Insistono, a Miami, nel dare lezioni a Cuba

Arthur González https://heraldocubano.wordpress.com

tres pionieros de MiamiMezzo secolo non è sufficiente per rendersi conto della realtà, poiché gli autoproclamati “esiliati” cubani continuano con la loro arcaica e logora retorica di “lottare per una Cuba libera”.

Sembra che la vecchiaia di molti dei membri del mal chiamato “esilio” gli impedisca discernere ciò che è realmente un esiliato e il concetto di libertà.

Coloro che abbandonarono il loro paese, nel 1959, lo fecero fuggendo dalla giustizia che chiedeva loro conto per i crimini commessi durante la sanguinosa tirannia di Fulgencio Batista, fatti per i quali questi “esiliati” non protestavano né reclamavano il rispetto dei diritti umani, quando il sangue dei cubani correva per le strade in tutte le città.

Né chiedevano transizioni a Cuba davanti al furto a piene mani che quotidianamente commetteva Batista. Di fronte a ciò tacevano e si approfittavano, con ciò che potevano raggiungere, dei molti turpi affari eseguiti dalla mafia italo-nordamericana.

Mai questi “esuli” di Miami, protestarono per gli abusi della guardia rurale che bruciava le case dei contadini, né per i bambini che chiedevano l’elemosina nelle città, o per coloro che non avevano i soldi per pagare un letto in un ospedale, né inviare i propri figli ad una scuola per non ingrossare l’esercito di analfabeti che trovò la Rivoluzione dopo la sua vittoria.

Questo “esilio”, che si arricchì con il denaro raccolto per “liberare” Cuba consegnato dalla CIA e dal governo USA, ora si fan passare per eccellenti imprenditori, ma dimenticano che il capitale iniziale non fu del sudore, come molti vogliono far sembrare.

E’ sufficiente leggere i recenti documenti pubblicati dalla CIA, per vedere che cosa tale “esilio” ha fatto. C’è il caso di uno dei cinque uomini che segretamente s’introdussero nella sede del Comitato Nazionale Democratico, nel 1972, dando luogo allo scandalo del Caso Watergate.

Nelle sue più recenti declassificazioni, la CIA riconosce che quel cubano, Eugenio Martinez, alias “musculito”, era al soldo dall’Agenzia e qualificato come un fervente membro dell’ “esilio” anticastrista, partecipante, Nel 1961, alla sconfitta invasione della Baia dei Porci.

La stessa CIA afferma che “musculito” segretamente gli forniva informazioni sui suoi connazionali “esiliati” a Miami.

Nel loro tentativo di continuare raccogliendo fondi dagli sprovveduti, hanno convocato un incontro nel lussuoso hotel Hilton dell’aeroporto di Miami per celebrare l’evento “Tutti per Cuba Libera”, il 10 ottobre, data in cui Cuba celebra l’inizio delle gesta liberatrici contro la Spagna nel 1868.

Coloro che convocano l’evento sono i membri della chiamata Assemblea della Resistenza Cubana ed il Forum dei Diritti e delle Libertà, una delle tante organizzazioni create, nel corso di 58 anni a Miami, per vivere del bilancio concesso dalla Casa Bianca per rovesciare la Rivoluzione socialista.

Nel suo invito affermano di essere “amanti della libertà, della democrazia e dei diritti umani” e desiderano un futuro diverso per Cuba.

Tuttavia, non reclamano al governo USA libertà affinché i suoi cittadini possano viaggiare liberamente all’isola, dove gli è proibito fare un sano turismo, senza droga, violenza e casinò per il gioco d’azzardo.

Né esigono la fine della guerra economica, commerciale e finanziaria, che ha per obiettivo, secondo i documenti declassificati: “… indurre il regime comunista a fallire nei suoi sforzi per soddisfare le esigenze del paese, insieme con operazioni psicologiche che accrescano il risentimento della popolazione contro il regime…”

Questi “esiliati” tanto “preoccupati” per i diritti umani, non riconoscono che questa guerra economica è la maggior violazione dei diritti umani a cui è sottoposto il popolo cubano, incluso la persecuzione finanziaria eseguita con più veemenza dal presidente BNP_ParibasUSABarack Obama, che ha imposto le più elevate multe alle banche di paesi terzi per lavorare con Cuba, come fu la multa di 10 miliardi applicata alla banca francese PNB Paribas ribassata a 8 miliardi dopo mesi di appelli.

La cosiddetta Assemblea della Resistenza Cubana ed il Forum dei Diritti e delle Libertà, rende ben chiara la loro posizione, affermando il suo sostegno alla nota Legge Helms-Burton o Legge per la Libertà e Solidarietà Democratica Cubana, approvata nel 1996 da William Clinton, che rafforzava ulteriormente il blocco contro il popolo cubano.

Sottolineano anche la loro difesa del noto Piano Bush, il cui nome è Atto della Commissione per una Cuba Libera o Progetto di Transizione con finalità analoghe al Programma Democrazia dell’amministrazione Reagan per smantellare il socialismo.

Quello che non vogliono riconoscere i membri di tale “esilio” fu ciò che lasciarono dietro al fuggire negli USA, e ricevuti come eroi, nonostante i crimini commessi dai fantocci del dittatore; colui che prese il potere in violazione della Costituzione del 1940 attraverso un colpo di stato militare sostenuto dagli yankee.

Fu la Rivoluzione che eliminò l’analfabetismo, la denutrizione, la discriminazione contro le donne e di razza, il gioco d’azzardo, la droga, la prostituzione, lo sfruttamento, costruì scuole e ospedali che forniscono assistenza gratuita a tutti senza chiedere affiliazione politica, o religiosa; qualcosa che i cubani non vogliono perdere e ritornare al passato in cui vivevano.

E’ vero che le penurie che attraversano oggi i cubani sono grandi, ma ciò che non menzionano i signori dell’ “esilio”, è ciò che la stessa CIA riconosce nei suoi documenti pubblicati oggi, dove si può leggere: “[…] in gran parte i problemi che affliggono il regime di Castro … sono il risultato della politica di isolamento economico e politico degli USA, così come altre misure di ostilità e sabotaggio […] Queste misure sono state in gran parte responsabili delle attuali difficoltà economiche di Castro ma potrebbero adottarsi nuove ed efficaci misure di guerra economica”.

Nella sua convocazione, l'”esilio” chiede sostegno e solidarietà internazionale con la causa della difesa dei diritti umani a Cuba, ma la vera solidarietà è quella che offrono i popoli e i governi del mondo nel condannare, ogni anno, all’Assemblea Generale ONU il crudele e vile blocco o guerra economica come afferma la CIA.

Il resto è sempre lo stesso e, come dovette riconoscere lo stesso Obama lo scorso 17.12.2014: “Porremo fine ad un approccio obsoleto che per decenni non è stato in grado di promuovere i nostri interessi […] nessun’ altra nazione ci ha sostenuto nell’imposizione delle sanzioni”.

Godendo dei lussuosi alberghi a Miami, non è il miglior esempio per chiedere appoggio per distruggere la Rivoluzione.

Con questa storia hanno ingannato molte persone; mentre Cuba perfeziona il suo socialismo nonostante che il blocco, le azioni sovversive e il sostegno finanziario e politico alla controrivoluzione rimanere intatto, perché come affermò José Martí: “… un principio giusto dal fondo di una grotta, può più di un esercito”.

Insisten en Miami darle lecciones a Cuba

Por Arthur González

Medio siglo no es suficiente para darse cuenta de la realidad, pues los autodenominados “exiliados” cubanos continúan con su arcaica y gasta retórica de “luchar por una Cuba Libre”.

Parece que la vejez de muchos de los miembros del mal llamado “exilio” les impide discernir lo que es realmente un exiliado y el concepto de libertad.

Los que abandonaron su país en 1959, lo hicieron huyéndole a la justicia que les pedía cuenta por los crímenes cometidos durante la sangrienta tiranía de Fulgencio Batista, hechos de los cuales esos “exiliados” no protestaban ni reclamaban el cumplimiento de los derechos humanos, cuando la sangre de los cubanos si corría calles abajo por todas las ciudades.

Tampoco pedían transiciones en Cuba ante el robo a manos llenas que cotidianamente cometía Batista. Ante eso callaban y se salpicaban con lo que podían alcanzar de tantos negocios turbios ejecutados por la mafia ítalo-norteamericana.

Jamás esos “exiliados” en Miami, protestaron por los abusos de la guardia rural que quemaba casas de campesinos, ni por los niños pidiendo limosnas en las ciudades, o por los que no tenían dinero con que pagar una cama en un hospital, ni enviar a sus hijos a una escuela para no engrosar el ejército de analfabetos que encontró la Revolución tras su triunfo.

Ese “exilio” que se enriqueció con el dinero recaudado para “liberar” a Cuba otorgado por la CIA y el Gobierno estadounidense, ahora se las dan de excelentes emprendedores, pero olvidan que el capital inicial no fue del sudor, como muchos quieren aparentar.

Solo basta con leerse los recientes documentos publicados por la CIA, para comprobar lo que en ese “exilio” ha hecho. Ahí está el caso de uno de los cinco hombres que se introdujeron secretamente en la sede del Comité Nacional Demócrata en 1972, dando lugar al escándalo del Caso Watergate.

En sus más reciente desclasificaciones, la CIA reconoce que ese cubano Eugenio Martínez, alias “musculito”, estaba a sueldo de la Agencia y calificado como un ferviente miembro del “exilio” anticastrista, participante en 1961 de la derrotada invasión por Bahía de Cochinos.

La propia CIA afirma que “musculito” secretamente le proporcionaba información sobre sus compatriotas “exiliados” en Miami.

En su intento para seguir recaudando dinero de los incautos, han convocado a una reunión en el lujoso hotel Hilton del aeropuerto de Miami, para celebrar el acto “Todos por Cuba Libre” el 10 de octubre, fecha en que Cuba celebra el inicio de las gestas libertadoras contra España en 1868.

Quienes convocan al convite son los miembros de la titulada Asamblea de la Resistencia Cubana y el Foro de Derechos y Libertades, una de las tantas organizaciones creadas a lo largo de 58 años en Miami, para vivir del presupuesto que otorga la Casa Blanca para derrocar a la Revolución socialista.

En su convocatoria afirman que son “amantes de la libertad, la democracia y los derechos humanos”, y desean un futuro distinto para Cuba.

Sin embargo, no le reclaman al Gobierno de Estados Unidos libertad para que sus ciudadanos puedan viajar libremente a la Isla, donde tienen prohibido hacer un turismo sano, sin drogas, violencia, ni casinos de juego.

Tampoco exigen el fin de la guerra económica, comercial y financiera que tiene por objetivo, según los documentos desclasificados: “…inducir al régimen comunista a fracasar en su esfuerzo por satisfacer las necesidades del país, unido a operaciones psicológicas que acrecienten el resentimiento de la población contra el régimen…”

Esos “exiliados” tan “preocupados” por los derechos humanos, no reconocen que esa guerra económica es la mayor violación de los derechos humanos a la que está sometida el pueblo cubano, incluida la persecución financiera ejecutada con más vehemencia por el propio presidente Barack Obama, el que mayores multas ha impuesto a bancos de terceros países por trabajar con Cuba, como fue la multa de 10 mil millones de dólares aplicada al banco francés PNB Paribas, rebajada a 8 mil millones después de meses de apelaciones.

La llamada Asamblea de la Resistencia Cubana y el Foro de Derechos y Libertades, deja bien esclarecida su posición al afirmar su apoyo a la conocida Ley Helms-Burton, o Ley para la Libertad y Solidaridad Democrática Cubana, aprobada en 1996 por William Clinton, la cual refuerza aún más el bloqueo contra el pueblo cubano.

También subrayan su defensa al conocido Plan Bush, cuyo nombre es Acta de la Comisión para una Cuba Libre o Proyecto de Transición, con propósitos similares al Programa Democracia de la administración Reagan, para desmontar el socialismo.

Lo que no quieren reconocer los miembros de ese “exilio” fue lo que dejaron atrás al salir huyendo hacia Estados Unidos, y recibidos como héroes a pesar de los crímenes cometidos por los testaferros del dictador, ese que tomó el poder violando la Constitución de 1940 mediante un golpe militar apoyado por los yanquis.

Fue la Revolución la quien eliminó el analfabetismo, la desnutrición, la discriminación de la mujer y de razas, el juego, las drogas, la prostitución, la explotación, construyó escuelas y hospitales brindándole atención gratuita a todos, sin preguntar filiación política, ni religiosa, algo que los cubanos no desean perder y retornar al pasado en el que vivían.

Es cierto que las penurias por las que pasan hoy los cubanos son amplias, pero lo que no mencionan los señores del “exilio” es lo que la propia CIA reconoce en sus documentos hoy publicados, donde se puede leer: […] en gran medida los problemas que enfrenta el régimen de Castro…son resultado de la política de aislamiento económico y político de los Estados Unidos, así como otras medidas de hostilidad y sabotaje […] Estas medidas han sido en buena parte responsable de las actuales dificultades económicas de Castro, pero pudieran adoptarse nuevas y eficaces medidas de guerra económica.”

En su convocatoria, el “exilio” piden apoyo y solidaridad internacional con la causa de la defensa de los derechos humanos en Cuba, pero la verdadera solidaridad es la que brindan los pueblos y gobiernos del mundo al condenar todos los años en la Asamblea General de la ONU, el cruel y vil bloqueo, o guerra económica como afirma la CIA.

Lo demás es más de lo mismo y como tuvo que reconocer el propio Obama el pasado 17.12.2014: “Pondremos fin a un enfoque anticuado que durante décadas no ha podido promover nuestros intereses […] ninguna otra nación nos ha apoyado en la imposición de las sanciones”.

Disfrutando de los lujos hoteles en Miami, no es el mejor ejemplo para pedir apoyo para destruir a la Revolución.

Con ese cuento han engañado a muchas personas; mientras Cuba perfecciona su socialismo a pesar de que el bloqueo, las acciones subversivas y el apoyo financiero y político a la contrarrevolución se mantienen intactos, porque como afirmó José Martí: “…un principio justo, desde el fondo de una cueva, puede más que un ejército”.

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