“L’opposizione venezuelana cerca vie non democratiche per conquistare il potere e rifugge il dialogo”, ha assicurato l’ex vicepresidente José Vicente Rangel.
“Alla radice del fallimento delle sue politiche nell’Assemblea Nazionale – AN – e l’impossibilità di attivare quest’anno il referendum di revoca, l’alleanza della destra, Mesa de la Unidad Democrática (MUD) è disperata e vuole soddisfare la sua ansia di potere”, ha aggiunto.
Il presidente Nicolás Maduro “crede fermamente nel dialogo e nella necessità che il paese di razionalizzare il dibattito politico e di creare condizioni per affrontare con l’appoggio di tutti il grave problema economico”, ha informato PL.
“Mi baso, per fare questa affermazione, sui costanti, sostenuti e categorici richiami del Capo di Stato all’opposizione, perché accetti di sedersi attorno ad una tavolo senza condizioni, solo in base a quello che stabilisce la Costituzione, con il fine di trattare i problemi che colpiscono il Venezuela”, ha spiegato.
Di fronte a questa posizione di consenso, i membri dell’opposizione rispondono con il disprezzo, la squalifica e la burla ed anche con reazioni violente che si traducono in disprezzo della legge, come il conseguente appello a perpetrare azioni che danneggiano l’ordine pubblico.
Il dialogo, “già non si sostiene solo nel paese, dove in accordo con le inchieste più del 80% dei venezuelani lo appoggia, ma anche in ambito internazionale. La tendenza è simile ma sempre si ripete il rifiuto dell’opposizione”, ha commentato ancora.
“Questa, ha sostienuto Rangel, è una mancanza totale di buon senso, che potrà condurre a ripetere avventure come il colpo di Stato dell’11 aprile del 2002, il blocco dell’industria petrolifera e le violenze del 2014.