La lettera del Presidente del Venezuela, Nicolás Maduro Moros, al 7º Congresso del PCC
Al Settimo Congresso del Partito Comunista di Cuba
Care compagne e cari compagni.
ricevete dalla Patria di Simón Bolívar e Hugo Chávez un abbraccio pieno d’ammirazione, solidarietà e affetto riaffermando ancora una volta la fraternità tra le nostre due Rivoluzioni, tra i nostri due popoli.
Storicamente aprile per la Patria Grande è un mese stellare.
Sono passati due secoli dal 19 aprile del 1810, a Caracas, 55 anni dall’aprile di Playa Girón, 14 anni dall’aprile del 2001.
Aprile marcato dalle lotte per definizione di rotte, per sacrifici, per vittorie che han segnato il destino dei nostri popoli e lasciato le loro tracce visibili, tanto che ci camminiamo ancora sopra.
Dopo più di 40 anni dal Primo Congresso del PCC realizzato nel1975, questo 7º Conogresso è una luminosa dimostrazione della solidità della Rivoluzione cubana e costituisce una sorta di sentiero verso l’avvenire di giustizia e dignità, tracciato dall’Apostolo José Martí alla fine del XIX secolo e che ha avuto nel Comandante in Capo Fidel Castro il suo maggior creatore, il suo più conseguente sostenitore.
Oggi il Generale d’Esercito, Presidente di Cuba e Segretario Generale del PCC, Raúl Castro, sta dando una perfetta continuità a un così immenso e luminoso legato.
Fidel, Fidel, Fidel. Oggi faccio mie interamente le parole del nostro Comandante Supremo Hugo Chávez, per salutare la sua indimenticabile presenza in questo Congresso.
“Voglio rendere omaggio a Fidel e al suo lungo andare per i nostri popoli risvegliandoci. Fidel è un soldato, sognatore, esempio senza dubbio per tutti noi e per generazioni intere di latinoamericani, caraibici e combattenti del mondo”.
Cinque anni fa in occasione del 6º Congresso del Partito Comunista di Cuba, il nostro Comandante Hugo Chávez celebrò la sua trascendentale importanza: un migliaio di delegati di tutta Cuba, dopo un mese di dibattiti e deliberazioni in Assemblee Popolari esponevano le loro conclusioni per costruire nuove rotte di fronte alle esigenze e alle sfide che marcavano lo storico avvenire.
Ogni congresso del partito ha riaffermato il cammino di Cuba: costruire il socialismo dal Potere Popolare, questao è stato ed è un insegnamento per noi per tutti i Popoli che in verità vogliono condurre il loro destino e costruire la loro storia.
Questo 7º Congresso continua sulle Linee del precedente: superare la crisi economica e ottenere una crescita con dignità seguendo i principi rivoluzionari e in difesa del socialismo. Senza dubbio in questi cinque anni, i problema e le sfide sono cresciute ed è divenuta più complessa la situazione economica , sociale, politica e ambientale nella nostra regione e nel mondo.
Nuestra América affronta una nuova offensiva colonizzatrice, caratterizzata dall’attacco multidimensionale ai governi popolari e progressisti della regione, che ha come denominatore comune il piano di restauro neoliberale, con distinti mezzi.
Questo 7º Congresso del Partito Comunista di Cuba, costituisce un baluardo morale, politico, ideologico, culturale e sociale per le forze che in tutta la regione affrontano questi tentativi d’integrazione del progetto d’indipendenza e unione dell’Amaerica Lataina e dei Caraabi e in particolare di coloro che abbiamo scelto il cammino rivoluzionario e la via al socialismo.
Il Comandante Fidel a Caracas ci disse, quando venne per la nomina ufficiale del nostro Comandante Supremo, nel febbraio del 1999, riferendosi al tempo precedente del periodo speciale:
“Senza questi anni che abbiamo trascorso per educare, seminare idee, coscienza, sentimenti di profonda solidarietà nel seno del popolo e un generoso spirito internazionalista, il nostro popolo non avrebbe avuto la forza di resistere”.
Potremmo dire lo stesso sui tempi difficili di destabilizzazione e guerra economica e mediatica senza tregua contro il Venezuela.
Cuba è per noi, donne e uomini, un símbolo inequivocabile di resistenza contro l’impero. Abbiate la certezza che in Venezuela non cederemo nemmeno un palmo di terreno. Stiamo resistendo e vinceremo con la forza della nostra dignità bolivariana e chavista.
Se qualche nazione ha affrontato problemi e sfide è precisamente Cuba.
Cuba è una conseguente e magnifica artigiana della resistenza; da questo esempio abbiamo bevuto in Nuestra America. Da Cuba abbiamo appreso a non esitare e a non arrenderci perchè ci assistono la ragione e l’amor di Patria, la continuità della battaglia storica dei nostri liberatori e liberatrici per l’indipendenza. Quanti tempi duri ha sofferto Cuba? Ed è lì ferma nella battaglia delle idee dell’organizzazione, del dibattito.
Compagne e compagni :
Molti occhi e orecchie sono puntati su questo 7º Congresso del Partito nonostante il silenzio, la tergiversazione e il disprezzo dei grandi monopoli dell’informazione.
Noi siamo sicuri che con la sua maturità politica, il suo coraggio e la sua coscienza, il popolo di Marti affronterà vittoriosamente le tormente e non in vano le ha sempre affrontate e vinte.
Facciamo nostre le parole di Raúl Castro nell’inaugurazione di questo splendido Congreso :
“La cosa peggiore che può fare un rivoluzionario, sia comunista o meno, è restare a braccia incrociate di fronte ai problemi … non abbiamo questo diritto e tantomeno nei tempi che corrono”.
Ancora una volta la storia ci pone di fronte a grandi sfide ed essendo l’unione la chiave del nostre vittorie, la Rivoluzione Bolivariana ratifica la sua più profonda e feconda unione con la Rivoluzione Cubana, per continuare a sviluppare le trasformazioni che portano felicità ai nostri popoli.
L’Unione ci ha permesso d’essere motori dell’Alba, l’Alleanza Bolivariana per i Popoli di Nuestra América, che dalla sua fondazione da parte dei due Comandanti Chávez e Fidel, si è rinforzata marcando una rotta di solidarietà e giustizia, seminando la regione di numerose conquiste sociali e portando al mondo un messaggio di dignità e speranza.
L’unione che ha marcato la nascita della CELAC, Comunità degli Stati dell’America Latina e dei Caraibi, che fa della nostra regione una Zona di Pace.
Uniti difenderemo la nostra indipendenza, le nostre rivoluzioni, il nostro cammino al socialismo. Uniti costruiremo la Partria Grande che hanno sognato i nostri liberatori.
Cuba non sta sola; Cuba non sarà mai più sola. E la Patria di Bolívar e Chávez è irrinunciabilmente legata fraternamente alla patria di Martì e di Fidel.
Viva Cuba, Martí e Fidel! Viva la Patria Grande!
Chávez Vive, la Patria Segue!,
Hasta la Victoria Siempre!,
Indipendenza e Patria Socialista!,
Vivremo e Vinceremo!