Il lemma sostenuto nella Riunione degli Esperti delle Istituzioni Culturali della Celac, svolta a l’Avana dal 6 al 8 settembre, esprime chiaramente i suoi propositi: “Creazione, partecipazione e sviluppo” e vuole fare enfasi sull’opera artistica, sul necessario riconoscimento della cultura originaria e nell’accettare che i principali problemi che ha la nostra società sono inseparabili dalla sua opera creativa.
L’evento, ha avuto come obiettivo il dibattito sui principali movimenti della politica culturale della regione, ha visto la partecipazione con Cuba di altri 17 paesi ed ha avuto al centro uno scambio su “Indici culturali”, Esperienze di studi di consumo culturale”, Cartografia, direttivi di spazio e attori culturali”, tutte opportunità utili ai partecipanti per prepararsi e “preparare” i loro rispettivi ministri per la 4ª riunione della Celac che si realizzerà in ottobre nello Stato plurinazionale della Bolivia.
“Abbiamo concentrato gli esperti ed abbiamo discusso qui la necessità di generare indici culturali e discussioni sul consumo culturale, la possibilità di generare l’informazione pubblica su ciò che facciamo, sulle preferenze dei cittadini”, ha commentato per Granma María Belén Moncayo, vice segretaria all’Apprendimento Culturale del ministero di Cultura dell’Ecuador, insistendo sulla necessità d’incorporare all’accademia questi temi e generare strumenti comuni per il disegno di politiche regionali nell’ambito culturale.
Cosciente che le prospettive culturali nella costruzione di una società migliore sono imprescindibili, Fernando Rojas, viceministro di Cultura di Cuba ha spiegato a Granma che anche se in questa riunione non si sono presi accordi, c’è stata come saldo la coincidenza in temi centrali, come lo scontro con l’egemonia della ricreazione e su come si deve affrontarlo, oltre a come sviluppare gli strumenti propri per far sì che le migliori realizzazioni della cultura universale siano alla portata di tutti e non siano godute e consumate solo da elite.
Il funzionario ha segnalato che dobbiamo produrre mentalità e coscienza critica rispetto a questa egemonia che nello stesso tempo produce alternative per cui si deve stimolare la creazione dell’opera artistica e letteraria, sviluppare la creazione popolare e situarla alla portata di tutti.
L’imperiosa necessità di mettere in marcia politiche pubbliche di fronte alla sfida d’essere assorbiti culturalmente è stato il motivo al centro della riunione in cui è stato posta sul tappeto l’importanza assoluta di costruirle, partendo da un’ analisi precedente con studi e con la conciliazione che si devono fabbricare determinate alleanze per creare metodi d’investigazione attorno al consumo locale.
I partecipanti alla riunione hanno coinciso che si dev’essere “meglio addestrati” e la fruttifera discussione ha permesso di conoscere meglio il punto in cui si trovano le azioni intraprese dalla Celac per conseguire la vera integrazione culturale dei suoi popoli.