Un’ambasciatrice e due golpe: Paraguay e Brasile

Norelys Morales Aguilera http://islamiacu.blogspot.it

liliana ayaldeIl monopolio mediatico internazionale non domanda il motivo per cui gli USA non mostrano “preoccupazione” per quello che, indubbiamente, già è un assalto alla democrazia in Brasile, quando sono così ammalianti le preoccupazioni di opinionisti e portavoce, da Washington, per il “rispetto della democrazia” soprattutto in America Latina, mentre, i loro soci “teste coronate” in Medio Oriente, la fanno finita con qualsiasi forma di dissenso senza andare per il sottile.

Forse sono obbligati al silenzio, complice e disciplinato, dalla “coincidenza” che la stessa ambasciatrice USA che era accreditata ad Asuncion, Paraguay, durante il colpo di stato “parlamentare” contro il presidente Fernando Lugo, ora lo sia a Brasilia, in mezzo ad un’ altra zampata in corso contro Dilma Rousseff. Potrebbe essere che lì “il golpe è democratico” guidato dal partito dei media e dall’apparato giudiziario della rancida borghesia brasiliana.

Un articolo di Caco Schmitt [1], pubblicato nel blog di Altamiro Borges [2], in lotta contro la dittatura mediatica, getta più luce sul comportamento, astuto e senza scrupoli, in un sepolcrale silenzio, di coloro che applaudono la rottura democratica nel più grande paese dell’America Latina e uno dei cosiddetti BRICS.

info_embajadora (1)Curiosamente, in Paraguay, l’ambasciatrice Liliana Ayalde ha dichiarato ad una radio locale di quel paese, radio 9,70 AM, nel 2010 [3]: “Si deve ripudiare tutti gli atti che attentino contro la vita delle persone e contro la proprietà privata”. Si stava riferendo ad un presunto gruppo terroristico e agli incidenti, ancora in corso di indagine e di giustizia, che portarono al golpe parlamentare contro il presidente Lugo.

Il parallelismo con gli eventi in corso in Brasile è inevitabile. Ayalde arrivò a Brasilia nel 2013, cinque mesi prima che cominciasse l’ “operazione Lava Jato”, che oggi è il pretesto, e nel mezzo dello scandalo per lo spionaggio USA contro la presidentessa brasiliana, che resero tese le relazioni. Secondo Edward Snowden, il Brasile è il paese sudamericano, ed uno al mondo, più spiato.

Ayalde è una esperta del servizio diplomatico USA, che ha molta esperienza in ingerenze e spionaggio. Ha lavorato in Guatemala, Nicaragua, Bolivia, Colombia, e di recente come Segretaria di Stato Aggiunto per gli Affari dell’Emisfero Occidentale, con la maniUSAIDresponsabilità di supervisionare le relazioni bilaterali degli USA con Cuba, America Centrale e Caraibi. In precedenza disimpegnò la carica di vice amministratrice superiore aggiunta dell’USAID presso l’Ufficio per l’America Latina e i Caraibi. La sua carica, in Paraguay, durò tra il 2008 e il 2011.

Prima di arrivare in Brasile aveva detto che “Avere amici nella Corte Suprema è oro puro”.

Questo 29 aprile mentre avanza la macchinazione golpista, l’avvocato generale dell’Unione e difensore della presidentessa Rousseff, José Eduardo Cardozo ha ribadito che per provare la commissione di un reato di responsabilità, come quello che si cerca di attribuire alla presidentessa, “deve esistere un atto praticato con dolo da parte della Presidentessa e non una percezione politica astratta”.

Approvare un impeachment senza queste condizioni -ha avvertito- farà che ciò si converta in uno strumento nelle mani dell’opposizione che potrà essere utilizzato, a tutti i livelli, e trasformerà il Brasile in un paese la cui stabilità sarà permanentemente minacciata.

Cardozo, ha ribadito che la denuncia contro Rousseff è fragile; non riesce a dimostrare la presunta esistenza di un atto illecito; offende, chiaramente, il principio della razionalità e cerca di criminalizzare la politica economica del Governo.

Una embajadora y dos golpes: Paraguay y Brasil

Norelys Morales Aguilera

El monopolio mediático internacional no pregunta por qué Estados Unidos no muestra “preocupación” por lo que sin dudas ya, es un asalto a la democracia en Brasil, cuando son tan enternecedoras las cuitas de opinólogos y voceros desde Washington por el “respeto a la democracia” especialmente en América Latina, en tanto, sus socios de “testas coronadas” en el Medio Oriente, acaban cualesquiera disenso a tiro limpio.

Quizás están obligados al silencio cómplice y disciplinado, por la “coincidencia” de que la misma embajadora norteamericana que estuvo acreditada en Asunción, Paraguay, cuando el golpe de estado “parlamentario” al presidente Fernando Lugo, ahora lo esté en Brasilia, en medio de otro zarpazo en curso contra Dilma Rousseff. Será que allí el “golpe es democrático”, liderado por el partido de los medios y el aparato judicial de la rancia burguesía brasilera.

Un artículo Caco Schmitt [1], publicado en el Blog de Altamiro Borges [2], en lucha contra la dictadura mediática, arroja más luz, sobre la actitud taimada e inescrupulosa, bajo un sepulcral silencio, de los que aplauden la ruptura democrática en el mayor país latinoamericano y uno de los llamados BRICS.

Curiosamente, en Paraguay, la embajadora Liliana Ayalde declaró a una emisora local de ese país, radio 9.70 AM, en 2010 [3]: “Se debe repudiar todos los hechos que atentan contra la vida de las personas y contra la propiedad privada”. Se estaba refiriendo a un supuesto grupo terrorista y los incidentes, aún pendientes de investigación y justicia, que llevaron al golpe parlamentario contra el Presidente Lugo.

El paralelismo con los sucesos en curso en Brasil es inevitable. Ayalde llegó a Brasilia en 2013, cinco meses antes de que iniciara la “operación Lava Jato”, que hoy es el pretexto, y en medio del escándalo por el espionaje de Estados Unidos contra la presidenta brasileña, que tensaron las relaciones. Según Edward Snowden, Brasil es el país suramericano y uno de los más espiados del mundo.

Ayalde es una experta en el servicio diplomático estadounidense, que tiene mucho de injerencia y espionajes. Trabajó en Guatemala, Nicaragua, Bolivia, Colombia, y recientemente como Secretaria de Estado Adjunto para Asuntos del Hemisferio Occidental, con la responsabilidad de supervisar las relaciones bilaterales de Estados Unidos con Cuba, América Central y el Caribe. Anteriormente se desempeñó como vice administradora superior adjunta de USAID en la Oficina para América Latina y el Caribe. Su ejercicio en Paraguay fue entre 2008 y 2011.

Antes de arribar a Brasil había dicho que, “Tener amigos en la Corte Suprema es oro puro”.

Este 29 de abril, mientras avanza la maquinaria golpista, el abogado general de la Unión y defensor de la presidenta Rousseff , José Eduardo Cardozo reiteró que para probar la comisión de un crimen de responsabilidad, como el que se le trata de atribuir a la mandataria, “tiene que existir un acto practicado con dolo por la Presidenta y no una percepción política abstracta”.

Aprobar un impeachment sin esas condiciones -advirtió- hará que este se convierta en un instrumento en manos de la oposición que podrá utilizarse a todos los niveles y convertirá a Brasil en un país cuya estabilidad estará permanentemente amenazada.

Cardozo, reafirmó que la denuncia presentada contra Rousseff es frágil, no consigue demostrar la supuesta existencia de un acto ilícito, ofende claramente el principio de la racionalidad y busca criminalizar la política económica del Gobierno.

[1] https://rsurgente.wordpress.com/2016/04/29/o-golpe-e-paraguaio-e-a-embaixadora-dos-eua-e-a-mesma
[2] http://altamiroborges.blogspot.com/2016/04/o-golpe-e-embaixadora-dos-eua.html
[3] http://dialogo-americas.com/es/articles/rmisa/features/regional_news/2010/05/14/feature-01?change_locale=true

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