Venezuela: governo scommette su economia popolare

venezuelaIl governo venezuelano spinge misure dell’Agenda Economica Bolivariana che scommettono su una maggiore diversificazione e sulla partecipazione delle comunità con le sue iniziative.

In questo senso, su proposta del sindaco del municipio Libertador, Jorge Rodriguez, e del capo di governo del Distretto Capitale, Daniel Aponte, il prossimo mercoledì alle piazze Diego Ibarra e Caracas, si installerà una fiera per dimostrare gli sviluppi in questa area.

All’esposizione sono convocati tutti gli abitanti di Caracas per fare perfino le loro proposte di perfezionamento di questa politica pubblica, secondo queste autorità.

D’accordo col presidente della Repubblica, Nicolas Maduro, la strategia dell’Agenda che include 15 settori chiave dell’economia, cerca di uscire dal modello a reddito ed appoggia il socio produttivo, per facilitare la consegna di maggiore quantità di ricchezze al popolo, in maniera equa.

Al rispetto, il mandatario anticipò due giorni fa che, come parte degli attacchi della destra contro il suo governo, si accresce la guerra economica che stimola l’accaparramento, la rivendita di prodotti di prima necessità e la manipolazione dei prezzi sul mercato, tra le altre espressioni.

In questo senso, il capo di Stato patrocinò per offrire maggiori facoltà al potere popolare ed in questione ha sottolineato al settore imprenditoriale privato di smettere di cospirare contro la Rivoluzione bolivariana.

Maduro anticipò che nel caso di quelli che optino per fermare i loro impianti, questi saranno consegnati al popolo per continuare con la loro produzione.

Allo stesso modo, il governo approvò nuove risorse e crediti milionari per lo stimolo di progetti agricoli e del bestiame, con la partecipazione attiva di più di 24 mila produttori.

Inoltre, si stabilirono meccanismi per inaugurare 500 nuovi mercati comunali nei 24 stati del paese, e che saranno amministrati dagli appena creati Comitati Locali di Fornitura e Produzione.

Il passato 13 maggio, Maduro decretò un nuovo stato di Eccezione Costituzionale ed Emergenza Economica per proteggere il popolo dagli attacchi costanti dell’opposizione.

Il dignitario spiegò allora che questa misura è diretta a sconfiggere il golpe di Stato, la guerra economica, e stabilizzare socialmente il paese per affrontare tutte le minacce nazionali ed internazionali.

Affermò, inoltre, che questa nuova risoluzione permetterà perfezionare le strategie davanti ai costanti attacchi della maggioranza conservatrice nell’Assemblea Nazionale, che cerca di interrompere il filo costituzionale e democratico della nazione.

“Venezuela in questo momento sta essendo minacciata, internazionalmente”. “A Washington c’è stata una riunione nella quale l’ex presidente colombiano Alvaro Uribe sollecitò l’intervento nel nostro paese di eserciti stranieri”, ha denunciato, concludendo.

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