Brasile: Camera dei Deputati emetterà il giudizio

Lula-e-DilmaIl relatore della Commissione della Camera dei Deputati del Brasile che analizza la possibilità di un giudizio politico contro la presidentessa di questa nazione sudamericana, Dilma Rousseff, ha presentato ieri mercoledì un rapporto con gli argomenti che sostengono se esiste o meno un motivo per sollecitare la destituzione della mandataria.


Il rapporto si farà conoscere prima della votazione di lunedì 11 aprile, e sarà inviato alla Camera, ha informato Telesur nel suo sito web.

La risoluzione non vincolante che si approverà l’11 aprile, sarà pubblicata il giorno dopo  e due giorni dopo sarà in condizione d’essere votata dal Plenum della Camera con 513 deputati.

Il ricorso dovrà contare sull’appoggio di 342 legislatori, due terzi, per poter essere inviato al senato: se non sarà così, sarà archiviato.

Se giungerà al Senato si dovrà creare una commissione di 21 deputati per fare una seconda revisione prima che gli 81 senatori decidano per maggioranza semplice se ammetterlo o archiviarlo.

Se si approvasse la destituzione della Roussef, accusata di presunti vincoli con fatti di corruzione in Petrobras, la Presidentessa sarà appartata dalla sua funzione per un massimo di 180 giorni mentre si realizzeranno investigazioni e al suo posto governerà il vicepresidente, Michel Temer, del Partito del Movimento Democratico Brasiliano* (PMDB), che si è mostrato a favore del giudizio politico.

In questa maniera comincerebbe ufficialmente il processo contro Dilma e la sessione finale si realizzerebbe nel Plenum del Senato, con la guida del presidente della Corte Suprema.

Sono necessari due terzi dei voti del Senato – 54 su un totale di 81 – per destituire definitivamente la mandataria.

L’avvocato di Dilma Roussef,  José Eduardo Cardozo, ha ribadito nei giorni scorsi che il giudizio politico sollecitato dal presidente del Congresso nel paese, Eduardo Cunha, è viziato e illegale.

“Questo processo non è stato aperto per l’esercizio normale della competenza legale e costituzionale delle sue eccellenze. È stato aperto come rappresaglia, come una vendetta  per far cadere il mandato della presidentessa ed è una verità inesorabile”, ha denunciato l’avvocato.

La Rousseff affronta una campagna che le vuole togliere il prestigio, promossa dai settori dell’opposizione che la vogliono vincolare a fatti di corruzione in Petrobras, l’impresa petrolifera del Brasile, come parte di un’operazione di colpo di Stato.

Il popolo del Brasile ha manifestato in molte occasioni, respingendo il tentativo di colpo di Stato contro il governo della Roussef.

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