Pedro Pablo Gómez https://lapupilainsomne.wordpress.com
I fatti che si stanno sviluppando oggi nella Repubblica Argentina mostrano la realtà di ciò che accade quando il settore più reazionario della società riacquista la guida del Paese e, in questo caso, avallato dal trionfo elettorale, conduce alla presidenza una persona come Mauricio Macri.
Dal suo arrivo al potere si susseguirono una successione di fatti contro i settori popolari, provocando il licenziamento di più di 150 mila lavoratori, mentre si ipotecava lo Stato con nuovi accordi con il Fondo Monetario Internazionale (FMI) e si compiacevano l famosi fondi ‘avvoltoio’ ‘-gli speculatori finanziari di Wall Street. Insieme a questi fatti, la svalutazione della moneta ha generato un danno alla maggioranza della popolazione e, logicamente, si sviluppa in crescendo proteste e rivendicazioni nei campi e nelle città.
L’attuale presidente e i membri del suo governo si impegnano nel cercare di dimostrare che la situazione attuale è il risultato dei precedenti governi di Nestor e Cristina Kirchner, ignorando i progressi sociali e la tranquillità pubblica raggiunta, a parte il ruolo attivo giocato con l’obiettivo di coesionare, ccon gli altri paesi di area progressiste e solidali.
Parallelamente si riceve la benedizione del governo USA e dei suoi complici a livello internazionale, che si affilano i denti per affondarli nella nuova torta che gli si offre a spese del cittadino comune argentino. Anche in attentato alla sovranità si approva la costruzione di una nuova base militare USA nella zona della Patagonia e si generano ”alleanze” che non aiutano l’integrazione regionale, generando scontri con coloro che mantengono posizioni più vicine al beneficio popolare e all’integrazione latinoamericana.
La Repubblica Argentina ha sofferto, per molti anni, la repressione e gli abusi di dittature militari, che elevarono a decine di migliaia le cifre dei morti e dei cosiddetti ‘scomparsi’. Ora Macri, imballato nella sua gestione di riportare il paese all’obbrobrioso passato, ha stabilito la derogazione della clausola approvata dall’ ex presidente Raul Alfonsin, a partire dall’esperienza sofferta durante le dittature militari, che poneva a livello del presidente del paese, la decisione di come agiranno i meccanismi di questo settore, tanto segnalato nella vita nazionale. Così Macri lascia le mani libere ai militari per eseguire qualsiasi azione con il pretesto della sicurezza nazionale.
E’ probabile che l’attuale presidente dell’Argentina consideri che, a seguito delle politiche attuate, si producano più forti risposte della popolazione e cerchi con le misure prese di facilitare la repressione necessaria per schiacciare i lavoratori, studenti e gli altri settori di quel paese, una nuova storia di oppressione nel cammino dei popoli della nostra America.
Vivere per vedere.
¿Prólogo de una nueva historia?
Por Pedro Pablo Gómez
Los hechos que se están desarrollando en la actualidad en la república de Argentina muestran la realidad de lo que ocurre cuando el sector más reaccionario de la sociedad recupera la conducción del país y en este caso, avalado por el triunfo electoral, lleva a la presidencia a una persona como Mauricio Macri.
Desde su llegada al poder se desató una sucesión de hechos contra los sectores populares, provocando los despidos de más de 150 mil trabajadores, a la vez que se hipotecaba el estado con nuevos acuerdos con el Fondo Monetario Internacional (FMI) y se complacía a los famosos fondos ‘’buitre’’ -los especuladores financieros de Wall Street. Junto a estos hechos, la devaluación de la moneda ha generado la afectación de la mayoría de la población y, lógicamente, se vienen desarrollando in crescendo justas protestas y reclamaciones en campos y ciudades.
El actual mandatario y los miembros de su gobierno se empeñan en tratar de demostrar que la situación actual es producto de los gobiernos anteriores de Néstor y Cristina Kirchner, ignorando los avances sociales y la tranquilidad ciudadana alcanzada, aparte del papel activo jugado en el objetivo de cohesionar con otros países del área políticas progresistas y solidarias.
Paralelamente se recibe la bendición del gobierno norteamericano y sus cómplices a escala internacional, que se afilan los dientes para entrarle al nuevo pastel que se les ofrece a costa del ciudadano argentino de a pie. También en atentado a la soberanía se aprueba la construcción de una nueva base militar de EEUU en la zona de la Patagonia y se generan ‘’alianzas’’que no ayudan a la integración regional, generando choques con quienes mantienen posiciones más cercanas al beneficio popular y la integración latinoamericana.
La república Argentina sufrió durante muchos años la represión y los abusos de dictaduras militares, las cuales elevaron a decenas de miles las cifras de muertos y de los llamados ‘’desaparecidos’’. Ahora Macri, embalado en su gestión para retrotraer al país al oprobioso pasado, dictaminó el derogamiento de la cláusula que aprobó el ex presidente Raúl Alfonsin a partir de la experiencia sufrida durante las dictaduras militares, la cual ponía a nivel del presidente del país, la decisión de cómo actuarán los mecanismos de este sector tan señalado en la vida nacional. Con ello, Macri deja las manos sueltas a los militares para ejecutar cualquier acción con el pretexto de la seguridad nacional.
Es probable que el actual presidente de Argentina considere que, producto de las políticas implementadas, se produzcan respuestas mas fuertes de la población y busque con la medida tomada facilitar la represión necesaria para aplastar a los trabajadores, estudiantes y demás sectores de ese país, una nueva historia de opresión en el camino de los pueblos de nuestra América.
Vivir por ver.