creati, addestrati e finanziati dagli USA sono quelli che vanno a governare il paese, ancora una volta hanno perso i soldi.
Ciò che non si menziona nell’informazione è se i prestigiosi funzionari spagnoli hanno spiegato ai controrivoluzionari cubani come funziona la cosiddetta “Legge bavaglio” e la “Legge sfratti”, perché vadano immergendosi nella forma tanto democratica verso cui devono dirigere il popolo.
Né si riporta se gli insegnanti hanno spiegato che secondo l’UNICEF, la Spagna è attualmente il secondo paese dell’Unione Europea più incapace di ridurre la povertà infantile e se hanno informato sul numero delle famiglie spagnole con bambini e dove tutti gli adulti sono disoccupati, che è triplicato dal 2007 e si avvicina al milione.
Non si sa che cosa gli abbiano insegnato gli ex ministri e specialisti spagnoli riguardo all’alta percentuale di bambini spagnoli che soffrono gravi privazioni materiali, situazione che è anche cresciuta da un 5,5% nel 2008 al 8,3% nel 2014 né che gli è stato detto sul 23,1% del tasso di insuccesso scolastico e del 23,5% di abbandono scolastico, il dato più alto nella UE.
Saranno stati onesti, gli ex ministri, nel riconoscere che le entrate, di tutti gli spagnoli, sono diminuite del 4% nel 2014 e che la differenza tra i più ricchi e i più poveri in Spagna è ora al 30%, superiore alla disuguaglianza in Europa, davanti anche a paesi duramente colpiti dalla crisi, come la Grecia?
Si può immaginare la faccia stupita dei mercenari cubani, sentendo dati sulla situazione che non hanno mai visto a Cuba, nonostante l’isola sia sottoposta alla più lunga Guerra Economica della storia moderna.
Come avranno giustificato, gli insegnanti e conferenzieri, che la Spagna guida la disoccupazione giovanile in tutta la UE, dove più di 990000 giovani sotto i 25 anni sono disoccupati ed il numero dei disoccupati è oltre 6202700, alla fine del 2013, a cui va aggiunto il numero di famiglie in cui tutti i membri sono senza lavoro, che già ha raggiunto 1906100 persone.
La disoccupazione è l’aspetto più drammatico della crisi economica che vive la Spagna dal 2008, con l’economia in recessione e forti misure di aggiustamento adottate dal Governo per ridurre il deficit pubblico.
Il settore dei servizi ha registrato il maggior numero di disoccupati, con 1823900, seguito da edilizia, industria ed agricoltura.
Il settore pubblico ha perso più posti di lavoro rispetto al privato. Nel 2013 si son persi 258300 posti di lavoro, 8,32% contro il 3,77% del settore privato.
Se tutte queste verità sono state spiegate ai controrivoluzionari cubani, sanno già cosa aspettarsi se un giorno si avverasse il loro vecchio sogno di distruggere la Rivoluzione.
Nessuna meraviglia che la Spagna abbia uno dei più alti tassi di “Indignati”, che sono brutalmente repressi dagli organi di polizia.
Españoles instruyen a “opositores” cubanos
Arthur González
Recientemente la agencia española de noticias, EFE, dio a conocer la noticia de que algunos ex ministros españoles le impartían clases en Madrid a un grupito de los asalariados cubanos del Gobierno de Estados Unidos, sobre sus experiencias en el proceso de Transición.La información es seria, aunque tenga visos de un buen sainete gallego.
Se asegura que los funcionarios españoles les explicaron las particularidades del cambio de gobierno en la España en los años 70, para que puedan tomar experiencias en su aspiración por derrocar a la Revolución.
Aunque no se dice de quien fue la idea ni de donde salió el financiamiento para pagar los costosos boletos de avión, hospedaje, alimentación y transportación interna en Madrid, el que puso la cara fue el ilustre escritor peruano Mario Vargas Llosa, y contó con el apoyo del cubano naturalizado norteamericano, Carlos Alberto Montaner, agente CIA desde 1960 cuando salió de La Habana después de refugiarse en una embajada, al escaparse de una estación de policía cuando fue sorprendido colocando un artefacto explosivo.
Vargas Llosa mutó de hombre de izquierda y fanático a Fidel Castro, a un furibundo amante de la sociedad norteamericana y enemigo gratuitito de la Revolución cubana.
Con esos antecedentes el hedor a los norteamericanos se siente a mil kilómetros de distancia.
Durante tres días los españoles les impartieron conferencias, y entre los profesores hubo expertos en economía, ordenamiento constitucional, formación de partidos y política exterior, pero se asegura que el tema más complejo resultó el de la “reconciliación y amnistía”, ya que la idea del perdón no se concibe entre los contrarrevolucionarios, conociéndose que en Miami los integrantes de la mafia terrorista han solicitado tres días para matar a todos los que han tenido participación en la obra de la Revolución.
Si alguien se imagina que estos elementos creados, entrenados y financiado por Estados Unidos son lo que van a dirigir el país, una vez más han perdido el dinero.
Lo que no se menciona en la información es si los prestigiosos funcionarios españoles le explicaron a los contrarrevolucionarios cubanos cómo funciona la llamada “Ley Mordaza” y la “Ley de Desahucios”, para que se vayan empapando de la forma tan democrática en que deben dirigir al pueblo.
Tampoco se refleja si los profesores les explicaron que según la UNICEF, España es actualmente el segundo país de la Unión Europea, UE, más incapaz de recortar la pobreza infantil y si les informaron sobre el número de hogares españoles que tienen niños y donde todos los adultos están sin empleo, se ha triplicado desde 2007 y ya se acerca al millón.
No se conoce qué les enseñaron los ex ministros y especialistas españoles respecto al alto porcentaje de niños españoles que sufren privación material severa, situación que también creció de un 5,5% en 2008 hasta el 8,3% en el 2014 ni qué les dijeron sobre el 23,1 % de la tasa de fracaso escolar y del 23,5% del abandono escolar, la cifra más alta de la UE.
¿Habrán sido honestos los ex ministros para reconocer que los ingresos de todos los españoles han disminuido en un 4% en el 2014 y que la diferencia entre los más ricos y los más pobres en España se sitúa ya en un 30%, en la cima de la desigualdad en Europa, por delante incluso de países duramente golpeados por la crisis como Grecia?
Cabe imaginarse la cara de asombro de los asalariados cubanos, al escuchar datos sobre situaciones que nunca han visto en Cuba, a pesar de estar sometida a la Guerra Económica más larga de la historia moderna.
¿Cómo habrán justificado los profesores y conferencistas que España lidera el desempleo juvenil en toda la UE, donde más de 990 mil jóvenes menores de 25 años están sin trabajo y que la cifra de desempleados se situó en más de 6 millones 202 mil 700, al finalizar el 2013, a lo que se suman el número de hogares en el que todos sus miembros están sin trabajo, alcanzando ya el 1 millón 906 mil 100 personas.
El desempleo es la cara más dramática de la crisis económica que vive España desde 2008, con la economía en recesión y fuertes medidas de ajuste adoptadas por el Gobierno para reducir el déficit público.
El sector de servicios registró el mayor número de desempleados, con un millón 823 mil 900, seguido de la construcción, la industria y la agricultura.
El sector público perdió más empleos que el privado. En el 2013 se perdieron 258 mil 300 puestos laborales, un 8,32 por ciento, frente al 3,77 por ciento de la empresa privada.
Si todas esas verdades le fueron explicadas a los contrarrevolucionarios cubanos, ya sabrán a qué atenerse si algún día se hiciera realidad su sueño trasnochado de destruir la Revolución.
No por gusto España tiene una de las tazas más altas de “Indignados”, los que son salvajemente reprimidos por los órganos policiacos.