Il Governo della Colombia creerà una Vicedirezione di Sicurezza Speciale nell’Unità Nazionale di Protezione (UNP) per dare garanzie di sicurezza alle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia – Esercito del Popolo (FARC-EP) e lottare contro le organizzazioni criminali di questo paese, nella cornice dell’ Accordo di Pace appena firmato a L’Avana.
La misura permetterà ai membri di questo gruppo insorgente d’avere scorte assegnate della UNP, forze militari di polizia e delle stesse FARC–EP quando torneranno alla vita civile, per far sì che abbiano protezione nelle zone rurali e urbane.
Coloro che sono membri delle FARC–EP smobilitati e desiderano essere la scorta dei loro capi e compagni, si dovranno sottoporre a prove e addestramento della Vicedirezione.
Questa informazione è già stata pubblicata dal quotidiano Semana, hanno detto le fonti delle due delegazioni nei dialoghi di pace.
Inoltre si formerà una Commissione Nazionale di Garanzie della Sicurezza che s’incaricherà di smantellare le organizzazioni criminali provenienti dal paramilitarismo.
Il quotidiano Semana ha anche informato che gli attivisti dei diritti umani, i leader sociali, politici, di genere della comunità, di lesbiche, gays, bisessuali transessuali e Intersessuali (LGBTI) e i civili che abitano nelle zone di conflitto conteranno a loro volta con queste garanzie.
Il direttore dell’unità nazionale di protezione, Diego Mora, ha spiegato di recente che non tutti i membri delle FARC-EP avranno una scorta, ma solo quelli che si dedicheranno alle attività politiche e si considereranno a rischio.
Mora, che ha partecipato a numerose riunioni per discutere le garanzie dei membri della guerriglia, ha segnalato che gli schemi dell’accordo sono amichevoli in termini generali, dato che non sono eccessivi e non molestano i cittadini.
“Stiamo lavorando perché tutti siano tranquilli e non si provochino perturbazioni per i colombiani”, ha assicurato Mora.
Il 23 settembre del 2015, il Tavolo delle Conversazioni de L’Avana firmò un accordo sulla giustizia per i 220000 morti e i 7.8 milioni di sfollati che ha lasciato il conflitto. Questo è stato uno dei temi più complessi del processo di pace, che è iniziato nel novembre del 2012.