Le delegazioni del Governo colombiano e della guerriglia delle FARC-EP hanno accordato, ieri giovedì 12 maggio, di offrire sicurezza e stabilità giuridica all’Accordo Finale che adotteranno come risultato dei Dialoghi di Pace, iniziati nel novembre del 2012.

Secondo il Comunicato Congiunto emesso nel Palazzo delle Convenzioni della capitale cubana, sede delle conversazioni,l’obiettivo è anche associare la sua introduzione nell’ordine giuridico colombiano per dare garanzie di compimento dello stesso, conforme al diritto interno colombiano e al diritto internazionale.

“Si tratta di una serie di meccanismi istituzionali e democratici complementari, che nel loro insieme costituiscono un rotta rapida e sicura per realizzare gli obiettivi enunciati”, riferisce il testo letto dai garanti del processo, Rodolfo Benítez per la parte cubana, e Rita Sandberg, per la Norvegia.

Figura in quanto accordato che l’Accordo Finale forma parte della Costituzione del paese, diviene una politica di Stato e inoltre sarà portato nel Congresso.

Lo stesso accordo avrà la categoria di Accordo Speciale, rifacendosi agli Accordi di Ginevra del 1949, un gruppo di norme giuridiche che regolano le forme in cui si possono sferrare i conflitti armati e proteggono le persone che non partecipano o che hanno smesso di partecipare alle ostilità.

Ugualmente, le parti hanno accordato che una volta approvato il testo, il presidente della Colombia dichiarerà davanti al Segretario Generale della ONU.

Il capo della delegazione del Governo, Humberto de la Calle, ha segnalato che si tratta di costruite una rotta complessa di formalità giuridiche dell’Accordo Finale basato nelle istituzioni colombiane e appoggiato in differenti istanze internazionali, per dargli una maggiore solidità.

A giudizio dell’ex vicepresidente colombiano l’accordo è equilibrato e offre sicurezza giuridica a quanto contiene, una cosa che conviene a tutti