Registrato in Cuba per trattare tumori della testa, del collo, del cervello in bambini e adulti, l’esofago e di recente del pancreas, con promettenti risultati dell’aumento del tempo di sopravvivenza dei pazienti, l’anticorpo monoclonale umanizzato Nimotuzumab è oggetto attualmente di 27 saggi clinici indirizzati a investigare la sua sicurezza ed efficacia in altre 11 indicazioni differenti di tumori.
Vari studi tra quelli citati, si realizzano in Giappone, Corea del Sud, Indonesia e Filippine, mentre precedentemente sono state completati 37 studi in nazioni come Canada, India, Germania, Cina e Brasile.
Sino ad oggi è stato approvato nel registro sanitario di 24 paesi.
Questo medicinale è stato creato dai dottori Cristina Mateo Acosta del Río, Rolando Pérez Rodríguez e Ernesto Moreno Frías, del Centro d’Immunologia Molecolare (CIM), che appartiene al Gruppo di Imprese BioCubaFarma e si applica in combinazione con la radioterapia e la chemioterapia.
Forma parte del gruppo dei prodotti sviluppati in questa istituzione per bloccare la crescita del tumore ed anche ridurre la sua grandezza sino a trasformarlo in una malattia cronica controllabile, compatibile con una qualità di vita accettabile.
Precisamente a partire da oggi, giovedì 7 aprile, nell’Hotel Melià Marina di Varadero, inizia il IX Incontro Scientifico Internazionale Nimomeeting 2016, nel quale circa 150 investigatori di 19 paesi dibatteranno i risultati clinici dell’uso del farmaco cubano promettente in diversi tipi di neoplasie.