Cuba è entrata a far parte, ieri mercoledì 5 aprile, come Stato parte della Convenzione sulle Munizioni a Grappolo, dopo aver depositato lo strumento d’adesione alla norma internazionale adottata nel 2008.
Hanno partecipato alla cerimonia il capo dell’Ufficio per la Sezione dei Trattati delle Nazioni Unite, Santiago Villalpando, e il rappresentante permanente cubano presso l’organizzazione, Rodolfo Reyes, accompagnato dall’ambasciatrice alterna, Ana Silvia Rodríguez, e dalla funzionaria che si occupa dei temi giuridici, Tanieris Diéguez.
Reyes ha ricordato l’importanza della Convenzione nell’impegno della comunità internazionale per porre fine all’utilizzo di questo genere di munizioni che provocano danni devastanti alla popolazione civile e all’ambiente in alcuni scenari dei conflitto, ha informato PL.
A proposito dell’adesione, il diplomatico ha ratificato l’impegno cubano con il disarmo generale e completo, includendo l’eliminazione delle armi nucleari.
L’ambasciatore ha segnalato che lo strumento adottato nel 2008, entrato in vigore due anni dopo, costituisce un significativo contributo agli sforzi per sradicare i letali artefatti a grappolo.
Villalpando ha segnalato che Cuba è il 99º Stato parte della Convezione, firmata da 117 paesi.
La Convenzione sulle Munizioni a Grappolo proibisce l’uso, lo sviluppo, la produzione, la conservazione e l’acquisto di questi proiettili.
Inoltre esige la loro distruzione in un tempo di otto anni e dispone la pulizia delle aree inquinate da resti di munizioni a grappolo e l’assistenza alle vittime, ha chiarito una nota pubblicata in Cubaminrex.com.
Nel settembre scorso l’Isola aveva condannato, in un Forum sul tema realizzato in Croazia, l’uso di queste munizioni e il suo appoggio totale alla loro eliminazione.