La presidentessa brasiliana ha ribadito che non ci può essere un processo politico contro di lei, senza base legale, altrimenti “sarebbe un golpe”.
La presidentessa brasiliana, Dilma Rousseff, ha denunciato martedì scorso, di essere vittima di una frode dall’estrema destra del suo paese al fine di rimuoverla dell Governo.
“Loro vogliono arrivare al potere per la via facile e non tramite l’elezione popolare per le quale noi lottiamo”, ha detto la presidentessa durante l’installazione del Piano dell’Agricoltura Famigliare 2016.
“Sono vittima di una frode, perché loro non sono in grado di arrivare al potere con mezzi democratici, ciò che cercano è fare un golpe di Stato”, ha denunziato la leader del Governo.
Ha sostenuto che il Brasile sta vivendo un momento difficile che può essere superato solo con l’unione di tutti i brasiliani. “Abbiamo lottato per mantenere i programmi sociali, non abbiamo mai fatto cadere il paese, come sostiene la destra,” ha detto.
Per lei, al Brasile, vogliono tagliare la strada alla democrazia con azioni fuori luogo che minacciano la pace e la tranquillità di tutto un paese. “La destra insiste nel fare credere a tutti che sono io che paralizza il paese, ma sono loro che cercano di distruggere tutte le conquiste di un Governo sociale”, affermò.
Ha ricordato che ciò che è in gioco non sono i 54 milioni di voti che l’hanno rieletta como presidentessa del Brasile, nel 2014, ma tutti quelli che non hanno votato per lei che saranno vittime di una truffa da parte di persone che non hanno nemmeno un progetto nazionale.
Da quando è venuto alla luce il caso di corruzione in Petrobras, l’opposizione brasiliana tenta di collegare la presidentessa Dilma Rousseff e membri del Partito dei Lavoratori (PT) per evitare che rimangano a capo del Governo.
In questo contesto, domenica 17 aprile, la Camera dei Deputati del Brasile, ha approvato la richiesta di impeachment contro Rousseff, con 367 voti a favore, 137 contrari, sette astenuti e due assenti.
Il caso è stato trasferito ad un comitato di 21 senatori, la maggior parte dell’opposizione, che avrà 10 giorni di dibattiti per ascoltare le argomentazioni dell’accusa e della difesa della presidentessa.
Rousseff denuncia ser víctima de un fraude de la ultraderecha
La mandataria brasileña reiteró que no puede haber un juicio político en su contra sin base legal, de lo contrario “sería un golpe”.
La presidenta de Brasil, Dilma Rousseff, denunció este martes ser víctima de un fraude por parte de la ultraderecha de su país para sacarla del Gobierno.
“Ellos quieren llegar al poder por el camino fácil y no por la vía de elección popular por el que nosotros luchamos”, expresó la mandataria durante la instalación del Plan de Agricultura Familiar 2016.
“Yo estoy siendo víctima de un fraude porque ellos no son capaces de llegar al poder por vía democrática, ellos buscan es dar un golpe de Estado”, denunció la jefa de Gobierno.
Sostuvo que Brasil vive un momento difícil que solo puede ser superado con la unión de todos los brasileños. “Nosotros hemos luchado por mantener los programas sociales, nunca hemos dejado caer al país como la derecha dice”, apuntó.
Para ella, a Brasil le quieren cortar el camino a la democracia con acciones fuera de lugar que atentan contra la paz y la tranquilidad de todo un país. “La derecha insiste en hacer creer a todo el mundo que soy yo quien paraliza al país, pero son ellos los que buscan acabar con todos los logros de un Gobierno social”, dijo.
Recordó que lo que está en juego no son los 54 millones de votos que la reeligieron como presidenta de Brasil en 2014, sino todos aquellos que no votaron por ella que serán víctimas de un engaño por parte de personas que ni siquiera tienen un proyecto de país.
Desde que salió a la luz pública el caso de corrupción en Petrobras, la oposición brasileña pretende vincular a la presidenta Dilma Rousseff y a los miembros del Partido de los Trabajadores (PT) para impedir que se mantengan al frente del Gobierno.
En ese contexto, el domingo 17 de abril la Cámara de Diputados de Brasil aprobó el pedido de juicio político contra Rousseff, con 367 votos a favor, 137 en contra, siete abstenciones y dos ausentes.
El caso pasó a una comisión de 21 senadores, la mayoría de oposición, que tendrá 10 días de debates para escuchar los argumentos de la acusación y la defensa de la presidenta.